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September 24, 2015
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September 24, 2015
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Fetty Wap, la rivalsa del trap rapper senza occhio

Piero MerolabyPiero Merola
Time: 4 mins read

Il suo primo omonimo disco ufficiale distribuito dalla major Atlantic esce il 25 settembre per RGF e la nuova label in ascesa di New York 300 Entertainment, che conta su grandi investitori e di recente ha siglato una partnership con il colosso Twitter. Il suo tour parte lo stesso giorno dalla Louisiana (vedi date), ma il nome di Fetty Wap circola già nei giri che contano da almeno un paio d'anni.

Purtroppo il suo tratto distintivo più evidente è la mancanza dell'occhio sinistro che ha perso da bambino in seguito a un glaucoma scatenato da uno sfortunato infortunio. I medici sono riusciti a salvare un occhio, ma Willie Maxwell, vero nome di Fatty Wap, non ha mai cercato di nascondere o ripudiare il suo drammatico incidente. Ci ha sempre giocato su, non nasconde mai il suo difetto fisico dietro una benda o dietro un paio di occhiali scuri. Si è sbarazzato dell'occhio di vetro e ha sbattuto il suo volto in tutte le foto e le grafiche ufficiali, spazzando via le inevitabili leggende sulla perdita del suo occhio, legate ovviamente a sospetti su regolamenti di conti tra gang afro-americane.

Non è solo l'occhio di vetro abbandonato qualche anno fa a stuzzicare le curiosità morbose su Fetty Wap. Tra le altre leggende, in molti l'hanno creduto per lungo tempo un haitiano senza cittadinanza americana, per la sua abitudine a esibirsi con la bandiera di Haiti. In realtà era sua nonna ad avere quelle origini, ma Willie ha fatto propri i colori dello Stato centramericano dopo un'approfondita ricerca sul significato della bandiera che rappresenta “l'unione che fa la forza”, motto che non avrebbe più abbandonato. Tra le altre leggende ci sarebbe quella che lo vedrebbe, nonostante la giovanissima età, padre di ben quattordici figli, anch'essa smentita in un'intervista dove ha introdotto al mondo i suoi due pargoli, un bambino di quattro anni e una bambina nata qualche mese prima dell'uscita dell'LP d'esordio.

A differenza di altri suoi colleghi in ascesa, Willie, nato nel 1991 in New Jersey, cresce in una realtà difficile e molto più comune a rapper di più antiche generazioni. Originario di Patterson vive nel classico housing project tra i ghetti più malfamati a nord della città, ma grazie alla sensibilità musicale del nonno, pastore in una chiesa apostolica del quartiere, inizia da adolescente ad appassionarsi alla musica, suonando piano e batteria. Prenderà tuttavia, altre strade.

A scuola e fuori da scuola è invischiato in storie di spaccio, droga, violenze e intimidazioni, riuscendo sempre a evitare guai con la giustizia (la sua unica macchia sulla fedina penale risale al 2014, quando è arrestato per guida con patente sospesa e possesso di una piccola dose di erba). Si fa le ossa per strada dove inevitabilmente si appassiona ai classici dell'hip hop dell'East Coast, ma non solo. Il suo nome deriva dal termine in slang usato per il termine “soldi” e dal soprannome del trap rapper dell'Alabama Gucci Mane, suo idolo e fonte di ispirazione, che inizia la sua ascesa proprio negli anni in cui Willie si avvicina al mondo hip hop ai tempi della scuola superiore. L'altra fonte di ispirazione insolita è sua mamma che per passione canta e un suo collega più o meno coetaneo, sempre dal Sud degli Stati Uniti, Richie Home Quan, rapper ed ex giocatore di baseball di Atlanta, oggi collaboratore dei prediletti di Gucci Mane, i Migos.

La sua parabola artistica inizia quando insieme a Remy Boyz, Monty e P-Dice fonda un'etichetta, la RGF, gestita in maniera molto old school: i dischi vengono portati in giro nel portabagagli e venduti in giro per il New Jersey, con ottimi riscontri, nonostante i numeri molto limitati di copie inizialmente andate in stampa.

L'ascesa a star della scena trap afro-americana è velocissima. In soli due anni, diventa popolarissimo grazie al tormentone Trap Queen che con il suo video conquisterà decine di milioni di visualizzazioni in pochi mesi su YouTube, dalla sua uscita nel 2014 (oggi sono addirittura 246 milioni). Come se non bastasse, il brano conquista tutti e si guadagna remix e rework illustri ad opera di Lil Kim, French Montana, Azealia Banks, Rick Ross e addirittura del suo mito Gucci Mane. Kanye West lo adocchia subito e lo accoglie sul palco a un suo fashion show di New York del febbraio 2015.

Qualche mese più tardi, tra giugno e luglio, Fetty Wap pubblica altre due hit che anticipano il disco, 679 e My Way accolti da altrettanto clamore anche per il remix della seconda curato da Drake. E infine il primo LP con la firma per la 300 Entertainment lanciato dal video Watch. Ma a quanto pare Fetty Wap ha intenzione di tenere i piedi per terra: come ha dichiarato più volte vuole guadagnare il più possibile per garantire ai suoi figli quella sicurezza economica che a lui è mancata ai tempi di Paterson. Tempi che, un decennio, sembrano sempre più remoti.

Fetty Wap è su Facebook e su Twitter.

 

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Piero Merola

Piero Merola

Laureato in Relazioni Internazionali, lavoro come consulente di comunicazione, pubbliche relazioni e nuovi media. All'interesse per la storia e la politica americana, ho sempre unito quello per la musica. Dopo uno stage in Ambasciata Italiana a Washington, ho seguito per America 24 le presidenziali del 2012, e oggi scrivo per Rivista - Il Mulino. Editor del magazine online Kalporz, dal 2006 scrivo recensioni, interviste e report da ogni dove. Collaboro come ufficio stampa e copywriter con etichette, agenzie di booking, eventi e festival. In passato ho lavorato per festival estivi come Beaches Brew e Ortigia Sound System, oggi per la comunicazione del Diagonal Loft Club e di Deposito Zero Studios dove sono responsabile della direzione artistica del video format Live Zero. In questa rubrica vi presento nomi emergenti della scena americana, alcuni dei quali, intanto, sono diventati grandi.

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Tags: hip hopmusicamusica americanamusica blackraptrap
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