Dietro le posizioni sulla lingua espresse dai letterati del Cinquecento si possono leggere non solo gli interessi municipali di un’Italia ancora lontanissima dall’unità politica e linguistica, ma le inquietudini propriamente filosofiche di un mondo alle soglie della modernità. È questa una delle tesi di fondo di Questione di lingua. L’ideologia del dibattito sull’italiano nel Cinquecento, che l’autrice Caterina Mongiat Farina, associate professor of Italian alla DePaul University, presenta qui in un’intervista con Corrado Confalonieri, dottorando in studi italiani a Harvard.
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