Tra gli elementi che contraddistinguono la liturgia del Festival di Cannes c’è sicuramente quello di accostare ogni edizione a un film talmente atteso, talmente chiacchierato, talmente leggendario da diventare “Il Titolo” legato a quell’annata, che poi si rivela un capolavoro o una ciofeca.
Nel 2024 nessuno può togliere questo titolo a Megalopolis, che oggi segna il ritorno sulla Croisette dell’acclamato regista ottantacinquenne Francis Ford Coppola. Sarebbe già un evento in sé, ma Megalopolis (come già fa pensare il titolo) è molto di più.
Immaginato nel 1979, sul set di Apocalypse Now, questo film della sua vita (l’ennesimo…) è stato infatti “coltivato” dal regista de Il Padrino per decenni e alla fine autofinanziato con 120 milioni di dollari ricavati dalla vendita della sua parte dell’impero vitivinicolo di famiglia. Per poter avere la massima libertà, il massimo dell’indipendenza: impossibile, sulla carta… ma per lui possibile.
Il film ha le sue radici nell’antica Roma, sposando la tesi per cui Catilina era un rivoluzionario e Cicerone un avvocato a servizio dei conservatori. Siamo in un’immaginaria America del Nord, teatro di una moderna e favolistica epopea classica ambientata a New Roma, una città prossima a subire grandi cambiamenti che scatenano un conflitto tra Cesar Catilina (Adam Driver), artista e architetto geniale impegnato a trasformare in realtà il suo sogno di un futuro utopico, e il sindaco Franklyn Cicero (Giancarlo Esposito), ancora legato al mantenimento di uno status quo che di fatto impedisce alla città di progredire e continua a favorire l’avidità e gli interessi delle parti coinvolte. Tra loro Julia (Nathalie Emmanuel), figlia del primo cittadino, stanca di essere oggetto di mille pettegolezzi e che per amore di Cesar metterà in discussione la propria lealtà verso il padre: divisa tra i due, darà finalmente un significato alla sua vita.
Il film, le cui riprese sono durate quattro mesi, è però già un caso, preceduto dalle polemiche per le critiche sollevate da parte dei membri della troupe sul comportamento “sgradevole” e “caotico” che il regista avrebbe mostrato sul set. Al centro del malcontento il modo di dirigere “vecchia maniera” di Coppola, con ripensamenti improvvisi che avrebbero esasperato alcuni della troupe, e l’uso dei moderni metodi tecnologici digitali, tanto che nel gennaio 2023 sembrava che la realizzazione fosse a rischio dopo il licenziamento da parte del regista dell’intero team degli effetti visivi e l’abbandono della production designer Beth Mickey e dell’art director David Scott. Sulla vicenda, l’attore Adam Driver ha commentato al momento della pubblicazione del malcontento su The Guardian, quotidiano inglese: “Sono stato su set caotici e questo è tutt’altro che caotico… Onestamente, è una delle migliori esperienze che abbia mai avuto. Durante le riprese non tutti i reparti trovano la giusta coesione e piuttosto che soffrirne ci si separa. È spiacevole che accada, ma nessuno ha firmato aspettandosi un film convenzionale. L’unica follia che ho visto, semmai, è che a non molte produzioni è permesso essere così creativamente selvagge e sperimentali”.
Il cast? Infinito… anche lui mega! Ai tre protagonisti, si affiancano infatti, tra i tanti, Dustin Hoffman, Jon Voight, Shia LaBeouf , Laurence Fishburne, Jason Schwartzman, Kathryn Hunter, Aubrey Plaza. Inizialmente il cast doveva essere diverso: si era parlato infatti di Robert De Niro, Zendaya, Cate Blanchette, Jeff Caan. Christian Bale avrebbe dovuto essere protagonista al posto di Adam Driver: un ruolo al quale, negli anni, sono stati avvicinati persino Jude Law, Nicolas Cage, Russell Crowe e Leonardo DiCaprio. Mentre Franklyn Cicero avrebbe dovuto avere il volto di Forest Whitaker.
Dopo Il Padrino, Apocalypse Now ed altri suoi lavori, anche stavolta, per quanto impossibile potesse sembrare, Francis Ford Coppola ha realizzato il suo sogno, la sua ultima visione: il 30 marzo di quest’anno sono terminati i lavori di produzione – grazie anche ad una deroga del sindacato attori durante lo sciopero – e il 4 maggio sono pubblicamente uscite le prime immagini.
Megalopolis, la cui durata è di 2 ore e 13 minuti, è un film dedicato dal regista alla tanto amata moglie Eleanor Jessie Neil, deceduta il 12 aprile scorso e regista del documentario, capolavoro, Viaggio all’inferno, sulla storia di Apocalypse Now. Parlando del suo film Coppola ha recentemente dichiarato: “Megalopolis è sempre stato un film dedicato alla mia cara moglie Eleanor. Speravo davvero di poter festeggiare insieme il suo compleanno il 4 maggio, ma purtroppo non è stato così. Quindi permettetemi di condividere con tutti un regalo a suo nome”.