L’Italia continua ad essere uno dei paesi più amati e di conseguenza anche la sua lingua rimane una delle lingue straniere più amate. Abbiamo già riferito sull’importanza della cultura italiana e della sua fama internazionale per attrarre più persone verso la lingua e abbiamo scoperto che la lingua ha preso piede nella realtà commerciale nell’area metropolitana di New York, al di là del settore agroalimentare.
La nostra prima puntata ha esaminato dove si vede e si sente la bella lingua e abbiamo identificato le realtà linguistiche che stanno facendo strada integrandosi nell’economia locale della Grande Mela con quelle parole ed espressioni che appartengono alla realtà del mercato commerciale. Il filo conduttore che unisce la lingua italiana all’America è la bellezza e l’eccellenza. Una parola italiana nel nome di un’attività americana è un’unione di bellezza figurativa e linguistica, una bellezza che va oltre i confini geografici. Il nostro giretto linguistico della lingua e cultura italiana a New York continua con questa puntata, in cui portiamo a termine l’alfabeto della bella lingua, iniziando dalla N fino alla Z.
N –Niente
Quando mai diventa più significativo niente che qualcosa? Quando si tratta di uno stile di vita. Lord Byron nel 1814 scrive a Annabella Milbanke (la quale diventa la baronessa Byron): “Mi chiede cosa sono le mie “occupazioni”?—sono il ‘dolce far niente’—niente”. In questa risposta, risuona uno stile di vita innato italiano per natura, tanto che nessun autore italiano aveva mai scritto del dolce far niente. Ma per uno straniero, questo è un modo di vivere per eccellenza. Stare in ozio significa trascorrere la giornata in pigiama dolce far niente dagli inglesi Desmond & Dempsey, disponibile presso Bergdorf Goodman. Stare in ozio si può fare anche in acqua imbarcando da qualunque club nautico lungo la East Coast su un Dolce Far Niente Cruiser Yachts (sede nel nord di New York). Davvero nulla va meglio con la dolce vita come fa il dolce far niente.
O – Oro
Degli standard elevati e qualità superiore sono oro. I gioielli italiani sono uno status symbol in tutto il mondo perciò trovare orefici italiani nel Tristate con oro nel nome commerciali è un dato. Ma ci sono anche altri orefici non italiani con oro, per esempio Veri Oro sulla West 47th. Se ci avviamo verso la East 57th, troveremo Orogold Cosmetici e più avanti al Flatiron District, Capelli d’oro un salone di bellezza sulla 5th Avenue. La bellezza qui è anche oro. C’è anche Oro Trucking sia a New York che nel New Jersey. Oro fissa standard elevati anche per l’eccellenza nel servizio.
P – Paradiso / Mi piace
Anche per chi vive a New York, il desiderio di tornare in Paradiso è forte. Esiste una nostalgia per le origini, magari senza la implicita connotazione religiosa, diminuita col tempo. Paradiso è la bellezza quindi ci sono saloni, centri benessere e centri estetici paradiso senza fine. Tuttavia il paradiso non si raggiunge solo tramite la bellezza.
Torniamo alle origini della cultura italiana avendo un’esperienza fuga dalla stanza che combina teatro coinvolgente e gioco esistenziale, basata in larga misura sull’Inferno della Divina Commedia di Dante. Per questo viaggio con “Virgilio”, i partecipanti del gioco viaggiano nel cuore del Korea Town di New York ed entrano in Paradise Escape dove gli tocca risolvere enigmi e superare degli ostacoli prima che scada il tempo.
Insomma, l’Italiano piace a tutti – si riconosce il patrimonio culturale sia per gli oggetti sia per i costumi della ricca storia italiana. Anche mi piace è diventato un universale (forse qualcosa a che fare con Facebook?) Così vediamo anche nello spot televisivo di Ikea intitolato Nonna di qualche anno fa. La nonna fa un controllo finale della cucina Ikea a casa della nipote, dando un pollice in su, dicendo “mi piace“. Il marito della nipote, però, non ha la stessa approvazione: “tu non mi piaci“, gli dice la nonna severamente.
Q – Quattro
Il numero quattro rappresenta simbolicamente la stabilità e la natura a terra di tutte le cose. Pensiamo alle potenti essenze della natura avvolto in un bel pacchetto quadrato di quattro: Le quattro stagioni (di Vivaldi e quelli della natura), i quattro elementi, e i quattro punti cardinali. Di conseguenza, non ci dovrebbe sorprendere questi nomi commerciali: Quattro Management Construction a Soho, Quattro Global Capital sulla 5th Avenue, e Quattro Services Group su Wall Street. La stabilità e la forza del numero quattro è evidente nel nome del teatro Quattro Gatti Theatre Company a Brooklyn. Questa compagnia teatrale senza scopo di lucro mette in scena pezzi originali ed basati sull’insieme di poche persone (quindi i quattro gatti).
R – Ragazza

Ragazza è un termine che comprende il prezioso periodo dall’adolescenza fino alla fine della giovinezza, cioè finché si sposi. La società messicana, Ragazza Fashion che vende abiti da “quinceañera” a New York, non dovrebbe sorprenderci. Ha perfettamente senso (e secondo me, ragazza suona molto meglio di “chica”). Bella Ragazza Salon & Spa nel Bronx e Bella Ragazza Makeup a Staten Island (specializzata in trucco per matrimoni) preservano il legame tra l’italiano e la bellezza e ragazza semplicemente lo consolida.
C’è anche Ragazza Contracting a East Elmhurst, gestito da, sì, hai indovinato bene, una ragazza. È interessante notare che non si riesce a trovare un nome di affari a New York che utilizzi la forma maschile ragazzo.
