È morta Sandra Milo, aveva compiuto 90 anni nel 2023. Si è spenta nella sua abitazione e tra l’affetto dei suo cari come aveva richiesto. Lo ha reso noto la famiglia.
Sandra Milo – all’anagrafe Salvatrice Elena Greco, nata a Tunisi – è stata una delle dive più popolari e speciali del cinema italiano anni Sessanta, dotata di una grande vitalità, di una disarmante sincerità e totalmente anticonformista.
Quanto fosse avversa ad ogni forma di conformismo lo dimostrò nel corso di tutta la sua carriera, non scegliendo mai i ruoli con in mente la carriera ma solo l’attrazione per il personaggio, e parlando apertamente in diverse interviste, “senza censure”, anche della sua segreta, lunga (diciassette anni), travolgente e fiabesca storia d’amore – nonostante lui fosse sposato con Giulietta Masina – con Federico Fellini, di cui fu per molti versi la musa.
“A lui piaceva chiamarmi ‘Sandrocchia’ perché, diceva, sapeva di croccante: come le mandorle con lo zucchero che quando te le metti in bocca scricchiolano – rivelò la Milo in un’intervista a Libero Quotidiano.it -. Col tempo cambiò, da ‘Sandrocchia’ a ‘Sandrina’, perché era subentrata una forma di tenerezza. Ma il rapporto era diverso rispetto a quello che aveva con la moglie Giulietta Masina: erano sentimenti diversi. Lui amava molto Giulietta. Federico era una persona straordinaria, buonissima, generosa. Era uno che amava veramente la gente. Forse è stato frainteso dai suoi contemporanei, per il fatto che lui era un disegnatore del Marc’Aurelio e rappresentava figure femminili esagerate con grandi seni e grossi sederi. Ma lo faceva perché quello era un giornale satirico. In realtà era una persona molto delicata spiritualmente, un uomo speciale”.
Quell’intervista non si fermò però a Fellini (“Il primo bacio me l’ha dato a Cinecittà in camerino: sono svenuta. Quando mi ha chiesto di seguirlo ho detto ‘no’: temevo che si sarebbe pentito e l’amore sarebbe finito”, rivelò invece al settimanale Gente), perché la sempre frizzante Sandra Milo parlò anche della sua relazione con Bettino Craxi, allora Primo Ministro italiano: “Bettino era un uomo straordinario. Aveva una fede profonda e amava moltissimo l’Italia. Non ho mai sentito nessuno parlare del proprio Paese con il suo entusiasmo. Poi era anche un uomo affascinante e ho avuto una storia con lui perché mi piaceva molto. Credo che anche a lui non dispiacessi (disse ridendo, ndr). Così ci siamo amati per un paio d’anni”.
La sua sincerità le costò invece una dura reazione da parte del Governo di Teheran dopo che, in un’intervista ad una televisione privata iraniana dichiarò, nel 1995, di avere una collezione di mutandine di circa 60.000 esemplari: le fu negato il visto turistico per il transito nel Paese.
La travolgente e (finta) svampita del cinema italiano aveva al suo attivo una settantina di film, molti dei quali diretti da grandi registi: da Roberto Rossellini a Federico Fellini, da Dino Risi (L’ombrellone, 1965) a Pupi Avati (Il cuore altrove, 2003), da Antonio Pietrangeli (Adua e le compagne, 1960) a Luciano Salce (Riavanti… Marsch!, 1979), da Gabriele Salvatores (Happy Family, 2010) a Gabriele Muccino (A casa tutti bene, 2018), solo per citarne alcuni.
Ha mosso i primi passi nel mondo del cinema nel 1955, con un piccolo ruolo, nei panni di Gabriella – una delle “possibili” mogli di Alberto Sordi – nel film Lo Scapolo di Antonio Pietrangeli. Negli anni successivi arrivò la popolarità grazie a numerosi ruoli con Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni. Il successo arrivò nel 1959 con Il generale Della Rovere, diretto da Rossellini e in cui interpretava una prostituta al seguito di Vittorio De Sica. Poi il cruciale l’incontro con Federico Fellini: nei due capolavori del maestro riminese 8½ (1963) e Giulietta degli spiriti (1965), “Sandrocchia” recita nei panni di una femme fatale, ironica e disinibita che, oltre a incarnare l’immaginario erotico del regista, viene spesso messa in contrasto con le mogli, donne dall’aspetto più dimesso e dalla mentalità più borghese. Per entrambi i film vinse il Nastro d’argento come Miglior attrice non protagonista.
La Milo non è stata solo attrice di cinema, ma anche di teatro e presenza in tanti programmi televisivi: Tra le sue apparizioni resta indimenticabile quella per il programma Sky “Quelle brave ragazze”, assieme a Orietta Berti, Marisa Laurito e Mara Maionchi. “Non sono mai stata una brava ragazza in senso tradizionale, ma sono contenta così: diversamente, mi sarei molto annoiata. – disse la Milo al lancio del programma, ancora biondissima e affascinate in un completo rosa shocking e quell’inconfondibile risata di sempre – Belle ragazze nel cuore. Non riesco ad essere ipocrita dicendo: ‘devono giudicare gli altri’. Io so benissimo chi sono e non ho timore”.
Non è stata comunque tutta rosa e fiori, purtroppo, la vita di Sandra Milo. In un’intervista al settimanale DiPiù, ha raccontato di essere stata vittima, nel 1981, di un abuso sessuale da parte di un capotreno. L’attrice era su un treno diretto da Roma a Torino, dovrebbe avrebbe recitato in teatro in Casa di Bambola di Ibsen. Durante il viaggio, l’attrice, allora quarantenne, si addormentò e al risveglio si trovò sopra l’aggressore, che agiva indisturbato nella carrozza completamente deserta: “Ho sentito un peso enorme che mi schiacciava il viso: ho aperto gli occhi e mi sono accorta con terrore che era la mano di un uomo premuta sulla mia bocca – ha detto -. Ho sentito l’altra mano di quell’uomo alzarmi il vestito e poi torcermi un braccio, per immobilizzarmi. Mi ha strappato il vestito e ha messo le sue ginocchia tra le mie gambe, per costringermi ad aprirle. Con quella mano premuta sul viso non potevo gridare: ho cercato di divincolarmi, ma quell’uomo mi ha picchiato, con ferocia. Il naso e la bocca hanno cominciato a sanguinarmi, mentre lui faceva tutto quello che voleva: mi usava, mi trattava come una cosa. Una sensazione orrenda”.
La sua vita affettiva privata è stata molto altalenante. Sposata quattro volte, Sandra ha avuto tre figli. Il primo marito fu Cesare Rodighiero, quando aveva solo 15 anni. Rimase incinta, ma il bambino morì alla nascita a causa del parto prematuro. La coppia si separò dopo soli 21 giorni dal matrimonio, ottenendo l’annullamento dalla Sacra Rota. Dopo è convolata in seconde nozze con Moris Ergas, da cui ebbe sua figlia Debora. Poi si è sposata una terza volta con Ottavio De Lollis, padre dei suoi due figli Ciro e Azzurra. Infine, nel 1990 si è sposata con il cubano Jorge Ordoñez, ma – come ha dichiarato lei stessa in un’intervista a Vanity Fair – quella relazione non è mai stata vera, sarebbe stata solo una trovata per far parlare di sé.