Una storia tutta italiana, raccontata attraverso scatti d'autore, rievoca in una luce nuova gli indimenticabili anni Ottanta. Alla Casa Italiana Zerilli Marimò NYU, il 9 aprile è stato presentato il libro fotografico Dolce Via. Italy in the '80s edito da Damiani. Immagini che celebrano attimi di intensità intimamente ed autenticamente italiani sapientemente catturati e raccontati nelle fotografie di Charles H. Traub, americano, classe 1945. Proprio in quegli anni il fotografo viaggiava in Italia in lungo e in largo, alternando soggiorni da Milano fino a Marsala. Fu allora che, inconsapevolmente, catturava gli scatti che costituiranno questa magnifica raccolta che narra al mondo noi stessi. Il fotografo Luigi Ghirri, amico e guida all'epoca di Traub, commentò così le sue immagini: “Vedi le nostre debolezze, ci spogli e ci denudi, fai l'amore attraverso la telecamera e infine ci veneri”.
Nelle immagini raccolte nel libro presentato a New York il fotografo fonde spontaneità e umorismo, carnalità e quotidianità ispirando un profondo senso di nostalgia per un’Italia oramai inesistente, diventata altro. Traub descrive il Bel Paese, attraverso queste immagini come mai nessuno prima. Non sono facili da raccontare gli anni Ottanta: fine di un'epoca, quella del fermento sociale degli anni Settanta, periodo di passaggio, sono rimasti quasi inesplorati dalla fotografia.
La presentazione del libro alla Casa Zerilli Marimò é una performance, costruita sulla triangolazione tra le improvvisazioni musicali di Massimo Bianchi, le immagini fotografiche di Traub e i testi di Luigi Ballerini scritti proprio per raccontare Dolce Via.

Stefano Albertini, direttore della Casa Italiana NYU introduce la performance a presentazione del volume
Uno spettacolo che coinvolge i sensi dello spettatore a tutto tondo portando il pubblico presente in sala ad un'immersione nella dimensione percettiva. La poesia delle immagini è amplificata dalla parola, nei versi di Luigi Ballerini, milanese trapiantato a New York e docente di Letteratura italiana, moderna e contemporanea alla UCLA, Università della California nella città di Los Angeles, oltre che poeta e traduttore di opere letterarie americane. Le improvvisazioni musicali enfatizzano l'attimo cristallizzato nell'immagine accentuandone il contenuto. A volte la musica ne anticipa la tensione emotiva preparando lo spettatore al rapporto con l'immagine stessa. "La performance é un racconto a tre" ci dice il pianista torinese che è anche un versatile improvvisatore che ha affrontato problemi di analisi musicale, in particolare nella relazione tra musica e filosofia del linguaggio. Note sono anche le sue collaborazioni con il grande jazzista italiano Enrico Pieranunzi con cui si esibisce in concerti a due pianoforti.
Di Charles H. Traub si potrebbero dire tante cose ma ci limitiamo a riportare che ad oggi è a capo del dipartimento MFA Photography, Video, and Related Media della School of Visual Arts di New York e ricopre il ruolo di presidente della Fondazione Aaron Siskind. Le fotografie di Dolce Via. Italy in the 1980s sono state precedentemente esposte in alcune gallerie newyorchesi, tra cui la Light Gallery e l'Hudson River Museum. In Italia la raccolta é stata presentata alla Galleria Agorà di Torino proprio a metà anni ‘80. Oltre a Dolce Via. Italy in the 1980s, Traub ha pubblicato sette volumi tra i quali citiamo Beach (1977), Italy Observed (1988) and Still Life in America (2004). Il grande fotografo é rappresentato dalla Galleria Gitterman di New York ed ha all'attivo 27 mostre personali. Moltissime sue opere fanno parte di importanti collezioni museali in tutto il mondo.
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