S – Studio
In inglese studio è di uso comune che ci si dimentica facilmente che in realtà è una parola italiana, del calibro di pasta e pizza, che apparse lingua inglese nel 1819. Gli studi sono prolifici in questa zona: sono spazi per le arti visive e dello spettacolo, usato nel cinema (dal 1911), nelle trasmissioni radio (dal 1922) e negli studi televisivi (dal 1938). A Manhattan ci sono i grandi network principali americani (ABC, CBS, NBC e Univision), tre delle grandi quattro etichette discografiche nell’industria musicale (Universal, Sony e Warner), poi anche studi di danza e studi di progettazione e studi di pittura su tela e sul corpo.
Il più famoso studio di Manhattan? Senza dubbio, lo Studio 54, un punto di riferimento iconico fine anni ’70. La discoteca di fama mondiale era ospitata nello stesso edificio che precedentemente aveva lo studio del CBS e che fu negli anni ’30 la Gallo Opera House. Lingua, musica e arti performative italiane hanno una sede permanente a New York.
T – Tempo
Tempo, la velocità di una composizione musicale, termine inglese codificato nella musica dal 17o secolo. Da adagio a allegro, dal larghissimo a prestissimo, segnare il tempo è l’italiano. Nelle nostre attività locali, è possibile trovare Tempo, un complesso musicale che suonerà a feste e balli nel Tristate. Si può anche partecipare al Tempo! Musical Terapy Services chiunque di qualsiasi età, dai neonati agli anziani; oppure ascoltare un po’ di musica pan-caraibica su Tempo Networks, media e intrattenimento in onda, online o su dispositivi mobili.
Il tempo stesso è un tal lusso dunque bisogna godersi questo lusso anche a casa con Tempo Luxury Home sulla West 38th Street. Sfrutta al massimo il tempo a casa, circondandoti da arredi personalizzati e prodotti di arredamento realizzati a New York.
Il tempo è un lusso e sembra che non ne abbiamo mai abbastanza … un orologio potrebbe aiutarci a misurare il tempo sia per chi desidera stare in ozio (Byron e il suo dolce far niente) che per chi vuole essere produttivo (il tempo è denaro).
https://www.youtube.com/watch?v=gn9xKVOE9GA
Perciò il Venetian di Las Vegas cerca di attirarci dalla East Coast giocando con il tempo nello spot Orologio (con la canzone Tintarella di luna di Mina).
U – Uomo

Ho già accennato che non si usa ragazzo nel nome delle imprese americane, ma non vi è alcuna mancanza di uomo, in particolare per indicare la moda maschile. C’è Zohreh Uomo su Lexington, Bugatchi Uomo su West 40th, Cellini Uomo nell’East Village, Pardizzio Uomo su West 39th e Ital Uomo di New York a Long Island, così come Vero Uomo nel New Jersey, tutti specializzati nella moda maschile. Nel NJ anche troviamo Dieci Uomo, un salone e un centro benessere con la missione di fornire la migliore esperienza di grooming maschile. Sì, l’uomo italiano è bello anche (questo aggettivo non è riservata esclusivamente per le ragazze).
V – Vino
Ho promesso che nella guida non mi soffermerei sui cibi o bevande, ma in questo caso è di particolare interesse piuttosto come fenomeno linguistico. A New York, è possibile passare a Vino sulla East 27th per del vino e dei liquori. Il nome commerciale Vino rappresenta il fenomeno linguistico sineddoche, cioè la parola utilizzata per identificare una parte del loro inventario, il vino, sostituisce tutta la merce del negozio (vini e liquori), e per di più pur offrendo vini provenienti da tutto il mondo, usano la parola italiana! E questa è una tendenza comune: c’è Vino Fino a Amsterdam Ave. e Vino 100 con sedi a White Plains, Oceanside e Newburgh.
Un’altra parola iniziando in v- che è degno di nota è volare, il titolo popolare di una famosa canzone italiana (Nel blu dipinto di blu) di Domenico Modugno nel 1958. In quello stesso anno, Dean Martin ha rilasciato una versione semi-inglese. Volare, dopo circa 20 anni, ha fatto strada nell’industria automobilistica americana con l’introduzione della Plymouth Volaré. Cosa c’entra l’accento? Chrysler ha dato il nome della macchina usando il futuro del verbo spagnolo “volar” (volare italiano), poi l’ho pubblicizzata con un portavoce italiano-americano, tenore Sergio Franchi, che canta una versione modificata di Volare nello spot.
Chi sta tenendo il conto? Prima il business messicano Ragazza Fashion. Nello spot vince volare e non “volaré”. L’italiano 2, lo spagnolo 0.
Z – Zucchero
Unendo la passione e l’amore per i dolci, la società Zucchero (a Westchester) prepara biscotti a zucchero o al cioccolato (oppure a sapori di stagioni) decorati caratteristicamente a mano.
Zucchero è anche un cantautore dei blues e R&B, che canta dagli anni ’70, e ha forti relazioni stabilite con l’industria musicale americana e tanti artisti del calibro di Miles Davies, Eric Clapton, Joe Cocker, Sting, per citarne solo alcuni. Il suo ultimo tour negli Stati Uniti è stato nel 2014, dove ha versato dello zucchero sui fan all’MSG, ma se non hai ancora provato un po’ di Zucchero, non preoccuparti – torna a New York il 31 marzo al BeaconTheatre.
L’italiano a New York è vivo e bello! Il mondo degli affari apprezza il legame tra alcune parole italiane di bellezza e lusso che rappresentano un modo di vivere e quei prodotti culturali che rappresentano l’eccellenza e la qualità.