“Pino ci manchi”. Pino Daniele manca a Napoli, ai napoletani. Manca agli adulti che sono cresciuti assieme a lui, manca ai ragazzi che lo hanno trovato già su questa terra. La stessa Terra che Pino aveva già cambiato. Manca a chi lo amava, manca a chi lo ascoltava. Pino ci manca davvero.
Ma come si fa a spiegare la mancanza di Pino Daniele per un napoletano? Come si fa ad immaginare che un cantante così famoso, che non viveva neppure più a Napoli, possa mancare così tanto, come manca “uno di famiglia”?
Per tentare di spiegarlo bisogna tentare di spiegare l’anima partenopea. Un’anima alla continua ricerca della sua guida, del suo mentore, del suo idolo, del suo simbolo di riscatto. Ma il napoletano cerca anche e sempre la bellezza nostrana. E là dove la trova, la fa sua e ne va fiero, come se fosse frutto del suo merito, del suo ingegno, del suo sangue napoletano. Ecco, come si spiega quella mancanza.
Un napoletano cresciuto a pane & blues di Pino sapeva di poter trovare nelle parole del compianto artista la risposta alle sue pene, la consolazione alle sue disgrazie: sapeva che era anch’egli un Nero a metà, in questa Terra mia. Pino lo cantava. Il napoletano lo sentiva. Pino cantava dei potenti che mangiavano Napoli in una Tazzulella e’ café. Pino sapeva che ogni Scarraffone è bell’ a mamma soia. E ogni napoletano si sentiva un po’ scarrafone ogni tanto. Ma solo ogni tanto. Perché poi Pino gli ricordava che Bast na’ jurnat e Sol’ per tornare a sorridere. Basta avere qualcuno che ti dica Je sto vicino a te, per Stare bene (almeno) a metà. Perché i napoletani, in fondo, sono Lazzari Felici. Perché sanno che nonostante tutto e tutti, Napule è… Tutta nata storia.
E poi la grandezza di Pino al di là della poesia delle sue parole. La bravura di un uomo nato nel ventre di una città bistrattata e martoriata, che però ha saputo fare del suo essere napoletano la marcia in più, quella bravura di una città capace di riscattarsi, capace di valicare i confini dei pregiudizi per essere riconosciuta in tutto il Mondo, nella sua immensa bellezza. E Pino tutto questo l’aveva regalato ai napoletani. E al loro orgoglio. Ecco perché Pino ci manca. In ogni istante possiamo riascoltarlo, certo. In ogni momento possiamo chiudere gli occhi e farci raccontare da Pino la nostra Napoli. Ma Pino ci manca e non sapremo mai cos’altro il cuore di Pino poteva dirci di noi e di Napoli, quali altre emozioni le sue canzoni potevano suggerirci. Emozioni che forse non sappiamo nemmeno di saper provare.
* Nunzia Marciano, napoletana, è una giornalista di Canale 8, Tv di Napoli.