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July 1, 2012
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Catanzaro negli Usa

Giuseppe GrecobyGiuseppe Greco
Nella foto, una delle opere di Santo Alessandro Badolato

Nella foto, una delle opere di Santo Alessandro Badolato

Time: 9 mins read

Santo Alessandro Badolato è il vincitore della Borsa di studio internazionale per un giovane artista calabrese promossa dal MARCA e dalla Dena Foundation. La borsa di studio consente l’accesso alla International Artists Residency all’Omi International Arts Center nello Stato di New York.

Una commissione di cui hanno fatto parte Giuliana Setari, presidente della Dena Foundation, Alberto Fiz, direttore artistico del MARCA, Valentine Meyer, direttrice del Programma di residenze della Dena Foundation, e Francesca Di Nardo, consulente artistica della Fondazione, ha scelto il progetto presentato da Badolato in quanto, come recita la motivazione del riconoscimento, "Urbanization si è dimostrato essere un lavoro di notevole originalità in grado di riflettere in maniera critica e ironica sulle nuove tecnologie. Il progetto, infatti, traduce il paesaggio in rete e viceversa, assemblando informazioni e territorio come parti di un unico insieme non più scindibile".

L’annuncio del vincitore è stato dato lo scorso 7 giugno, durante una serata al MARCA a cui hanno partecipato Wanda Ferro, presidente della Provincia di Catanzaro, Alberto Fiz, Francesca Di Nardo, oltre alla critica Serena Carbone che ha seguito lo svolgimento dei progetti e Domenico Cordì, l’artista che ha vinto la borsa di studio nel 2011.

Insieme a Badolato è stato selezionato il progetto di public art realizzato da Paola Ascone, l’azione performativa di Leonardo Cannistrà sulla richiesta di maternità da parte dell’artista che si finge donna e Usa e Getta di Roberta Mandoliti, un’installazione su consumi, spreco, riciclo e pale eoliche che coinvolge il gemellaggio Italia e America. Per i quattro artisti è prevista in autunno una mostra collettiva nella sede del MARCA.

"Con questa iniziativa", ha affermato Wanda Ferro, "l’arte giovane presente sul territorio ha trovato nuovi sbocchi e nuove prospettive internazionali evidenziando il suo forte potenziale creativo, troppo spesso non sufficientemente valorizzzato". È stata la Dena Foundation, che fin dal 2001 destina una borsa di studio ad un giovane artista proveniente dall’Italia centro-meridionale, a proporre il sostegno alle nuove espressioni artistiche calabresi, indirizzando proprio a questa regione l’importante riconoscimento.

Il focus del progetto si è concentrato su Catanzaro, la città che, attraverso il MARCA, l’Accademia di Belle Arti, Intersezioni, il Parco Internazionale della Scultura, ha dato in Calabria il maggior impulso alla divulgazione e alla conoscenza dell’arte contemporanea attraverso una serie d’iniziative di carattere internazionale che hanno avuto un forte impatto sul territorio. Giuliana Setari ha rilevato l’ottimo livello qualitativo delle proposte con un netto miglioramento

rispetto a quanto era stato presentato nell’edizione dello scorso anno sia sul piano della professionalità sia su quello dell’innovazione.

Anche Alberto Fiz ha sottolineato come "la collaborazione con la Dena Foundation rappresenti un’importante opportunità per i giovani artisti che, attraverso un confronto internazionale, possono crescere mettendosi alla prova in un contesto più ampio e più selettivo".

L’Omi International Arts Center, sede della International Artists Residency, si trova nella Hudson River Valley, all’interno dello Stato di New York. Qui, ogni anno, a fine giugno, si riunisce un gruppo di circa trenta artisti provenienti da vari Paesi del mondo, selezionati fra migliaia di candidati. Sotto la guida di un curatore internazionale di grande prestigio, gli artisti condividono e scambiano idee, mettono a confronto le proprie esperienze, approfondiscono la conoscenza della scena artistica degli altri paesi, incontrano critici, curatori e galleristi di New York e soprattutto elaborano un nuovo progetto che nella fase di selezione è stato approvato dalla commissione internazionale.

