Nell’epigramma intitolato “Rivalsa”, Giorgio Caproni scrisse: “La vita si fa sempre più dura? Evviva la Letteratura”. Arguto, incisivo e potente, questo componimento ricorda quanto l’accostarsi alla lettura e, in questo caso, alla poesia possa rappresentare un breve rifugio dall’imperversare della storia e degli avvenimenti non sempre positivi, che ci travolgono. Benché gli scrittori e i poeti siano, a tutti gli effetti, parte del tempo che vivono, la parola narrativa e quella poetica sono salvifiche in ogni epoca e a ogni latitudine, trasformandosi anello di congiunzione tra culture lontane e lingue differenti, poiché riescono a sprigionare istanze universali comuni all’umanità intera e a diffondere forza dissacrante contro i mali della storia. Parola poetica come libertà, riparo, restituzione di senso, momento di dialogo e di unione, viaggio verso l’altro e verso se stessi. Con tali premesse, è nata nel 2006 la Notte della Poesia dell’Università per Stranieri di Siena. Al timone di questa importante iniziativa il Professor Maurizio Spagnesi, docente di italiano come lingua seconda nell’ateneo senese e da sempre lettore e scrittore di poesia. Una spinta propulsiva la sua, che ben si è accordata a un contesto multiculturale come quello dell’Unistrasi, istituzione accademica toscana da sempre polo di incontri e scambi tra docenti e studenti di differenti culture e origini.

“Nella primavera del 2006 – racconta il Professor Spagnesi – ho avuto in sorte una classe ‘speciale’ di studenti di diverse nazionalità, una di quelle classi che non ti capitano spesso. Con loro ho instaurato un bellissimo rapporto umano: leggevamo poesie, parlavamo di arte, parlavamo dei nostri sogni e delle nostre speranze. Così mi è venuta l’idea, come per una scommessa con me stesso: organizzare una serata in cui studenti, professori e chiunque ne avesse voglia, poteva leggere in pubblico una poesia nella sua lingua. Una poesia che amavano. Ho chiesto il parere del Rettore di allora, il professor Massimo Vedovelli, e del professore di Letteratura italiana, il professor Pietro Cataldi (oggi Rettore dell’ateneo) ed entrambi si mostrarono molto interessati alla proposta assicurandomi il loro pieno sostegno”.
“Così una sera di aprile ci siamo dati appuntamento – prosegue Spagnesi – in una grande aula dell’università, nel centro di Siena: c’erano soltanto un palco improvvisato, un leggio, un punto luce. Avevamo alcune sedie per il pubblico, due tavoli con un piccolo buffet e alcune bottiglie di vino. La serata fu un grande successo: in molti sono saliti su quel palco per leggere i versi amati, in tante lingue diverse: studenti, professori, ricercatori, persone esterne all’ateneo, tutti hanno partecipato con entusiasmo a questa prima edizione. Non avevamo nessuna scaletta, nessuna regola, nessun orario: tutto è stato molto libero, improvvisato. Da quel momento, ogni anno abbiamo riproposto la Notte della Poesia, aggiungendo ogni volta qualcosa a quella prima meravigliosa esperienza”.
Una prima edizione nata dall’intuizione felice di un bravo professore e dall’entusiasmo dei suoi alunni, ha dato il via ad un appuntamento importante, ormai divenuto un momento attesissimo tra gli studenti dell’Unistrasi. Attraverso la poesia, si è riusciti a creare a Siena un luogo di possibilità senza confini, un appuntamento capace di scardinare i limiti geografici dando ad ogni verso il proprio volto e il proprio spazio.

“Oggi la Notte della Poesia è molto cambiata rispetto agli inizi – continua Spagnesi- adesso l’impegno è diventato notevole. Per organizzare la Notte della Poesia infatti, abbiamo bisogno di circa due mesi. Tutto è studiato alla perfezione, nei tempi e nella scaletta della serata: naturalmente, perché tutto questo sia possibile, ogni anno c’è uno staff di studenti e dottorandi, a darmi una mano a seconda della disponibilità; in particolare, da alcuni anni Martina Bellinzona, Cecilia Valenti e Ibraam Gergis M. Abdelsayed sono i miei collaboratori fissi. Continuo ad avere il sostegno del Rettore, Pietro Cataldi, della Prof.ssa Carla Bagna, direttrice del CLUSS, e di tantissimi altri docenti, del personale tutto che ci aiuta anche per gli aspetti organizzativi e tecnici (audiovisivi, soprattutto). Adesso sono soprattutto gli studenti dei nostri corsi di laurea e gli studenti stranieri del Centro Linguistico di Italiano che salgono sul palco a leggere la poesia amata: durante la lettura proiettiamo il testo scritto e la traduzione italiana (per le poesie che la richiedono). L’evento si svolge in Aula Magna, c’è sempre molto pubblico e utilizziamo tecnologie avanzate: abbiamo la diretta streaming e una pagina Facebook . Da qualche tempo, inoltre, abbiamo aperto questo evento alla musica, e abbiamo molti spazi musicali gestiti dagli stessi nostri studenti o da musicisti e cantanti, italiani e non, che ci piacciono e vogliamo coinvolgere. Lo scopo è sempre quello originario: avvicinare lingue e culture diverse per dimostrare che siamo tutti uomini e donne con le stesse emozioni, gli stessi pensieri, anche se la superficie sembra diversa”.
Le restrizioni legate al Covid 19, purtroppo hanno impedito alla Notte della Poesia 2020 di tenersi e quando il professor Spagnesi e i suoi collaboratori si sono resi conto che avrebbero dovuto rimandare l’evento, si sono dati da fare per trovare una soluzione a questo imprevisto.

“Dopo tanto pensare – racconta Spagnesi – “abbiamo deciso di proporre un incontro virtuale, il Mese della poesia (MdP): un incontro lungo un mese, dal 20 maggio al 20 giugno. Chi vuole, può mandarci un video di circa 3 minuti con la sua lettura di una poesia (in genere di un poeta o una poetessa riconosciuti) nella lingua o nel dialetto originali, seguita quando serve da una traduzione in italiano. Questi video vengono pubblicati su una apposita pagina Facebook (Mese della Poesia – Università per stranieri di Siena ) e su una Playlist (Mese della Poesia) del canale Youtube “Unistrasi Tv”. Assieme ai filmati, pubblicheremo alcune registrazioni di letture risalenti alle scorse edizioni della Notte della Poesia, e poi foto, commenti, e altro ancora. Tutto questo per far continuare la tradizione, per non spegnere questa idea”.
Se un evento ha la possibilità e la capacità di reinventarsi anche in un momento così singolare, vuol dire che si tratta di un appuntamento che significa molto per chi lo ha creato e contribuisce alla sua crescita. Video e poesia si incontreranno per un mese fino al 20 giugno senza sosta, seppur virtualmente, sfidando idiomi e fusi orari diversi, immagini e letture troveranno un tempo comune per restituire alla parola tutto lo spazio necessario e riunire intorno all’evento tutti i suoi promotori e suoi sostenitori “Questa occasione così singolare – conclude Spagnesi – unisce studenti, professori, appassionati di poesia e di musica, semplici curiosi. Fino all’edizione 2019 si è trattato di una serata, dalle ore 21 sino all’ una della notte, quest’anno si tratterà di un mese intero ma il risultato è sempre lo stesso: tante persone di culture diverse, di lingue diverse, di religioni e tradizioni differenti trovano un luogo simbolico d’incontro, una sintesi e per alcune ore, ogni anno, si sentono unite attraverso i temi universali che la poesia e la musica propongono e rappresentano”.
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