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Vicino a dove George Floyd è stato ucciso, Tyler Sit predica la giustizia ambientale

L'America affronta il dopo Derek Chauvin. E The New City Church immagina una città nuova, dove tutti sono accolti e la violenza non esiste più

Alessandro CasiraghibyAlessandro Casiraghi
Vicino a dove George Floyd è stato ucciso, Tyler Sit predica la giustizia ambientale

Tyler Sit, 2020 (Courtesy of Tyler Sit)

Time: 6 mins read

La giuria ha raggiunto il verdetto. Derek Chauvin è colpevole per l’omicidio di George Floyd.

Il 25 maggio 2020, il poliziotto ha tenuto premuto il suo ginocchio sul collo del 36enne afroamericano. Per 9 minuti e 29 secondi.

Derek Chauvin viene portato in prigione dopo la sentenza del 20 aprile 2021 (C-Span)

I video girati dalle telecamere dei poliziotti e dai passanti, da Minneapolis, hanno fatto il giro del mondo. Sono arrivati in tutte le case, su tutti i cellulari. Floyd, con il volto premuto sull’asfalto, chiama anche in soccorso la madre. Fino a quando gli manca il respiro. Fino a quando non risponde più.

Quel giorno qualcosa è cambiato. In un’America sempre più polarizzata, l’omicidio ha segnato il momento in cui ognuno doveva fare i conti con la realtà e decidere da che parte stare.

Poco prima del verdetto, abbiamo intervistato Tyler Sit, reverendo di ‘The New City Church’, una chiesa metodista a sette isolati dalla strada in cui è avvenuto l’omicidio di George Floyd.

 

Black Lives Matter

38st and Chicago Avenue, Minneapolis, 2020 (Google Street View)

“La tensione è alta” ci racconta Tyler Sit, poche ore prima che il verdetto venga pronunciato. “Minneapolis – e per estensione, l’America – si trovano di fronte a un punto critico: vogliamo prendere sul serio la brutalizzazione delle persone di colore o no? Se è così, allora dobbiamo rischiare di reinventare la sicurezza pubblica e investire le nostre risorse nello sviluppo della comunità su larga scala. In caso contrario, immagino che ci saranno molti altri omicidi (e rivolte) simili a quello di George Floyd, finché non impareremo la lezione”.

La memoria di Tyler del giorno dell’omicidio è indelebile. “Lo ricordo come se fosse ieri. La gente di New City è entrata in azione in tutta la città: andando a protestare, tenendo veglie, riunendo il proprio quartiere, coordinando la distribuzione di cibo e altro. Abbiamo ospitato veglie online che hanno avuto decine di migliaia di visualizzazioni da tutto il paese”.

Tyler ci racconta anche come l’omicidio ha fatto emergere una nuova consapevolezza all’interno della sua comunità. “La storia della rivolta che nessuno racconta è come ha insegnato alla gente di Minneapolis a guardarsi le spalle a vicenda, a vedere che ‘se io sono al sicuro ma il mio vicino non lo è, allora io non sono al sicuro’. Abbiamo stabilito reti di condivisione delle risorse e di cura della comunità che hanno persistito anche dopo che gli incendi di Lake Street si sono spenti”.

 

The New Church

United Methodist Church of Marathon, New York (Wikimedia)

Nel 2017, Tyler ha fondato “The New City Church”. La chiesa fa parte dell’United Methodist Church (UMC), una denominazione protestante con sede negli Stati Uniti. Con almeno 12 milioni di fedeli, la UMC è la più grande denominazione all’interno del più ampio movimento metodista, che è seguito da circa 80 milioni di persone in tutto il mondo.

Ma “The New City Church” sembra guardare al di là delle strette convenzioni religiose. Il nome deriva da un passaggio dell’Apocalisse che descrive una “città nuova” dove tutte le tribù sono accolte, dove non c’è più violenza e dove tutta la terra è rinnovata. “In molti modi, New City rappresenta il tipo di comunità che speriamo che tutta la nostra città possa avere in futuro!”, dice Tyler. The New City raccoglie membri di tutte le razze, etnie, status socioeconomici, identità di genere e sessuali, abilità intellettuali e fisiche, status di immigrazione e credenze religiose (alcuni membri non si identificano nemmeno come cristiani).

 

Centering Marginalized Voices

The New City Church (http://grownewcity.church)

Nel suo libro uscito all’inizio di aprile e intitolato “Staying Awake – The Gospel for Changemakers“, Tyler elenca 9 cose che i cristiani dovrebbero fare per ‘restare vigili’ di fronte alle sofferenze del mondo e in nome della giustizia. Una di queste è riportare al centro le voci emarginate. E spiega come: “Significa semplicemente consentire a quelle persone, che sono state storicamente e sono attualmente oppresse dalla società, di condurre il dibattito. La mia chiesa fa del suo meglio per riportare al centro le voci emarginate, perché crediamo Dio si manifesti tra coloro che sono ai margini. Non si tratta solo di carità o di aiutare i meno abbienti, ma di dire che se vogliamo seguire Dio dobbiamo andare dove Dio si muove: ai margini della società. A Minneapolis, sia durante le proteste in nome di George Floyd, sia in quelle che stanno avvenendo per Daunte Wright, sto vedendo questo in tempo reale. In questi casi, mettere al centro le voci degli emarginati significa ascoltare le persone che sono state brutalizzate dalla polizia, punto e basta. Se non cominciamo e finiamo la conversazione chiedendoci “perché queste persone sono morte e come possiamo cambiare in modo che non accada più”, ci stiamo solo distraendo dal problema principale”.

