SweetSexySavage è uscito il 27 gennaio, ma può già contare su decine di milioni di ascolti su Spotify. In queste settimane, sta viaggiando di sold out in sold out in giro per gli States. I suoi fan su Facebook sono diventati in pochi mesi più di quattrocentomila. Il disco è il primo LP ufficiale, distribuito dal gigante Atlantic Records, ma dal 2013 a oggi, Kehlani Ashley Parrish ha già pubblicato due mixtape e ventidue singoli.
Dotata di un talento molto precoce e brillante, Kehlani nasce nell’aprile del 1995 in California, a Oakland, dove come molti ragazzini delle “minoranze” dei sobborghi, cresce in un contesto familiare e sociale tutt’altro che confortante. Come si intuisce bene dalla sua fisionomia e dai suoi colori, le sue origini sono un mix di avi bianchi, afroamericani, ispanici, nativi e filippini. Da piccola perde il padre, la madre entra ed esce regolarmente dalla prigione federale per svariati problemi con la legge, così è la zia a prendersi cura di lei fin dalle scuole elementari. La formazione musicale di Kehlani è la classica formazione black dei nati negli anni Novanta, con classici di Lauryn Hill, Aaliyah e ovviamente Jill Scott ed Erykah Badu.
Inizialmente è attratta dalla danza, ma un infortunio al ginocchio finirà per costringerla a cambiare i suoi piani. A quattordici anni entra già nei PopLyfe, una cover band locale che le consente di prendere confidenza sui palchi della città e di perfezionare il suo timbro tipicamente R&B. Il produttore della band che diventa molto popolare tra i bar e i club di Oakland, è D’Wayne Wiggins dei Tony! Toni! Toné!. Nel 2011 i PopLyfe provano a superare le selezioni di America’s Got Talent, ma finiscono in quarta posizione. Nonostante l’eliminazione, la presenza scenica e le qualità vocali dell’allora sedicenne Kehlani colpiscono uno dei giudici, Piers Morgan, che le suggerisce di intraprendere una carriera da solista.
Non avrà tutti i torti, ma i due anni che seguono sono forse i più difficili per la giovane vocalista. Si trasferisce a Los Angeles in cerca di fortuna. Dorme da amici di amici, da gente conosciuta a caso, senza un lavoro e senza grandi spiragli, i suoi pasti sono spesso rubati al supermercato. La svolta arriva grazie al conduttore del talent, Nick Cannon, che le propone di entrare in un gruppo. Le prove non vanno bene, ma l’ex marito di Mariah Carey, crede talmente tanto nelle potenzialità di Kehlani che arriva ad offrirle un posto in uno studio/appartamento, dopo aver ascoltato il suo singolo d’esordio ANTISUMMERLUV uscito su Soundcloud.
In studio nasce il primo mixtape a nome Kehlani, Cloud 19, che raggiunge un certo seguito grazie alla partecipazione di Kyle Dion e alla co-produzione di Jahaan Sweet, sempre su intermediazione di Cannon. Un anno dopo esce il secondo mixtape, ancora più compiuto e promettente, You Should Be Here, anche grazie a guest di lusso come Chance The Rapper e BJ the Chicago Kid. La strada è spianata. Atlantic le fa firmare un contratto, G-Eazy la sceglie come opening act nel suo tour, Rolling Stone e Complex la segnalano tra le novità dell’anno, arriva anche una nomination ai Grammy come miglior Contemporary Urban Album.
Kehlani continua comunque a scrivere brani nuovi e non si ferma un attimo. Gangsta, inclusa nella soundtrack di Suicide Squad, diventa un hit planetaria. Nello stesso anno offre la sua voce in Future di Justin Bieber, in Wrong di Zayn degli One Direction, e poi ancora in Win ed Everything Will Be Okay di G-Eazy, in Retribution di Pusha-T e qualche mese dopo in Feel di Post Malone.
I tempi iniziano a essere maturi per il primo vero e proprio LP, SweetSexySavage, le cui sessioni di registrazione iniziano nell’autunno del 2015 a Philadelphia per protrarsi per quasi un anno sotto la guida del team di producer Pop & Oak. Nessun guest a eccezione della promettente rapper britannica Little Simz in Piece Of Mind. C’è solo la sua voce e il suo talento cristallino, molto maturo e consapevole, se si considera l’anno di nascita di Kehlani. L’album, anticipato da due singoli da top100, CRZY e Distraction, conquista subito il podio nella top200 di Billboard e grazie a un’altra gemma come Undercover, spopola presto sul web e oltre. A Los Angeles brilla una nuova stella R&B.
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