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September 2, 2016
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September 2, 2016
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Clams Casino, la lunga estate del producer hip hop

Uscito a luglio per Columbia Records, 32 Levels è già tra i dischi più significativi della stagione

Piero MerolabyPiero Merola
Clams Casino

Foto: Nick Griffiths

Time: 4 mins read

Il nome rievoca quello di un piatto tipico del New England, un antipasto di vongole cotte con bacon e pane grattuggiato, ideato ai tempi della Prima Guerra Mondiale in un casinò del Rhode Island e diventato un must nei ristoranti italo-americani. Michael Volpe, vero nome di Clams Casino, non a caso arriva proprio dall’East Coast.

Nato nel 1987 a Nutley, in New Jersey, nel giro degli ultimi cinque anni è diventato uno dei produttori più influenti e seguiti da critica e appassionati, in ambito hip hop, ma non solo.

A metà luglio ha pubblicato finalmente il suo primo vero e proprio LP, distribuito da Columbia Records, che in poche settimane è diventato uno dei dischi più significativi di questa stagione.

Sua madre è un’insegnante, suo padre è un musicista. Così la sua storia di musicista inizia nei primi anni Novanta quando ad appena sei anni, su istigazione del padre, sceglie la batteria come strumento d’infanzia. La passione proseguirà almeno fino alle superiori, quando come per molti suoi coetanei, inizia a prendere il sopravvento la passione per la musica hip hop. I punti di riferimento sono Busta Rhymes, Mobb Deep, la crew Heatmakers e Jay Z, ma i mezzi a disposizione di Michael sono molto spartani. La sua carriera di producer in erba prende il via con un sempice campionatore Yamaha con il quale crea beat, basi e campioni. Il mondo della produzione casalinga anologica è una buona palestra per farsi le ossa prima di passare come tanti agli strumenti digitali.

Siamo alla fine degli anni Duemila e il canale di diffusione scelto per le sue prime produzioni e per i primi remix è Myspace. Proprio grazie a Myspace entra in contatto con una delle promesse di allora, oggi diventano un rapper di culto della West Coast, Lil B. “The BasedGod” risponde a un suo messaggio privato entusiasta dei demo del ventenne Clams Casino e i due iniziano a collaborare a distanza. Non si riescono mai a incontrare, nemmeno nel 2010 quando Michael va a vedere un suo concerto a New York, ma Lil B è inavvicinabile e la loro collaborazione e amicizia continua a basarsi su un’interazione telefonica o telematica. Le basi di Clams Casino sono visionarie, sognanti, spesso arricchite da voci femminile già note come Adele, Björk o Imogen Leap , rafforzate e sfigurate da riverberi in panorami elettronici vicini a quelli dell’hypnagogic pop o dei producer chillwave.

Quello del producer resta un hobby perché nel frattempo Michael continua a studiare medicina e a portare avanti un tirocinio da fisioterapista in ospedale. Il primo EP, Rainforest, arriva nel 2011, ma è grazie a Instrumentals, pubblicazione del marzo dello stesso anno che il suo nome diventa di portata planetaria con un passaparola tra blog e riviste specializzate che trascina il disco in cima a molte top10 di fine anno firmate da addetti ai lavori e critici di ogni estrazione grazie a tracce incantevoli come Motivation e All I Need. Arriveranno nei due anni successivi altrettanti volumi di questa trilogia che rende inconfondibile il sound di Clams Casino, a tratti misterioso, ostico, ma sempre ricco di soluzioni melodiche e intuizioni che rendono l’ascolto facile anche per i meno avvezzi al genere. Sono tutti dei mixtape messi a disposizione per il download gratuito dal suo sito ufficiale.

I tre volumi fanno accrescere la sua popolarità anche tra alcune delle figure più celebrate della scena hip hop contemporanea. Mac Miller, The Weeknd, A$AP Rocky, restano subito affascinati dalle produzioni di Volpe e nei loro lavori di quell’annata, fanno proprie queste sonorità che la critica etichetta come “cloud rap”, una sorta di evoluzione plumblea e malata delle sonorità più negative della scuola Southern Hip Hop. Negli stessi anni fioccano i remix affidati al buon gusto di Clams Casino che rilegge brani di Lana Del Rey, Big K.R.I.T., Washed Out e SIA. Nel frattempo passano tre anni e si rincorrono voci sull’atteso LP di debutto per il giovane aspirante fisioterapista-producer che continua a collezionare collaborazioni di prestigio con Blood Orange, Schoolboy Q, FKA Twigs, Jhené Aiko, A$AP Ferg e Danny Brown.

Il disco, registrato in gran segreto tra 2014 e 2015, arriva finalmente nel luglio del 2016, distribuito addirittura da Columbia Records. Com’è prevedibile non è un disco strumentale, ma consiste di dodici tracce di cui nove accompagnate da un vocalist.

I nomi, come prevedibile, sono quelle di voci ed MC amici e collaboratori di lunga data. I quattro singoli che accompagnano 32 Levels vedono la partecipazione rispettivamente di Lil B (Witness), Vince Staples (All Nite), Kelela (A Breath Away) e addirittura Samuel T. Herring dei Future Islands (Ghost In A Kiss). Il disco alterna momenti più introversi ad aperture al mondo del pop mainstream. Non a caso tra gli altri guest figurano A$AP Rocky, il suo vecchio idolo Lil B, e poi ancora Sam Dew e Mikky Ekko. Ricco di molti particolari e dettagli che si rivelano dopo diversi ascolti, 32 Levels va dall’R&B al future pop elettronico, in un esaltante racconto idealmente lungo un’estate con tutti i suoi cambi di umore e atmosfere.

Clams Casino è in tour, sarà a Torino per il Club to Club a Novembre. Seguilo su Facebook e su Twitter.

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Piero Merola

Piero Merola

Laureato in Relazioni Internazionali, lavoro come consulente di comunicazione, pubbliche relazioni e nuovi media. All'interesse per la storia e la politica americana, ho sempre unito quello per la musica. Dopo uno stage in Ambasciata Italiana a Washington, ho seguito per America 24 le presidenziali del 2012, e oggi scrivo per Rivista - Il Mulino. Editor del magazine online Kalporz, dal 2006 scrivo recensioni, interviste e report da ogni dove. Collaboro come ufficio stampa e copywriter con etichette, agenzie di booking, eventi e festival. In passato ho lavorato per festival estivi come Beaches Brew e Ortigia Sound System, oggi per la comunicazione del Diagonal Loft Club e di Deposito Zero Studios dove sono responsabile della direzione artistica del video format Live Zero. In questa rubrica vi presento nomi emergenti della scena americana, alcuni dei quali, intanto, sono diventati grandi.

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