Un eccellente ed esilarante Shakespeare è quello di «The Comedy of Errors», spumeggiante mediterranea commedia, in bilico fra la Sicilia di Siracusa e la Turchia di Efeso. Ma non è tanto la sua geografia, calda colorata passionale e leggera insieme, ad avvincere, quanto piuttosto il gioco delle identità e gli infiniti equivoci ch’essa propone divertendo e offrendo materiale di pensiero sia alla mente sia al cuore.
Ne è attualmente in scena “sotto le stelle”, al Greek Theatre del St. Elizabeth College (Morris Township, NJ), una stupenda edizione diretta da Jason King Jones che si avvale di un cast imponente ed affiatato che trova le sue punte di diamante in Philip Mutz (l’Antifolo di Efeso), Matthew Simpson (l’Antifolo di Siracusa), Sean Hudock (il Dromio di Efeso), Jack Moran (il Dromio di Siracusa), Amanda Duffy (Adriana), Allison Layman (Luciana), Matt Sullivan (Egeone) e Philip Christian (Duca d’Efeso). Che la compagnia di guitti sia all’altezza del compito è stato reso assai evidente da un fuori-programma inaspettato e gustoso: lo scorso weekend, infatti, a metà della seconda parte quando gli intrichi cominciavano a sbrogliarsi, la recita è stata “piacevolmente interrotta” da vicini fuochi d’artificio celebranti in anticipo il “4th of July”, e gli attori, tutti indistintamente, hanno ad essi partecipato sulla scena improvvisando mimi e divertendo un pubblico con tantissimi bambini, suscitando così risate continue e battimani scroscianti. La commedia, per la cronaca, prodotta dallo Shakespeare Theatre of New Jersey diretto dall’italoamericana Bonnie J. Monte, resterà in scena fino al 29 luglio ed è assolutamente, credetemi, da non perdere. Consigliata a tutta la famiglia (tel. 973408- 5600), che, tra una scena e l’altra, può anche concedersi un picnic con un buon panino e un bicchiere di vino.
“La commedia degli errori” è una delle prime commedie di Shakespeare, si crede sia stata scritta tra il 1589 e il 1594. È il più corto e il farsesco dei suoi lavori: la maggior parte della comicità è data da "buffonesco" (un certo Fo, ad esempio, applaudirebbe un sacco) e dallo scambio d'identità, in aggiunta ai giochi di parole e di suoni linguistici affini. Racconta la storia di due coppie di gemelli identici separati dalla nascita. Antifolo di Siracusa ed il suo servo, Dromio di Siracusa, arrivano ad Efeso, che si scopre essere la città in cui vivono i loro fratelli gemelli, Antifolo di Efeso ed il suo servo, Dromio di Efeso.
Quando i siracusani incontrano gli amici e i familiari dei loro gemelli, inizia una serie di incidenti basati sullo scambio d'identità che portano a baruffe, seduzioni quasi incestuose, l'arresto di Antifolo di Efeso, e le accuse di infedeltà, furto, pazzia e possessione diabolica.
La commedia si svolge, inoltre, sullo sfondo della feroce rivalità tra le due città di Siracusa ed Efeso. Essa si risolve nel luogo dove Egeone è condotto al patibolo, dove i fratelli si incontrano e chiariscono le proprie vicende. Anche Emilia (Eileen Glenn), la moglie perduta di Egeone, si scopre viva e vegeta. Infine, la condanna di Egeone è condonata e la famiglia si può finalmente riunirsi. Chiude in bellezza la commedia l'annuncio del matrimonio tra Antifolo di Siracusa e Luciana.