Ad una settimana dall’inizio della New York Fashion Week 2024, durante la quale andranno in scena le collezioni autunno inverno, sfila Marc Jacobs.
L’occasione è quella del quarantesimo anniversario di carriera. L’estro creativo del designer di New York non è mai stato in dubbio, quattro decadi di trionfi per la precisione, un percorso che meritava, per l’appunto una festa: l’ultima sfilata see now buy now primavera estate 2024 sfilata al National Guard Armory di Park Avenue. In prima fila a festeggiare con Marc , Sofia Coppola e Dakota Fanning, insieme a Lourdes Leon e Chloë Sevigny.
A 60 anni, il visionario Jacobs ha presentato la nuova collezione primavera estate 2024 che ha abbracciato quattro decenni di innovazione e stili inimitabili. Quarantasette modelli ispirati alle bambole anni Sessanta, con cotonature colossali e ciglia lunghissime apparsi su un set surreale, caratterizzato da proporzioni ovesize e abiti di carta delle pupe.
Streetwear dei primi anni 2000, uniformi navali da uomo. Un capolavoro di creatività ma soprattutto di ironia. Décolleté a cuore e volumi plus con i quali l’artista americano ha trasformato la passerella in una casa giocattolo extra large. Ogni capo ha raccontato una storia unica nel suo genere, fino alla reinterpretazione della celebre borsa Venetia in una versione, ovviamente, capiente. Co-protagonista l’allestimento dell’imponente opera di Robert Therrien No Title (Folding table and chairs, beige). La giusta ode per un compleanno speciale.
Da quando, nel 1984, fu nominato Design Student of the Year della Parson’s di New York, la carriera di Marc è stata un susseguirsi di incredibili successi, fino ad essere incoronato re della moda americana. Uno show che pareva aver accarezzato il sentimento della nostalgia, tuttavia, nelle note (intitolate Wonder), Marc Jacobs ha dichiarato: -“Il mio amore per la praticità è una relazione costante e significativa. Attraverso l’inossidabile lente del tempo, il mio bicchiere rimane pieno di meraviglia e riflessione. Esaminando il memorabile e il mondano, estrapoliamo ed esageriamo con una familiarità disorientante nel nostro desiderio di esprimere qualcosa di naive ed elegante”.