Un docu-film che “eternalizza” Lucio Dalla, a 80 anni dalla sua nascita: questo è Dallamericaruso- Il concerto perduto, diretto da Walter Veltroni che, con questo ultimo lavoro, continua la sua riflessione sul rapporto con il tempo, con la memoria, con la tridimensionalità dei personaggi della storia, dopo Quando c’era Berlinguer (documentario, 2014)¸ Fabrizio De André e PFM – Il concerto ritrovato (documentario, 2020), È stato tutto bello – Storia di Paolino e Pablito (documentario, 2022) e Quando (film, 2023).
È una storia d’amore a più strati: quella napoletana di Caruso e quella che lega Dalla a Napoli e Sorrento (terre che ha sempre sentito sue), ma anche all’America e al jazz (lui che jazzista era nato e che si ritrovò anni dopo, il 23/3/1986, a suonare a New York al Village Gate, tempio del jazz internazionale nella Grande Mela). È un film che ha il sapore della favola, non solo nel suo contenuto ma anche nella sua origine. Tutto ha avuto inizio, tre anni fa, dopo l’incredibile ritrovamento delle bobine originali del video del concerto (filmato dal regista Ambrogio Lo Giudice, anche produttore del tour di Dalla) da parte di un collezionista cinefilo di Civitavecchia, Manuel Bencini, che le aveva rinvenute ed acquistate presso un rigattiere di articoli vintage di Faenza. Dalle scatole dei rulli non era chiaro quale fosse esattamente il loro contenuto: è emerso solo in seguito ad un iniziale restauro realizzato dallo stesso Bencini. Scoperto che si trattava della registrazione integrale del concerto, Bencini ha contattato e sottoposto il materiale a Sony Music.
Storia e favola si intrecciano nell’emozionante Dallamericaruso-Il concerto perduto: oltre a far rivivere la musica di quella notte a New York, racconta la nascita di Caruso, brano composto a Sorrento e pubblicato 37 anni fa, il 10 ottobre 1986. Nell’estate di quell’anno, Dalla, in compagnia di alcuni amici, sta attraversando il golfo di Sorrento con la sua barca, “Catarro”, è già considerato uno dei giganti della musica italiana ed è di ritorno dal concerto newyorkese, dove con gli Stadio di Gaetano Curreri ha registrato un album live destinato a chiamarsi Dall’America. All’album manca ancora una canzone inedita, che tarda ad arrivare. Ed è proprio di ritorno dagli Usa, quando la sua barca, “Catarro”, si rompe al largo della costa di Sorrento, che nasce Caruso. Così, il disco cambia nome e diventa DallAmeriCaruso, l’album più famoso di Dalla, un classico assoluto della canzone internazionale, capace di vendere, in varie lingue, più di 38 milioni di copie.

Come raccontò lo stesso Dalla, il giorno in cui la sua barca andò in panne, decise di dormire all’Hotel Excelsior, che si affaccia sulla baia di Sorrento, dove gli fu assegnata l’unica camera. libera, proprio quella che aveva ospitato Enrico Caruso nel 1921. Secondo la leggenda, il grande cantante lirico, malato e alla fine della sua vita, in quell’hotel si era innamorato di una giovane cui insegnava musica. Nell’hotel che era stato palcoscenico di quell’amore straziante, Dalla, seduto al pianoforte di Caruso – come ci racconta la cantante e attrice Angela Baraldi, anche lei su quella barca – compone un capolavoro assoluto, che inizia con parole che restano nella storia della musica: “Qui dove il mare luccica e tira forte il vento, su una vecchia terrazza davanti al golfo di Surriento, un uomo abbraccia una ragazza dopo che aveva pianto. Poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto…”
Dopo la proiezione del docu-film, Walter Veltroni ha conversato con la stampa.
Che significato ha per lei questo film?
Il tempo non è lineare, ci separano d questo concerto 37 anni, eppure ci è vibrato dentro con potente attualità. Il mondo è andato molto rapido tra 1949 e 1986: oggi sembra più veloce, ma lo è di meno. Aver ritrovato e rigenerato questo concerto, è prezioso: nessuno, credo nemmeno lui, ha mai sentito Lucio Dalla così. Aver ritrovato e rigenerato quel concerto, per chi come me ha sentito decine di concerti di Lucio significa consegnarlo alla storia nella sua integrità. Abbiamo cercato di mantenere la tensione del concerto. Spero che al cinema le persone cantino, vivano, applaudano: è. un film da cantare.
Il “naufrago” Dalla crea Caruso, un brano che miscela pop e tradizione napoletana: colpisce la sua creatività immaginativa.
È meravigliosa la storia che c’è dietro, a cui Lucio ha creduto, pur sapendo non era vero, e l’ha trasformata in questa canzone epica. Si votava a quel che viaggiava nello spazio, tra la realtà e l’immaginazione: ho sempre pensato che Lucio fosse il più felliniano dei cantautori italiani.
Qual è la canzone di Dalla da lei preferita?
La sera dei miracoli è, per noi romani, una canzone che scuote il cuore. Ricordo che quando feci la prima campagna elettorale da sindaco, telefonai a Lucio e gli chiesi se potessi: la sua risposta fu ovviamente sì. Quel ‘si muove la città’ per noi romani è la fine del terrorismo, la fine delle serrande tirate giù, del sangue per le strade. Improvvisamente, dopo la pesantezza degli ‘anni di piombo’, arriva la leggerezza dell’arte e della poesia. E quel ‘si muove la città’ è l’esser tornati a respirare e a vivere una vita normale. Anche se non romano, Lucio, con la sua straordinaria sensibilità, ha colto quel momento di passaggio e l’ha racchiuso in quell’espressione per me davvero emozionante.
Il brano La sera dei miracoli è stato inserito da Paola Cortellesi nel suo debutto da regista, C’è ancora domani…
Mi fa molto piacere che Paola abbia deciso di utilizzare questo brano che è molto più avanti rispetto alla storia, ambientata nella metà degli anni ’40: una scelta molto coraggiosa, ma di grandissima forza e cinematograficamente molto rilevante. È un film meraviglioso e tutto il successo che ha Paola se lo merita: per la sua storia e per la sua vita, ma anche per la grandezza di questo film che, andando controcorrente, dimostra che le emozioni non sono reato, che al cinema emozionarsi non è un peccato mortale. È una grande emozione civile, che tira un dolore individuale e lo trasporta in un’altra dimensione.
L’album del concerto DallAmeriCaruso – Live at Village Gate, New York 23/03/1986 (Sony Music) sarà disponibile da lunedì 20 novembre in digitale e dall’1º dicembre in formato doppio cd, doppio vinile nero e in Dolby Atmos: solo questa versione contiene anche il brano Caruso.