Quando entro in casa, un appartamento a Lambrate al primo piano, Sanremo non è ancora iniziato. “Stiamo finendo di organizzare tutto”, mi dice Simone mentre collega Rai Play allo schermo grande della tv. Si stanno per sedere sul divano di fronte e su sedie sparpagliate là intorno, 7 ragazzi tra i 23 e i 37 anni. Se uniamo i loro profilli Instagram arriviamo in tutto a 200mila followers. Ma la mia giuria di qualità di stasera non è composta da influencer: sono finita a casa dell’entourage del Fluidostudio.
A inizio settimana avevamo lanciato una call to action, un’iniziativa denominata “Voi siete Sanremo” che diceva: “Se il pubblico quest’anno non va a Sanremo, allora sarà Sanremo ad andare dal pubblico. Avremmo dovuto essere a coprire anche quest’anno il Festival di Sanremo. Ma, complice il Covid, abbiamo deciso di parlarvi sì del Festival, ma visto dalle vostre case. Quindi eccovi la sfida. ‘Voi siete Sanremo’ vorrà vedere come vivete le serate del Festival dai vostri divani.” I requisiti per partecipare? Essere appassionati del Festival, partecipare alla visione con voti ai brani ed entusiasmo.
Tutti distanziati con il puntiglio degno dei più severi critici, il Fluidostudio mi accoglie a mascherine aperte.
Il mio gancio è Simone Auciello di Trieste, che conobbi seguendo Mahmood all’Eurovision nel 2019. Fa gli onori di casa Protopapa, il creative director del Fluidostudio, un’etichetta discografica indipendente con base a Milano. Alcuni dei cantanti della sua etichetta compongono la nostra giuria esclusiva di qualità della serata: c’è il cantante David Blank, c’è Vergo, “scrivi che sono originario di Villabate in provincia di Palermo” concorrente iconico dell’ultima edizione di XFactor. C’è Anice, cantautrice di Imperia che ha appena lanciato il suo singolo “Mina” con la Universal.
Siamo a casa di Alo, cantante, showgirl “nonché padrona di casa”. Pepe make up, originario di Foggia, tutta la sera commenterà i look di tutti gli artisti, “vedi come sta bene la Pausini truccata così? Bisogna sempre considerare la base di partenza, lei è acqua e sapone, ed è truccata benissimo.”

“Ma tu lo sai che Noemi è stata obbligata a dimagrire?”, bisbigliano. Metterli d’accordo alla fine di ogni performance è quasi impossibile.
“Vi è piaciuta Orietta Berti?”, chiedo dal mio angolo di divano alla fine della prima performance. “Dieci!”, alza la mano David. “Non arriva alla sufficienza”, gli fa eco qualcuno.
Il brano si ascolta in rigoroso silenzio, il dibattito parte a fine canzone e coinvolge abiti, conduttori, Elodie “che bella che è”, “sì ma avesse fatto questa performance ai Video music awards ci avrebbero riso dietro.” Lontana la spigliatezza di Matilda De Angelis la prima sera, resta, a metà serata, una performance mesh up di canzoni care anche ai presenti, da Vogue di Madonna a Beyonce, “ma che sia in playback?”.
I siparietti Amadeus-Fiorello vengono bypassati a piedi pari, un bicchiere in mano, mentre aspettiamo le pizze si inizia.
Meno formali della prima serata, ecco le pagelle dei 13 big che si sono esibiti nella seconda serata, realizzata dai miei 7 giurati speciali.
Orietta Berti – Quando ti sei innamorato
Voto: 7/8
Inizia a cantare e Anice dice “Ma chi è, la Mannoia”. “Ma guardatela con quelle conchiglie brillantinate sul petto! Chapeaux”, le fa eco la Pepe. Dicono che “Questo brano assomiglia ai Matia Bazar” e che vorrebbero le parole da cantare sullo schermo, per un pratico effetto karaoke. Orietta è una religione, ma può essere anche un pezzo troppo vintage.