La residenza ha la sua fase di presentazione ufficiale nell’Open Day Weekend, durante il quale si danno appuntamento all’Omi International Arts Center alcune delle più note personalità della scena artistica newyorkese che visitano gli studi degli artisti e visionano le opere prodotte durante il loro soggiorno. Registrata nello Stato di New York nel 2001 come organizzazione non-profit, la Dena Foundation for Contemporary Art è retta da un Board of Trustees composto da Giuliana Setari Carusi, presidente Nicola cola Setari, segretario generale, Josée Reboul, tesoriere, Antoine de Galbert, Pierluigi Lanza, Cynthia Milani Sanders e Dora Stiefelmeier. La missione della Dena Foundation è promuovere la diffusione delle arti visive contemporanee, sostenendo giovani artisti a livello internazionale e in una prospettiva di scambio.

Con l’intento di rafforzare i legami e le interazioni tra la cultura italiana e quella di altri Paesi, le sue iniziative coinvolgono, in primo luogo, artisti emergenti che vivono in Italia, promuovendone e favorendone la mobilità.

Attraverso programmi di residenza, incontri, seminari e tavole rotonde, la fondazione contribuisce a creare una reale sinergia tra artisti, critici, direttori di programmi di ricerca e professionisti del mondo dell’arte.

La fondazione ha istituito, inoltre, un premio internazionale, il Dena Foundation Art Award, destinato a giovani artisti che hanno realizzato un’opera a forte rilevanza sociale nello spazio pubblico. La fondazione contribuisce infine alla produzione e alla pubblicazione di opere di artisti.

La fondazione definisce gli obiettivi e i progetti da intraprendere consultandosi con il comitato scientifico, composto da Carolyn Christov Bakargiev, direttrice Documenta 13, Kassel, 2012, Helmut Friedel, direttore della Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco, Hans Ulrich Obrist, co-direttore delle esposizioni e dei programmi e direttore dei progetti internazionali della Serpentine Gallery di Londra, Roberto Pinto, storico dell’arte e curatore indipendente, Dora Stiefelmeier, direttrice di Zerynthia associazione per l’arte contemporanea e di RAM – radioartemobile. Gli artisti selezionati per la borsa di studio 2012: Santo Alessandro Badolato, in arte BADO, nato a Catanzaro nel 1985, si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro in Scultura. Nel 2011 è vincitore del premio Internazionale "Lìmen Arte" nella Sezione calabresi emergenti e nel 2009 è finalista al premio Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli. Partecipa a diverse collettive, come a Chiedi di loro, Palazzo della Corte, Noci (Bari) nel 2009 e alla I e la II edizione di Zone Scoperte – arte giovane contemporanea. Nel 2012 progetta e realizza il decoro della cappella dell’ospedale civile "Pugliese" di Catanzaro e negli anni precedenti ha collaborato come scultore e scenografo per il Comune di Catanzaro

in occasione di manifestazioni ed eventi pubblici. La sua ricerca riflette sul mondo del consumismo e dell’era globalizzata, attraverso la sperimentazione di "macchine" che dialogano con il contesto e con il suo stesso

