Quante volte il cinema è andato a teatro, facendosi protagonista di una pellicola? Si potrebbero citare non so quanti film, anche famosissimi, che hanno il teatro come protagonista. Bicycling with Moliere è l’ultimo della lunga lista e sta per uscire a New York, al Film Forum (209 West Houston Street), dove sarà per due settimane. Scritto e diretto da Philippe Le Guay, Bicycling with Moliere è una commedia francese che parla di teatro e della sua valenza universale, dei suoi tanti linguaggi e significati, della filosofia di un testo come Il Misantropo e di quanto sia accostabile alla vita.
La trama è semplice. Un attore di successo, Gauthier Valence (Lambert Wilson), arriva nell’Ile de Re per chiedere ad un collega molto talentuoso, Serge Tanneur (Fabrice Luchini) di affiancarlo in teatro nella sua prossima produzione del Misantropo di Molière. Il Misantropo è l’opera preferita di Serge, un attore che si è ritirato dalle scene deluso dal mondo teatrale. Gauthier sa che questa è l’unica opera che può riportare l’amico – e grande attore – sulle tavole di un palcoscenico e dunque asseconda qualsiasi capriccio del misantropo Serge che nega l’evidenza, cioè che lui non vede l’ora di indossare i panni di Alceste. Qui il primo colpo di genio del film. I due vogliono entrambi interpretare il protagonista e decidono, dunque, di alternarsi nel ruolo di Alceste e in quello del suo antagonista Philinte. Le prove iniziano immediatamente e sono un dialogo, con le parole di Molière, sempre e solo quelle del primo atto, che vengono ripetute, rivoltate, reinterpretate, rivissute, riconsiderate di prova in prova, andando in bicicletta, correndo sulla spiaggia, passeggiando in giardino, cucinando, mangiando, riflettendo.

Maya Sansa nei panni di Francesca come Fabrice Luchini (Serge) nel film di Philippe Le Guay Bicycling with Molière. Courtesy: Strand Releasing
I due diventano uno la parola dell’altro e le prove si intersecano alla vita che scorre, lentamente, nell’isoletta molto piovosa, almeno a giudicare dal film. Ad un certo punto, l’entrata di un nuovo personaggio provoca una sterzata, all’inizio piacevole, poi fatale. I due incontrano, infatti, per puro caso, Francesca, un’italiana sull’orlo di un drammatico divorzio. Francesca, interpretata dalla nostra Maya Sansa, è bella, critica, semplice e spesso disperata per un ex marito che la tratta malissimo, almeno per quanto si evince dal poco detto nel film e dalle lacrime frequenti del personaggio. Serge, tornato alla vita grazie a Molière, si fa prendere da Francesca, ne è affascinato, sogna un amore romantico.
Ovviamente, non vi dico come va a finire. Dovete andare al cinema a scoprirlo. Insieme al finale scoprirete un delizioso film, girato bene, recitato benissimo e dedicato ad un autore, Molière, che – come diceva Franca Valeri in un suo sketch di tanti anni fa – va ascoltato in originale perché tradotto perde. La qualità migliore di questa commedia è comunque quella di sdoganare Molière dall’idea di qualcosa di antico e dunque non interessante. Sentite le parole, godete delle prove ripetute, delle diverse interpretazioni. Andate a vedere quanto sia vivo il teatro, anche sullo schermo, e quanto ha da dare.
Per comprare i biglietti online e per informazioni: www.filmforum.org. Il Film Forum si trova al 209 West Houston Street, tel. 212-727-8110.