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September 12, 2019
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La storia di New York nelle immagini del fotografo del Village Voice Fred McDarrah

Le foto in bianco e nero al Museum of the City Of New York illustrano il lato bohème della città dagli anni '50 ai '70

Floriana FrigentibyFloriana Frigenti

McDarrah - Voice of the Village

Time: 5 mins read

Si avverte un piacere ben distinto nello scrutare dentro il bianco e nero delle foto che ritraggono New York, cercare di capire se quegli angoli li abbiamo visti, quell’asfalto calpestato, quanto della città degli anni ‘60 si sovrappone a quella di adesso.

Il Museum of the City of New York ospita una retrospettiva fotografica sull’artista Fred W. McDarrah, “The Voice of the Village”, per decenni l’unico fotografo dello storico settimanale “Village Voice”. Il gioco di parole del titolo spiega che le foto di McDarrah facevano da “voce” ai  quartieri a sud della quattordicesima strada (East Village, West Village, Greenwich in particolare).

McDarrah – Gli anni del fermento politico – Sede del partito Black Panther

Fred McDarrah nasce a Brooklyn nel 1926 da una famiglia semplice dalle finanze ristrette, tanto che da piccolo lui e suo fratello David erano costretti a chiedere l’elemosina. Fred compra la sua prima macchina fotografica nel 1939 alla World Fair, anche se non la userà per molti anni. Dopo aver prestato servizio durante la seconda guerra mondiale, torna a New York e va a vivere nel Greenwich village.

Agli inizi degli anni ‘50 McDarrah lavora in pubblicità su Madison Avenue ma il caso vuole che fosse amico e coinquilino di Dan Wolf, uno dei fondatori del settimanale “Village Voice” insieme ad Ed Fancher e a Norman Mailer.

Wolf offre a McDarrah un doppio ruolo: fotografo del settimanale e venditore di pubblicità. Nel 1955 il Village Voice era il primo settimanale alternativo di New York e nel numero inaugurale del 26 ottobre 1955 figurano sezioni mai viste prima: “Musicisti” “Arte’” Film” “Teatro” e “Danza”.

Il Village Voice è stato pubblicato fino all’agosto del 2017 ed ha sopravvissuto come giornale online fino all’anno successivo quando purtroppo ha chiuso definitivamente per mancanza di fondi. 

Fred McDarrah si autodefiniva un foto-giornalista: “La mia macchina fotografica era il mio diario, il mio biglietto di ingresso, il mio modo di ricordare e la prova che anch’io c’ero quando è successo tutto”.

All’inizio della sua carriera da fotografo Fred si concentra sulle comunità bohème del Greenwich Village, ha documentato la nascita di movimenti artistici e letterari come l’Espressionismo Astratto e la Beat Generation ma presto è passato a coprire gli avvenimenti politici della città come le manifestazioni contro la guerra in Vietnam e quelle per i diritti civili. Il suo archivio fotografico conta circa 250.000 foto ed è insomma un catalogo enciclopedico di persone, luoghi, movimenti ed eventi. La mostra “The Voice of the Village” è un campionario fedele di questa eredità ed è divisa in capitoli.

“Movimenti di liberazione”

Organizzazioni come il partito delle “Black Panther”, la “National Organization for Women” e il “Gay Liberation Front”, combattevano le discriminazioni di razza, di genere e di identità sessuale. I soggetti e le situazioni che McDarrah immortala, vengono da una selezione: sono le idee e le lotte che lo interessano e che gli sono vicine. 

“Warhol e la Pop art”

Negli anni ‘50 McDarrah diventa il “fotografo degli artisti” grazie anche alla sua assidua frequentazione del ‘Club’ e poi con la pubblicazione nel 1961 del libro “Il mondo dell’artista in foto”. Diventò amico di Warhol anche perché quest’ultimo seguiva molto i media e McDarrah frequentava le feste de la Factory, e gli ha scattato foto per almeno tre decenni. Tra le foto, quella degli amici di Warhol, Roy Lichtenstein e Tom Wesselmann alla Factory al 231 sulla 47esima strada per celebrare il murale “13 most wanted men” che Warhol aveva dipinto per la World Fair del 1964.

“Il fermento politico degli anni ’60 e ’70”

McDarrah era nel Greenwich e davanti allo Stonewall Inn proprio nei giorni delle proteste di cinquant’anni fa. Le stesse lotte che hanno sancito la conquista dei diritti civili per le comunità omosessuali. In questa serie anche: Malcom X che parla ad una folla di Harlem tra la Lenox Avenue e la 115esima strada, la marcia delle donne sulla Quinta avenue per il 50esimo anniversario del suffragio elettorale nell’agosto del 1967, la marcia del 1972 in favore dell’aborto, ma anche le foto della giornalista e attivista politica Gloria Steinem a capo del movimento femminista degli anni 60.