inventore. Le macchine sono concepite come prolungamento dell’ uomo, suo ausilio per sopperire ai bisogni e realizzare i sogni. Questa filosofia è alla base anche della serie Urbanizzazioni, in cui l’artista coniuga il microcosmo elettronico al microcosmo urbano. Un particolare tipo di Urbanizzazione è il progetto selezionato. L’idea si sviluppa per una società liquida, dove diviene necessario ridurre l’impatto dell’umanità sull’ambiente, pertanto l’energia alternativa diviene il mezzo attraverso il quale questa sensibile armonia si può raggiungere. L’ aerografia di una zona, viene riprodotta in scala a diretto contatto con la terra e "vive" di un’energia attinta direttamente da fonte naturale, il tronco di un albero. Paola Ascone, nata a Catanzaro nel 1982, Niè diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro in Scultura. Partecipa nel 2010 al Premio Nazionale delle Arti (M.I.U.R) nella sede dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e nel 2011 a diverse collettive, come Ustrumbu presso il Complesso Monumentale S. Giovanni e Zone Scoperte 3. Omaggio all’Italia presso il Palazzo della Provincia di Catanzaro. Centrale nei suoi lavori è l’idea di recupero, da cui muove una ricerca che tocca sia la sfera personale che pubblica. Attraverso la fotografia, i corti e la performance, Paola Ascone indaga l’individuo in sé e per sé, mentre tramite la scultura raggiunge gli spazi del sociale e della collettività. Il progetto selezionato è un intervento di public art e prevede la realizzazione di una scultura site specific, ovvero una

fontana in metallo e rame dall’aspetto antropomorfo all’interno di un contesto extra-urbano abbandonato. In seguito ad un attento sopralluogo, l’artista riprogetta interamente le aree da valorizzare con l’obiettivo di creare spazi ricreativi fruibili a tutti, concepiti in armonia con l’ambiente circostante e con le trasformazioni operate in situ dalla natura e dal tempo. Leonardo Cannistrà, nato a Catanzaro nel 1989, attualmente frequenta la Specializzazione di II Livello in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Ha partecipato alla mostra Zone Scoperte III. Omaggio all’Italia presso il Palazzo della Provincia di Catanzaro e a diverse collettive. Realizza decori e fumetti per committenze pubbliche e private. La ricerca di Leonardo Cannistrà si connota per una diversità di contenuti, ma l’ironia e la provocazione sembrano caratterizzare tutte le soluzioni finali, estrose e poliedriche nelle forme come nella scelta dei materiali d’uso. Il progetto selezionato, Fabbricazione Vite, muove da una riflessione sulle procedure della fecondazione in vitro. Attraverso la mise en scène di una richiesta di maternità, l’artista si finge donna compilando i moduli necessari alla registrazione su uno dei siti specializzati In seguito a questa prima fase concettuale e fondamentalmente performatica, basata sullo scambio di identità e su una partecipazione attiva, l’opera si concretizza attraverso la realizzazione di 78 provette con dentro la "materia" fecondata poggiate su un tavolo di metallo, ricordando l’ ambiente sterile e asettico di un laboratorio. Roberta Mandoliti, nata a Cosenza nel 1985, si è diplomata in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, e attualmente frequenta il Master Immagine e pedagogia della lettura e della scrittura a Roma. Nel 2012 partecipa al Premio Limen Arte a Vibo Valentia e nel 2009 è stata tra i finalisti del Premio Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli. La ricerca di Roberta Mandoliti spazia dalla scultura all’installazione, all’intervento site specific. Se nelle sue sculture anamorfiche la forma si immerge con continuità nello spazio circostante, fino a disperdersi e a divenire un tutt’uno con esso, negli interventi ambientali lo spazio diviene il luogo nel quale confluiscono i concetti di rinnovabile e riciclabile sia a livello di idea quanto nell’impiego di materiali e soluzioni concrete per ottimizzare le risorse.

Di questa modalità d’azione ne è un esempio il progetto selezionato, dal titolo Usa e getta, che, pensato per la città di New York, ha lo scopo di creare un meeting art, tra due paesi, America e Italia, vicini nel consumo di prodotti alimentari, nonchè nel consumo di energia rinnovabile. La geometria eolica e l’ arte riciclabile in sinergia innescano, così, un processo di riciclo esteso al mercato dell’arte, da poter reiterare in seguito, attraverso la possibile istituzione di un sempre rinnovabile laboratorio.

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