 

Gentrification

Crown Heights, Brooklyn, NYC, 2012 (flickr.com)

Ma non c’è soltanto la brutalità della polizia nei confronti degli afro-americani a preoccupare la comunità di Minneapolis. Tyler ci racconta che molte volte ha parlato con residenti della città che si considerano troppo poveri per permettersi di vivere in un quartiere semplicemente verde e sicuro. Un recente studio dell’Università del Minnesota mostra prove significative di gentrification nella città di Minneapolis.

Con il termine ‘gentrificazione’ si intende la trasformazione di un quartiere popolare in zona abitativa di pregio. L’effetto di questo miglioramento urbanistico è che i prezzi delle case salgono, gli affittuari non se le riescono più a permettere, e vengono sfrattati, e sostituiti da chi, invece, un prezzo più alto se lo può permettere. Molti considerano Brooklyn l’esempio più eclatante di gentrificazione a New York City. Negli anni, il distretto si è trasformato da un quartiere storicamente abitato da polacchi, dominicani, portoricani ed ebrei chassidici, a quello che ora è internazionalmente noto come il luogo più imborghesito di New York.

Tyler ci spiega così il problema: “Una comunità di colore a basso reddito in un’area urbana di periferia viene “sviluppato” da imprenditori edili, per lo più bianchi (pensate a condomini di lusso e negozi di formaggi artigianali). Poi il costo della vita sale e la comunità originaria viene buttata fuori dal quartiere. Il problema, ovviamente, non è lo sviluppo economico. Nuove imprese, alberi sul marciapiede e un maggiore accesso al trasporto pubblico sono tutte cose molto buone! A chi non piace del buon formaggio artigianale? Piuttosto, la parola chiave qui è “spostamento”. Dopo tutto, lo sviluppo economico è in gran parte possibile perché i residenti hanno lavorato – a volte per generazioni – nel quartiere prima che diventasse ‘cool’, e quei residenti dovrebbero essere in grado di rimanere lì una volta che gli imprenditori edili beneficiano del loro duro lavoro. Alloggi a prezzi accessibili, crescita economica graduale, e cose come i fondi fiduciari sono tutti parte della soluzione per contrastare la gentrificazione”.

 

Asian Hate

Stop Asian Hate Protest, Union Square, NYC, 2021 (Alessandro Casiraghi)

I fenomeni discriminatori riguardano anche la comunità asiatica in America. Nell’ultimo anno, gli episodi di razzismo contro persone di origini (o sembianze) asiatiche sono aumentati in tutto il paese. ‘Stop AAPI Hate‘ – il centro di segnalazione creato dall’Asian American Studies Department della San Francisco State University – ha registrato 3.795 episodi di odio, violenza, molestie, discriminazione e bullismo contro gli asiatici americani nel 2020. Il rapporto mostra anche 42 incidenti in Minnesota. E questo è soltanto il numero degli episodi denunciati.

Tyler è cinese-americano di seconda generazione e ci racconta che, pur non essendo stato direttamente aggredito, ha sentito molte storie di persone che sono state attaccate. “Quando cammino per strada, mi guardo le spalle. In definitiva, però, so che se questa paura mi impedisce di vivere la mia vita quotidiana, allora il razzismo ha vinto, quindi cerco di andare avanti meglio che posso”.

E trova la forza per andare avanti anche guardando all’esempio dei suoi genitori: “Mia madre, che è bianca, e mio padre, che è cinese, mi hanno dimostrato che un rapporto profondo è possibile attraverso le culture. La mia famiglia ne è la prova vivente!”.

 

Gay Marriage

Kansas, 2019 (AP)

Le altri voci ai margini, soprattutto nelle comunità religiose, sono quelle degli omosessuali. La comunità di Tyler è guidata principalmente da giovani omosessuali di colore. Tyler stesso è dichiaratamente omosessuale.

Il; Libro della Disciplina’ della United Methodist Church, che contiene le leggi e le regole per i fedeli metodisti, stabilisce che “le relazioni sessuali sono affermate solo con l’alleanza del matrimonio eterosessuale monogamo”.

Ma la New City Church di Tyler si oppone apertamente alle decisioni prese sul matrimonio e sull’ordinamento di persone LGBTQ+ da parte della United Mwthodist Church, aprendo alla possibilità – sempre più concreta – di un verso e proprio ennesimo scisma.

“La New City Church sostiene il matrimonio gay”, dice Tyler. “Abbiamo deciso di farlo come comunità – non solo perché io stesso sono apertamente gay! La decisione è venuta da un’ondata di persone LGBTQ+, e dei loro amici, genitori e parenti. Tutti erano d’accordo che Dio ci chiama a creare una chiesa inclusiva. Naturalmente, non tutte le chiese metodiste unite sono d’accordo su questo argomento, e sembra che uno scisma denominazionale sia quasi inevitabile. Non ci perdo il sonno – gran parte del Nuovo Testamento è stato scritto nel mezzo di vari scismi comunitari (sulla circoncisione, sull’accettare o meno i Gentili, sui costumi alimentari e altro). Anche in mezzo a tutto questo, lo Spirito di Dio continua a muovere le persone verso la comunità, la guarigione e la giustizia”.

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Alessandro Casiraghi

Alessandro Casiraghi

Sono affascinato dalle storie del mondo. Dalla Valle d'Aosta sono sbarcato nelle strade del Bronx, come un alieno. New York mi ha regalato l'amore. Ma continuo ad avere nel cuore le mie montagne, così come chi le viveva con me. Genitori, parenti, amici. Quando scrivo penso soprattutto anche a loro. Italiano? Credo di sì, l'Italia è il luogo in cui sono nato. Americano? Sicuramente quando accetto di mangiare nelle catene di fast food. Italo-Americano? Devo ancora capire davvero quello che significa. Non mi accontenterò delle risposte banali.

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