McDarrah -Allen Ginsberg e le proteste antiguerra

“Guerra del Vietnam”

Newyorkesi di spicco come Allen Ginsberg e Abbie Hoffman sono immortalati in momenti di protesta contro la guerra in Vietnam. Nelle foto di McDarrah si vede l’evoluzione del movimento anti-guerra dagli inizi fino alla marcia nel 1967 dove 500.000 persone partirono da Central Park e marciarono fino al palazzo delle Nazioni Unite.

“Rock and Roll”

A metà anni ’60 la scena musicale di New York cambia, si passa da intimi Cafe’ a sale più grandi. Il Rock and Roll si fa strada anche grazie a sale concerti leggendarie come il “Fillmore East” sulla Seconda avenue che diventò presto il palco di lancio dei The Greateful Dead, Jimi Hendrix, Janis Joplin e altri. Nelle foto di Fred, la scena rock e l’attivismo politico di quegli anni vanno a braccetto. 

“Politica”

Negli anni ‘60 McDarrah si interessa alla politica e alle varie elezioni. Le sue foto immortalano Robert Kennedy in campagna elettorale a New York e Fidel Castro alle Nazioni Unite. Nelle sue foto anche le proteste contro l’autostrada di Broome Street, nel 1962. Proteste che hanno impedito la costruzione della Lower Manhattan Expressway che avrebbe tagliato parte di Little Italy e Soho per consentire alle macchine di andare dall’Holland Tunnel al Manhattan Bridge. Il progetto era voluto da Robert Moses (nickname “master builder”) ma attivisti come Jane Jacobs lo impedirono con proteste organizzate. Tra i ritratti, anche quello di Ed Koch, il leader democratico del distretto Greenwich Village nel suo ufficio di Sheridan Square nel 1963.

“La scena folk”

Le foto di McDarrah del Greenwich omaggiano anche i locali e i Cafe’ che prima ospitavano i poeti della beat generation e poi diventarono cruciali per la musica folk. Gli stessi posti frequentati dal giovane Bob Dylan, per esempio appena 19enne quando immortalato da Fred. Questi artisti folk erano molto più schierati politicamente dei poeti della beat generation. Si battevano a favore dei diritti civili ma erano anche pacifisti.  Tra le foto di questa serie, il locale Cedar Tavern nel giorno della sua chiusura definitiva, (era al numero 24 di University Place) ma anche il Cafe Wha? su MacDougal con Bob Dylan che suona con Fred Neil chiamato anche il “Re di Macdougal Street”.

“Il mondo dell’artista”

McDarrah ha documentato tutti gli aspetti della vita artistica newyorkese e soprattutto la nascita del movimento “espressionismo astratto” che rompeva con le tecniche tradizionali e celebrava la spontaneità, come quella di Pollock. Tra le foto della serie, Fred immortala la moglie di Pollock, Lee Krasner, una delle poche artiste donne in mostra.

McDarrah – Bob Dylan al Cafe Wha?

“La Beat Generation”

Kerouac, Ginsberg e Burroughs erano i fondatori del movimento e Fred McDarrah li conosceva bene, così come conosceva la loro vita trasgressiva. In questa serie anche le foto dello scrittore Norman Mailer nella sua campagna elettorale (fallita) del 1969 dove figura con il suo staff sulle montagne russe del Cyclone a Coney Island. Altre foto William Morris che legge poesie a Washington Square park nel 1959 e la chiesa Judson Church già attivissima culturalmente, il poeta Frank O’Hara nel 1960 ai tempi in cui era un vice-curatore al museo MoMa. Ci sono anche Jack Kerouac con Robert Frank allo spettacolo dell’artista Doty Mueller e Allen Ginsberg con gli amici Orlovsky e Lafcadio nel loro appartamento al 170 sulla Seconda strada.

La mostra è per gli appassionati della storia della città, per chi ha nostalgia dei locali di una volta, per gli amanti delle foto in bianco e nero. Maggiori info qui

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Floriana Frigenti

Floriana Frigenti

Sono nata in un piccolo paese del salernitano senza biblioteche né librerie, ma sono cresciuta comunque con la testa tra i libri e il sogno di vivere in una grande città. L’approdo a New York è arrivato dopo una lunga circumnavigazione: gli studi in management internazionale a Milano, una carriera nel marketing digitale prima a Berlino e poi a Londra, innumerevoli viaggi per provare, vedere e sentire tutte le emozioni. Sono una scrittrice appassionata di tutto ciò che è bello e ne tengo un resoconto qui https://www.instagram.com/spaghettisubway/

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