La maggior parte degli studenti non riesce a capire come integrare le lingue straniere nella loro carriera, sebbene riconoscono la bellezza della cultura straniera: il cibo, la storia, l’arte, i monumenti, il popolo, eccetera, sono gli aspetti che attirano i ragazzi. Tuttavia sono motivati da idee e innovazioni per cui desiderano seguire delle esperienze nella formazione che potrebbero prepararli ed essere loro utili sia all’università sia nella carriera futura.
Frantoi Redoro, un’azienda veneta produttrice di olio d’oliva, si è impegnata a stanziare 100.000 dollari distribuiti su tre anni, per sostenere stage rivolti agli studenti, con l’obiettivo di garantire autentiche esperienze sul campo, la possibilità di fare ricerche e lanciare sul mercato americano i prodotti della società nella zona di Chicago.
Abbiamo parlato con Lyn Scolaro, professoressa esperta con 36 anni d’esperienza che con grandi sforzi ha coltivato un programma d’italiano alla Prospect High School, che nel 1990 aveva 42 studenti e che ora ne conta circa 225. Indubbiamente, la crescita di questo programma è data dall’impegno di questa straordinaria e dinamica docente. Oltre al suo servizio sui comitati scolastici e d’istruzione locali e statali, e anche dei consigli governativi italiani, Lyn Scolaro dà voce alle organizzazioni nel suo ruolo di consulente dell’AP College Board e vice presidente K-12 (dall’asilo all’ultimo anno della scuola secondaria) dell’American Association of Teachers of Italian (l’associazione americana di docenti d’italiano).
Grandissima opportunità per i tuoi studenti AP. Com’è avvenuta questa collaborazione?
“Ci è letteralmente stata servita una sera a cena. Il mio amico Claudio Balasso con cui avevo avviato uno scambio scolastico col suo liceo Dal Cero mi ha detto che un suo amico mi voleva conoscere la prossima volta che avrei accompagnato i miei studenti AP a Verona. Sin dal primo incontro a Verona nel marzo 2016 con il presidente di Redoro Frantoi Daniele Salvagno, ho cercato di capire come integrare una tale collaborazione nel mio curriculum. Pensavo ai miei studenti e le loro ambizioni di carriera. Quella sera, ho cominciato ad appuntare le mie idee su dei tovaglioli di carta. Non ero preparata ad un incontro ‘business’ ma, tornando al mio bed & breakfast, ho pianificato tutto il progetto compresi i criteri e le aspettative. Mai, nei miei sogni più belli avrei immaginato che avremmo realizzato un tale progetto alla fine di quell’incontro”.
Hai accennato alle ambizioni dei tuoi studenti. Come viene affrontata la questione carriera dal progetto?
“Gli studenti si sono divisi in gruppi a seconda dei diversi aspetti imprenditoriali. Vengono indagati sette diversi campi: la coltivazione dell’oliva e tutto il processo dall’ulivo all’olio; le problematiche ambientali legate all’inquinamento e agli scarti dell’oliva dopo esser stata spremuta; le azioni di marketing, con degustazioni e altri eventi promozionali; il ruolo dei social nella promozione e pubblicità; la cosmesi (creme, shampoo doccia, eccetera); e aspetti gastronomici come la conoscenza del prodotto nostrano e i benefici per la salute dell’olio di oliva. Da questi campi è facile capire i vari percorsi accademici che servono per questo progetto e perciò ha una certa attrattiva per carriere diverse”.
Qual è stata la reazione degli studenti? Hanno già raggiunto alcuni degli obiettivi del progetto?
“Gli studenti sono stati entusiasti già dall’inizio. Ho parlato loro uno ad uno ed erano tutti entusiasti all’idea di questa esperienza pratica e di partecipare con un ruolo specifico in un campo di ricerca che gli interessa. Alcuni studenti hanno già creato profili per il progetto sui social, Facebook, Twitter e Instagram. Hanno seguito alcune lezioni con i responsabili di Redoro e poi a metà agosto hanno iniziato con le degustazioni nella nostra comunità. Tuttavia non si tratta solo di business per far soldi. Usando questi prodotti Redoro, gli studenti si sono impegnati pienamente nella raccolta dei fondi per vittime del terremoto ad Amatrice. Insieme al locale Elio’s Pizza on Fire a Addison, tutti i ricavati della vendita dell’olio e della pizza alla Nutella della pizzeria sono andati ai terremotati. Un evento simile è stato organizzato al liceo e comprendeva una degustazione e vendita prodotti. Finora hanno ricavato 1.100 dollari”.
