“This is a con!” (“Questa è una truffa”), esclama divertito David O. Russell, quando durante il dibattito dei NY Film Critic Series sulla sua ultima regia di ‘American Hustle’, dopo numerosi problemi di audio con i microfoni, l’illuminazione del palco si spegne.
La NY Film Critic Series ha ospitato l’anteprima del film, ed è dal lontano 1995 che si è affermata come promotrice della cinematografia nella grande mela, organizzando vivaci dibattiti – moderati dal critico americano Peter Travers – con i film-makers al seguito delle anteprime. In questa occasione, l’incontro con David O. Russell era in diretta televisiva con 50 città americane, e il blackout che ha colpito luci, audio e video non ha fermato il brillante regista dal raccontare la creazione del suo ultimo lavoro al pubblico in sala. E dal momento che l’argomento trattato in ‘American Hustle’ è proprio la truffa, il regista ha sdrammatizzato con un pizzico d’ironia la défaillance tecnica.

Una scena di “American Hustle”
La storia è incentrata su eventi reali e racconta l'operazione Abscam, creata dall'F.B.I. negli anni settanta per indagare sulla corruzione dilagante nel governo statunitense. I protagonisti sono dei rocamboleschi personaggi da operetta, come ha tenuto a definire il regista, interpretati magistralmente da un gruppo di attori che avevano già lavorato con O. Russell precedentemente e che proprio grazie ai suoi film si sono aggiudicati la nomination all’Oscar, come Jennifer Lawrence (che l’ha anche vinto per ‘Il lato postivo – Silver Linings Playbook’) e Bradley Cooper, Christian Bale, Amy Adams, Jeremy Renner, e una leggenda del cinema hollywoodiano, Robert De Niro.
Christian Bale incarna il truffatore finanziario Irving Rosenfeld sposato infelicemente con Rosalyn (Jennifer Lawrence); e con la sua socia, nonché amante Sydney Prosser (Amy Adams), si trova suo malgrado a lavorare al fianco dell'agente federale Richie DiMaso (Bradley Cooper) per vendicare una serie di politici e mafiosi, tra cui Carmine Polito (Jeremy Renner), sindaco di Camden nel New Jersey.
Ancora una volta David O. Russell si è contraddistinto per i suoi personaggi operistici, intrisi d’intensità, e istintualità. È proprio l’istinto, infatti ciò che affascina il regista nella stesura dei tratti caratteriali dei suoi personaggi, li ama dipingere “beyond the category”, al di fuori degli schemi. Ma questo non gli impedisce di intrecciare vicende romantiche, situazioni intriganti, struggenti e molto divertenti.