Raveena ha aspettato tre anni per pubblicare il seguito di Lucid, approfittando di isolamenti e chiusure forzate la ventisettenne e allungando i tempi di gestazione del suo secondo LP, Asha’s Awakening, pubblicato su Warner l’11 febbraio. A partire dal titolo la talentuosa artista R&B continua a trovare ispirazione nelle sue radici, come già nel suo esordio future soul che l’aveva trasformata in pochi mesi in uno dei nomi più intriganti di New York.
Raveena Aurora è nata nel 1994 in Massachusetts da genitori fuggiti insieme ai nonni dall’India Settentrionale in seguito alle repressioni anti-Sikh che seguirono l’assassinio di Indira Gandhi per mano delle sue guardie del corpo sikh.
Da piccola segue i genitori in un continuo peregrinare tra piccoli centri del Massachusetts, Stamford, Connecticut e ovviamente New York dove la sua famiglia si stabilisce nel Queens che grazie all’area di Richmond Hill sarebbe diventata una delle aree a più alta concentrazione Sikh degli Stati Uniti.
Fin da adolescente si appassiona come molte sue coetanee al soul, al folk e ovviamente all’R&B, dai classici di Ella Fitzgerald, Minnie Riperton o Nina Simone fino alle star più recenti del genere, non disdegnando le produzioni musicali della sua terra d’origine come l’artista fusion indiana Asha Puthli. Scrive i suoi primi brani appena tredicenne mostrando una vena artistica e una sensibilità compositiva non comune.
Sua madre fa la fashion designer per Calvin Klein, un’eredità lei la figlia riuscirà a costruire un’immagine contemporanea e raffinata che rivisita in chiave world e cosmopolita l’inconfondibile trionfo di colori in stile Bollywood sempre presente nei suoi video (“Temptation“, “Honey”, “Mama” e nella sua estetica.
Studente d’arte alla Tisch della New York University, nel 2015 inizia a collaborare con il produttore Everett Orr che trasforma le interessanti idee di Raveena nelle prime tracce pubblicate online poi raccolte nell’EP del 2017 Shantisubito adocchiato da critica e addetti ai lavori.
Nel 2018, anno della svolta inizia la sua collaborazione con il management di Christian e Kelly Clancy, già al lavoro con Tyler, the Creator, Solange, Frank Ocean e Mac Miller e in estate è coinvolta da Madcloth nella campagna Say It Louder insieme ad altre artiste come Lizzo, Hayley Kiyoko e Awkwafina.
Nel 2018 grazie a questa collaborazione è notata da Tyler, The Creator che la fa esibire nel festival da lui curato, il Camp Flow Gnaw Carnival. Qualche mese dopo volerà invece in Indonesia, al Java Jazz Festival, come supporto alla superstar H.E.R..
Nel 2019 esce finalmente il suo disco d’esordio, Lucid, che con tracce molto fresche ed eleganti quali “Still Dreaming “e “Hypnosis” ne conferma doti e talento davvero promettenti per una cantante e polistrumentista di appena venticinque anni,
Poi arriva con il contratto Warner anche la pandemia e il lento e paziente lavoro di gestazione del secondo disco, Asha’s Awakening, ambizioso concept album ispirato alla storia di una principessa punjabi dello spazio che impara a scoprire il significato più intimo e pansessuale dell’amore e della perdita in un viaggio virtuale attraverso i secoli.
Le aspettative sono alte a partire dalle collaborazioni, su tutte quella con uno dei nomi hip hop più celebrati dell’ultimo decennio, il californiano Vince Staples che partecipa al potentissimo singolo “Secret”, conturbante traccia R&B tra echi punjabi e un minimalismo quasi drill accompagnato da un videoclip da lei diretto. Nei credits compaiono anche la producer IDM di Los Angeles TWEAKS, Rostam dei Vampire Weekend e la già menzionata artista di Bombay Asha Puthli.
Tra produzioni dance e alt-R&B, potenziali anthem da risposta punjabi alla prima Solange, soul d’annata da discepola indiana di Sade e meditazioni sperimentali, Asha’s Awakening trasuda classe ed eleganza dando un respiro nuovo e contaminato alla scena black newyorchese.
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