Lacuna. Saggio sul non detto (Einaudi, 2014) è l’esito di un percorso che per Nicola Gardini è iniziato come un confronto con le neuroscienze, passato attraversato la tentazione del romanzo e infine realizzatosi in forma saggistica. Delle prime due fasi, l’una avviata proprio a New York durante un soggiorno di studio all’Italian Academy, l’altra più autobiografica, il libro mantiene la convinzione che la letteratura abbia un valore conoscitivo che le consente di misurarsi col discorso scientifico e insieme che la lettura di un testo sia un’esperienza da vivere e da raccontare, senza timore che questo invalidi la ricerca.
Nicola Gardini, professore di letteratura italiana e comparata presso la University of Oxford, ci mostra così un modo di leggere che fa coincidere la letteratura con quello che la letteratura non può, non vuole o non riesce a dire: è il punto dove s’incontrano autore e lettore, la parola e il mondo. L’intervista è di Corrado Confalonieri, dottorando in studi italiani a Harvard.
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