Bugo – E invece sì
Voto: 4
I giurati non si lasciano convincere ad alzare di un pochino il voto. “No vabbè, ma quell’abito? Cos’è?” si concentra qualcuno. “A me piace – dice Anice – sembra Battisti”. Ma Vergo la stronca, non apprezzando la sua presenza scenica. Si vota il personaggio, che senza Morgan non c’è.
Gaia – Cuore amaro
Voto: 7 e mezzo, che inizialmente era 8
Quando esce Gaia la cattivissima giuria Fluida resta imbambolata. Ricorda Rosalia e la produzione di Machweo convince. Secondo me è una dei favoriti. Secondo loro no: “persino il vestito ricorda Elettra Lamborghini al Festival dell’anno scorso”. “Per carità lei è brava, proseguono, ma ci aspettavamo di più”.
Lo Stato Sociale – Combat pop
Voto: 6 “perché ci ha fatto ballare”
Anche quest’anno prove oscurate come successe anche per “Una vita in vacanza”. E questo perché Lo Stato Sociale fino all’ultimo mantiene il segreto su come sarà la performance. Frase più detta durante l’esibizione? “Ma dov’è Lodo?”. Esce da una scatola per un effetto magia. Canzone ignorante ma convince così così.
La Rappresentante di Lista – Amare
Voto: 8 e mezzo
E’ la canzone più apprezzata di tutta la serata. C’è della disco, c’è della dance, ci sono buoni outfit. “Ma questo è anche l’esempio – incalza la Pepe make up – che se per Sanremo assumi uno stylist devi pensare a mettere dei soldini da parte per arruolare anche un buon truccatore.” Il climax con cui cresce il brano è inaspettatamente seducente.
Malika Ayane – Ti piaci così
Voto: 6
“Sembra voglia fare la sofisticata per forza”
“Ma è una delle voci più interessanti del panorama italiano”, specifica Protopapa.
“Che noia”
“Oh, sono arrivate le pizze”.
Extraliscio (feat. Davide Toffolo) – Bianca luce nera
Voto: 6 e mezzo
Ricorda Vinicio Capossela. Quasi gitana, quasi balcanica ma è quasi mezzanotte e i ritmi iniziano a spegnersi, tirare su il voto è quasi impossibile. Se le serate di Sanremo durassero tutte un’ora in meno, le canzoni finirebbero col piacerci di più?
Ermal Meta – Un milione di cose da dirti
Voto: 7/8
Gran pezzo che porta Ermal a una delle sue interpretazioni migliori. “Ma si può essere sanremesi anche senza essere troppo sanremesi”, commentano. Pare piaccia più a me che a loro.
Random – Torno a te
Voto: 6 e mezzo
Random è molto felice di essere su quel palco, forse troppo. Brano orecchiabile ma ce ne dimenticheremo in fretta.
Fulminacci – Santa Marinella
Voto: 5/6
“Abbiamo deciso questo voto perché non è un brano di cui non resta niente”, dichiara David.
Willie Peyote – Mai dire mai
Voto: 7 e mezzo
“E’ un brano non banale, include tutti i gusti.”
“Ha tanti cori, tanti riff di chitarra, è bello pieno. Forse il testo può dividere.” E’ coerente con sé stesso. “Ma tutta sta critica – aggiunge Anice – non sarà troppo da boomer?”
Gio Evan – Arnica
Voto: 6 politico
Avrebbe avuto anche una canzone carina ma “gli abbassiamo il voto perché fa appropriazione culturale con quella giacca dal tessuto afro”.
Irama – La genesi del tuo colore
Voto: Non pervenuto
Qui si blocca Rai Play e carica carica e noi Irama non lo vedremo mai. Ci guarderemo però per lunghi minuti una smorfia frizzata di Elodie.
Qualcuno dice “Oh, che peccato”.
E sì, era ironico.