Al traguardo della 40° edizione, il premio Hemingway porta a Lignano Sabbiadoro il nipote del grande Ernest, ospite speciale fra ospiti speciali.
John Patrick Hemingway partecipa all’evento che si tiene nella località balneare friulana fino al 29 giugno e che quest’anno consegna i riconoscimenti allo scrittore cileno Benjamin Labatut per la “Letteratura”, alla cofondatrice di Memorial e premio Nobel per la Pace 2022 Irina Ščerbakova nella sezione “Testimone del nostro tempo”, allo psichiatra e saggista Vittorino Andreoli per “Avventura del pensiero”, all’urbanista Francesco Finotto per la “Fotografia”.
Lignano fu assai amata da Ernest Hemingway, che la visitò nell’aprile 1954; del territorio più a nord-est d’Italia scrisse in Addio alle armi e in Di là dal fiume e tra gli alberi, ispirato quest’ultimo alla storia d’amore tra l’autore e la giovane Adriana Ivancic, la diciannovenne cugina dei Kechler, famiglia di suoi nobili amici, che lo accolsero spesso nelle loro proprietà friulane. In una di tali occasioni, Ernest si recò nella cittadina di mare insieme alla moglie Mary, ai coniugi Kechler e le loro figlie: a bordo di una Lancia Aurelia B21 raggiunsero la spiaggia ove l’ospite americano avrebbe detto “Ma questa è la Florida, anzi è la Florida d’Italia!”
A memoria, nel 1986 il Comune di Lignano Sabbiadoro ha istituito il premio Hemingway, un concorso letterario distinto in quattro categorie, che restituiscono la poliedrica personalità dello scrittore e la sua grande capacità di guardare nel profondo dell’animo umano.
John Hemingway – nato a Miami nel 1960 – ha seguito le tracce del nonno. Nel 2007 ha pubblicato con la casa editrice americana Lyon Press il libro Strange tribe: a family memoir, uscito in Italia come Una strana tribù. Memorie di famiglia (Marlin 2018), ove si riuniscono ricordi, aneddoti e riflessioni intorno alle vicissitudini della sua famiglia; ha poi firmato due romanzi, Bacchanalia: a Pamplona story, dedicato alle vicende di un gruppo di amici alla Fiesta de San Fermin a Pamplona, richiamando Fiesta di Ernest, e Murder on the Florida Straits, collegato al tempo pandemico, ambientato nella Florida hemingwayana di Avere e non avere.
La sua vocazione letteraria si può ricondurre ad un “dna di famiglia”? Cordiale e conciso, risponde: “DNA di famiglia non lo so; piuttosto credo che sia dovuto al fatto che mi piace scrivere”.A partire dagli anni ’80, John ha vissuto per quasi due decenni a Milano. “Ero giovane e volevo vedere l’Europa, specialmente l’Italia” ricorda.
Il premio Hemingway in Italia ricorda un giornalista da Pulitzer (’53) ed un romanziere da Nobel (’54), ma non è l’unico: “Negli USA c’e una ‘fiesta’ che celebra la nascita di mio nonno a Key West, in luglio”. Sono i cosiddetti Hemingway days che anche quest’anno, infatti, onoreranno lo scrittore dal 16 al 21 luglio, nell’isola dove visse e scrisse negli anni Trenta. Decine di uomini barbuti a somiglianza di Ernest competono nell’Hemingway® Look-Alike Contest allo Sloppy Joe’s Bar, ritrovo frequente durante la sua permanenza a Key West. Altre iniziative del festival includono la stravagante “Running of the Bulls”, una commemorazione del 125° anniversario della nascita (21 luglio), una mostra di rari cimeli, un torneo di pesca al marlin a richiamare la sua passione per la pesca d’altura, letture letterarie, una fiera di strada che celebra lo spirito vivace dell’isola, il concorso di racconti brevi Lorian Hemingway, coordinato dalla nipote.
A John tocca l’ovvia domanda: il romanzo prediletto di Ernest? E il suo? “Addio alle armi. Cento anni di solitudine”.
Libri vs ebook: chi vince(rà)? “Questo é difficile. Leggo molti ebook, però amo i libri, amo le pagine, il dorso, la copertina ed anche il profumo di un nuovo libro”.
Attualmente John è tornato a vivere negli USA, ma “non vedo l’ora di tornare in Italia, sono passati sei anni dall’ultima volta!” aveva detto prima di partire
E a Lignano incontrerà il pubblico nel corso della cerimonia di premiazione, sabato 29 giugno, dove, oltre ai vincitori citati, salirà sul palco anche il fisico e divulgatore scientifico Vincenzo Schettini, a cui andrà il premio speciale Hemingway “Lignano per il futuro”.