Gli studenti lavorano direttamente con Redoro?
“In agosto hanno fatto lezioni teoriche e pratiche per conoscere la storia dell’olio di oliva, il suo valore storico, come viene fatto, come degustarlo, riconoscere le caratteristiche e la valutazione degli oli. Durante lo scambio scolastico annuale a marzo, che ormai facciamo da dieci anni (in passato era piuttosto una gita scolastica), in cui i nostri studenti sono appaiati con altri studenti e ospitati dalle loro famiglie, trascorreremo una giornata intera da Redoro (a Grezzana, Verona) per dare l’occasione agli studenti di portare a termine il loro progetto, fare foto e vedere dietro le quinte e direttamente tutto ciò che hanno imparato.
Per concludere il corso, i gruppi presenteranno il proprio progetto in italiano e inglese a un gruppo di cinque esperti, tra cui ci sarà il presidente di Redoro oltre che figure di spicco delle attività italiane nella nostra comunità. I migliori quattro studenti verranno premiati con una borsa di studio di 1.000 dollari. Abbiamo la fortuna di avere altri sponsor locali che sostengono quest’iniziativa e per cui siamo grati: Ron Onesti di Onesti Entertainment, Elio Bartolotta di Elio’s Pizza on Fire, Bob Nasshan della Gonella Baking Company, e il giudice di Iron Chef America, Mario Rizzotti.
Ma questa collaborazione non terminerà quando finirà l’anno accademico. Ci saranno anche tirocini internazionali per 5-6 studenti. Vorremmo usare i soldi donati per pagare la tariffa aerea, vitto e alloggio (in case di famiglie italiane), corsi al campus dell’Università Illinois-Champaign a Verona. Dopo le loro lezioni mattutine, andranno a lavorare da Redoro per un mese durante l’estate del 2017”.
Puoi spiegarci come hai fatto ad integrare questa collaborazione nel tuo curriculum già stabilito?
“Ho sempre sostenuto che bisogna insegnare l’italiano e perseguire obiettivi concreti che abbiano senso sia per gli studenti italo-americani che per quelli ‘italiani per scelta’, obiettivi che siano applicabili alla loro vita. È importante insegnare la grammatica e il lessico. Credo che sia fondamentale che lo studente capisca il suo ruolo in una società globalizzata e a quest’età dovrà poi attivare le abilità di pensiero critico, per formarsi opinioni e obiettivi nella vita.
Gli scopi del progetto mirano a ciò che insegno sempre, l’unica differenza consiste nei fini concreti, esperienze autentiche che integrano la collaborazione delle attività locali e internazionali. In più, il nostro distretto ha preso l’iniziativa e sta andando da test standardizzati sempre più verso una formazione dello studente che prepara fornendogli le capacità per riuscire all’università, nella carriera e nelle esperienze di vita. Quando i miei studenti si diplomano viene loro detto che non hanno bisogno della lingua italiana. Però ne hanno bisogno! I miei ex studenti hanno ricevuto ottimi stage e posti di lavoro perché conoscono l’italiano. Solo per puntualizzare: le lingue straniere sono indispensabili in quest’economia globale”.
Questa collaborazione con Redoro continuerà fino al 2019. Stai già pensando al prossimo grande progetto?
“In vista c’è la mia pensione che inizierà a giugno 2020. Voglio fare la mia parte adesso. Circa il 90 per cento dei miei studenti studiano italiano perché il programma ha un’ottima reputazione e garantisce anche esperienze al di là dell’aula. Faccio sempre del mio meglio per assicurare agli studenti che lo studio dell’italiano non finisca con il diploma”.
Attraverso questa collaborazione tra Frantoi Redoro e la Prospect High School ricordiamo che si guadagna imparando… e in questo caso si guadagna anche bene!