Alla fine ci hanno ripensato. L’ultima dimora della compianta attrice Marilyn Monroe non sarà demolita come previsto. Il consiglio comunale di Los Angeles ha revocato ai proprietari il permesso, già ottenuto, per poter abbattere la villa situata al 12305 West 5th Helena Drive, a Brentwood.
Lo scorso anno, l’ereditiera Brinah Milstein e il marito, il produttore televisivo Roy Bank, avevano acquistato la residenza che richiama lo stile di hacienda spagnola per 8,35 milioni di dollari. Già proprietari della casa confinante, i coniugi avevano ottenuto un’autorizzazione comunale per radere al suolo quella che era stata l’abitazione di Monroe. Ma la città ha poi bloccato i lavori e, il mese scorso, la coppia l’aveva citato in giudizio. Ora il permesso è stato definitivamente revocato.
Nella seduta tenutasi ieri, la consigliera Traci Park, che rappresenta l’11esimo distretto della “Città degli Angeli”, ha dichiarato che “permettere che la casa venga distrutta sarebbe un colpo devastante per la memoria storica. Oggi abbiamo l’opportunità di fare qualcosa che avrebbe dovuto essere fatto 60 anni fa. Non c’è nessun’altra persona o luogo tanto iconico come Marilyn Monroe e la suo rifugio di Brentwood”.
Nella causa intentata dalla coppia il 6 maggio, veniva chiesta un’ingiunzione del tribunale per bloccare la designazione della casa a monumento, oltre ai danni nel caso in cui la demolizione fosse stata impedita. Nei documenti depositati in tribunale si legge che Milstein e Bank avevano inoltre accusato i funzionari edili di “condotta illegale e incostituzionale”.
Secondo le fonti dei nuovi acquirenti, Marilyn avrebbe vissuto in quella casa “occasionalmente per soli sei mesi prima della sua tragica fine.
L’icona del cinema venne rivenuta morta proprio a quel domicilio il 5 agosto 1962. Le cause del decesso non sono mai state chiarite, anche se per il coroner si trattò di un probabile suicidio da barbiturici.
Il Los Angeles Conservancy, un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa della protezione dei monumenti storici, ha sottolineato che l’ultima casa di Marilyn già nel 2013 era stata identificata come potenzialmente storica dal programma SurveyLA ma al momento “non era protetta”.
A pochi mesi dalla sua morte, la star negò a un fotografo della rivista Life di scattare foto degli interni del suo alloggio: “Non voglio che tutti vedano esattamente dove vivo, com’è il mio divano o il mio caminetto. Conosci il libro Everyman? Beh, voglio rimanere solo nella fantasia di Everyman”.