Tripudio e gioia per la riaffermazione del cinema italiano nel mondo: Paolo Sorrentino vince l’Oscar per il Miglior Film Straniero con La grande bellezza. Era dal lontano 1999 che l’Italia non si accaparrava la statuetta, che andò a Roberto Benigni con La vita è bella. Dopo il Golden Globe e il BAFTA, l’Academy Awards corona il trionfo del regista partenopeo, marcando il ritorno del grande cinema del Bel Paese nel mondo. Paolo Sorrentino ringrazia i suoi ispiratori: Federico Fellini, Martin Scorsese, i Talking Heads e Diego Armando Maradona, vincendo l’emozione che però travolge gli italiani sparsi nel globo.
Il Miglior Film è stato decretato 12 anni schiavo (12 Years a Slave), che vantava 9 nomination all’Oscar e che si è aggiudicato altre due statuette, una assegnata all’attrice Keniota Lupita Nyong’o, al suo debutto cinematografico, come Miglior Attrice Non Protagonista e l’altra a John Ridley per la Miglior Sceneggiatura Non Originale.
Ma il film che ha sbancato con ben sette Academy Awards è Gravity. Il Miglior Regista premiato, Alfonso Cuaron, scherzosamente racconta che la lavorazione del film è stata un’esperienza che ha trasformato tutti… i suoi collaboratori hanno acquisito saggezza, lui capelli bianchi. Tutti i co-premiati hanno lodato il grande lavoro di orchestrazione di Cuaron: il Premio Oscar per la Miglior Fotografia (Emmanuel Lubezki), il Premio Oscar al Miglior Montaggio (Mark Sanger), i Premiati ai Migliori Effetti Speciali (Tim Webber, Chris Lawrence, Dave Shirk e Neil Corbould), i Premiati al Miglior Mix Sonoro (Skip Lievsay, Niv Adiri, Christopher Benstead e Chris Munro), il Premio Oscar al Miglior Montaggio Sonoro (Glenn Freemantle) e infine il Premio Oscar alla Migliore Colonna Sonora (Steven Price).
Il Premio al Miglior Attore è andato a Matthew McConaughey per Dallas Buyers Club e la Miglior Attrice è stata decretata la divina Cate Blanchett che ha in qualche modo evocato il personaggio di Blanche DuBois – della piéce di Tennessee Williams, Un Tram Chiamato Desiderio – nella pellicola di Woody Allen, Blue Jasmine. E questo è il secondo Academy Award che si aggiudica dopo la vittoria nel 2005 per The Aviator, nel suo carnet di 5 nomination.
Il Miglior Attore Non Protagonista è Jared Leto, che ha fatto guadagnare una seconda statuetta al film Dallas Buyers Club. Altra doppietta per il film Frozen, premiato come Miglior Film d’Animazione e come Migliore Canzone, Let It Go, eseguita magistralmente durante la serata dall’attrice di Broadway Idina Menzel. Un altro film doppiamente premiato è Il Grande Gatsby, per i Migliori Costumi (Catherin Martin) e la Miglior Scenografia (Beverley Dunn).
Ecco gli altri premiati:
Il Premio alla Miglior Sceneggiatura Originale è andata a Spike Jonze per il delicato racconto di un uomo che si innamora della voce di un computer, Her. Il Miglior Documentario è stato decretato 20 Feet From Stardom, il Miglior Cortometraggio è a andato Anders Walter e Kim Magnusson per Helium, il Miglior Cortometraggio d’Animazione a Laurent Witz e Alexandre Espigares per Mr Hublot. Il Miglior Cortometraggio Documentario a The Lady in Number 6: Music Saved My Life di Malcom Clarke e Nicholas Reed, che è stato dedicato alla protagonista-ispiratrice che si è spenta una settimana fa all’eta di 110 anni.
Infine il Miglior Trucco e Parrucco è andato ad Adruitha Lee e Robin Mathews per Dallas Buyers Club, i quali hanno giocosamente ringraziato gli attori per aver lasciato loro la libertà di torturarli.
La cerimonia degli Academy Awards 2014 ha presentato poche sorprese dal momento che i Golden Globes e i britannnici BAFTA in qualche modo avevano anticipato tutte le vittorie, che sono state coordinate dall’esuberante presentatrice Ellen DeGeneres, che è riuscita ad alleggerire la lunga e talvolta noiosa premiazione, coinvolgendo i divi in attesa della premiazione in una serie di “selfies” scattati con il suo smartphone che stanno già riempiendo la rete, e distribuendo pizza per vincere i morsi della fame a sera inoltrata. Nessun colpo di scena ha travolto la premiazione di quest’anno, ma sicuramente la vittoria molto attesa di Paolo Sorrentino, aiuterà il cinema italiano a tornare trionfalmente sulla scena internazionale.
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