Con la parola l’uomo si distingue dagli altri esseri viventi, e per via del linguaggio può esprimere le sue opinioni descrivendo se stesso e ciò che lo circonda. Però il parlare e lo scrivere, in una o più lingue, è un percorso lungo e laborioso, inoltre è anche un’abilità che si acquisisce facendo molta pratica. Nell’apprendimento di una lingua straniera, non tutti arrivano a parlare o a scrivere una seconda lingua correttamente e allo stesso livello di quella madre. I motivi che impediscono di acquisire una seconda lingua senza errori sono tanti, e il più complicato è la fossilizzazione. Infatti, i docenti di lingue che insegnano da anni hanno scoperto che, soprattutto quando si tratta di studenti adulti, è impossibile acquisire una competenza nella seconda lingua (L2) pari a quella che gli stessi possiedono nella loro lingua madre (L1). Quello che impedisce di raggiungere tale obiettivo è proprio la fossilizzazione.
Che cos’è la fossilizzazione? Nome dato per indicare come alcune forme errate si cristallizzano nel cervello e l’apprendente, nonostante i suoi sforzi, non riesce a correggerli. La fossilizzazione del linguaggio si riferisce al processo di apprendimento di una lingua secondaria in cui lo studente ha difficoltà a promuovere la sua padronanza della seconda lingua, questo perché non può imparare più di alcuni piccoli aspetti superficiali della lingua, come ad esempio semplici vocaboli, verbi e frasi a livello base-medio, e la comprensione concettuale, scritta e parlata, non si svilupperà ulteriormente per arrivare al livello avanzato o superiore. La fossilizzazione, quindi, è una sorta di stagnazione nell’acquisizione del linguaggio secondario che non può essere superato per promuovere l’apprendimento corretto; il fenomeno dell’acquisizione della lingua è studiato da molti linguisti, ma ci sono pochissime ricerche scientifiche sul tema.
Infatti, per affermare la fossilizzazione, le analisi dovrebbero durare anche tutta la vita, e ciò rappresenta una notevole difficoltà per qualsiasi studioso. Il quesito della fossilizzazione è uno dei problemi che affligge maggiormente gli studenti e gli insegnanti, perché a volte i docenti si sentono sfiduciati sull’apprendimento dei loro allievi. È un fenomeno interessante e inevitabile per il quale non c’è una strategica “cura” e l’unica cosa da fare è la pratica continua.
Perché si forma la fossilizzazione? Non c’è una vera regola per determinare quando alcuni studenti potrebbero iniziare a fossilizzarsi perché il problema varia ampiamente dall’individuo e dall’ambiente in cui la lingua è appresa. La fossilizzazione spesso avviene in un ambiente di apprendimento inadeguato. Quando di solito s’impara una lingua in classe invece d’impararla nel paese in cui è parlata. Ci sono molti aspetti di una lingua che non possono essere insegnati e imparati in classe, infatti, nelle aule si apprende una versione molto accademica della lingua in confronto al vocabolario colloquiale che si apprende nel paese dove è parlata. Come seconda lingua si definisce anche l’italiano che s’impara a scuola e al dialetto che s’impara e si parla a casa. In queste situazioni, non solo l’accento è determinato ma anche il linguaggio e i vocaboli usati nello scritto e nei discorsi sono molto determinati è complessi.
Nei casi di studenti che hanno lasciato il loro paese di origine sapendo parlare il dialetto e l’italiano per stabilirsi in un altro paese, dove è parlata un’altra lingua, il problema può essere più complesso e diverso da individuo a individuo. In queste situazioni l’apprendente crea un'interlingua utilizzando diverse strategie come il Language Transfer, che significa generalizzazione e semplificazione dei significati creando nuovi vocaboli durante il trasferimento da una lingua all’atra. Nell’interlingua, che è anche lo stato di transizione dalla propria lingua madre a quella obiettiva, gli errori sintattici, lessicali, socioculturali, e psicolinguistici possono essere generati e sistematizzati dal processo di fossilizzazione; la quale può manifestarsi dalle false ipotesi che lo studente fa durante l’apprendimento, o può derivare da un effetto neurolinguistico, socio-affettivo, oppure anche didattico (quando la lingua è insegnata da un docente non qualificato all’insegnamento della lingua obiettiva).
Bisogna sempre ricordare che nell’apprendimento di una seconda lingua s’impara anche un’altra cultura. Le lingue sono un prodotto culturale; è la combinazione di lingua e cultura che caratterizza l’evoluzione di un popolo esprimendola in modo unico. Questo porta gli studenti alla scoperta di curiose differenze, non solo tra la nuova lingua che si apprende e la propria lingua madre, ma anche tra un’altra cultura e la propria.
*Filomena Fuduli Sorrentino, insegna alla South Middle School, ECSD, Newburgh, NY. Nata e cresciuta in Italia, calabrese, vive a New York dal 1983. Diplomata alla scuola Magistrale in Italia, dopo aver studiato alla SUNY, si è laureata alla NYU- Steinhardt School of Culture, Education, and Human Development, con un BS e MA in Teaching Foreign Languages & Cultures. Dal 2003 insegna lingua e cultura italiana nelle scuole pubbliche a tempo pieno e nelle università come Adjunct Professor. È abilitata dallo Stato di New York all’insegnamento nelle scuole pubbliche delle lingue italiana 1-6 & 7-12, ESL K-12 e spagnola 1-6 & 7-12.