Ambientato a Napoli, e presentato in concorso al Bif&st di Bari, SottoCoperta segna il debutto alla regia di un lungometraggio della brava documentarista, sceneggiatrice e montatrice Simona Cocozza. L’opera racconta dell’ingenuo e solitario Fiorenzo (Antonio Folletto), un umile tuttofare, che sogna da sempre di viaggiare ma, non potendo permettersi una vacanza vera, si barrica in casa fingendo di essere partito per i Caraibi. Nel suo viaggio poetico ma casalingo, irrompe un’intrusa: Matrona (Maria Pia Calzone), una matura ex prostituta in cerca di una rivalsa personale. La vacanza immaginaria di due anime così diverse, ma entrambe emarginate dalla società, si trasforma magicamente in amore.
Sottocoperta è una favola contemporanea dal romanticismo magico, una fiaba surreale che tratta temi seri, ma con leggerezza che rappresenta una riflessione cinematografica sulla claustrofobia della solitudine, sull’accettazione di sé e sulla muta complicità di due anime. Grazie ad uno stile narrativo in equilibrio tra il realistico e il fiabesco, il film affronta, in chiave ironica e con toni agrodolci, tanti dei problemi caratteristici della società contemporanea, mantenendo però l’obiettivo primario di intrattenere piacevolmente gli spettatori.
Il film è un viaggio alla ricerca di sé stessi, per suggerirci che si può arrivare a raggiungere degli obiettivi solo con la loro condivisione con altre persone. Completano il cast Antonella Morea, Lucianna de Falco, Gianluca Di Gennaro, Angelo Orlando, Christian Giroso, Ernesto Lama, Simone Borrelli, Elisabetta d’Acunzo.
Ne abbiamo parlato con la regista, Simona Cocozza. Sottocoperta è si un film fantasioso e dal romanticismo magico che tocca, senza essere pesante o didascalico, profonde tematiche sociali, quali la solitudine giovanile e l’accettazione di sé: com’è nata l’idea del film?
“Avevo letto, anni fa, di un ragazzo milanese che si era chiuso in casa per cinque anni e la cosa ha subito suscitato in me il bisogno di capire meglio quel fenomeno, il perché di questo senso di solitudine profonda che attanaglia molti individui relegati ai margini di una società che vuole tutti ricchi, giovani e sorridenti ad ogni costo. E’ un fenomeno che, partito dal Giappone, si sta diffondendo sempre più nel mondo occidentale. E non accenna a diminuire”
Nel film c’è tanta Napoli (non solo con i suoi posti più popolari ma anche nuove icone architettoniche, cinematograficamente inedite come il Complesso Scampia, nuova sede dell’Università degli Studi di Napoli), ma anche uno spaccato del Mezzogiorno. tutto, con la sua voglia di riscatrto, la capacità di reinventarsi…
“La proverbiale apertura della comunità napoletana e della città tutta, si contrappone bene nel film al senso di solitudine profonda che attanaglia molti individui relegati ai margini di una società che vuole tutti ricchi, giovani e sorridenti ad ogni costo. Allora il Mezzogiorno che io e la sceneggiatrice Samanta Cito abbiamo deciso di portare alla riflessione del pubblico è quello con la sua voglia di riscatrto, la capacità di reinventarsi, regalando così al pubblico una buona dose di speranza”.
È un film che tratta temi seri ma con leggerezza perché questa scelta?
“Si deve parlare di marginalità e di altre tematiche sociali spesso scomode, ma se ne deve parlare con il sorriso: da qui la scelta del tono da commedia, perché è il mezzo che più aiuta a raccontarle in maniera più diretta, più fruibile e forse anche più semplice”.
Il fenomeno dei giovani che si chiudono in casa, cioè della volontaria esclusione sociale senza alcun contatto con l’esterno, né con i familiari o amici, è partito dal Giappone verso la fine degli anni ’90 ed è denominato Hikikomori: può essere considerato come una ribellione della gioventù giapponese alla cultura tradizionale e all’intero apparato sociale per via della crisi economica che stava attraversando il paese del Sol Levante.
Si stima che in Italia siano 54 mila i giovani potenzialmente colpiti. L’attenzione nei confronti del fenomeno sta aumentando, soprattutto a seguito della pandemia di COVID-19 che ha estremizzato il problema.