Cosa rende un film un buon film? Deve avere una bella storia da raccontare; interpreti e sceneggiatura all’altezza della storia; un buon ritmo narrativo; una regia che valorizzi il tutto; che ci ispiri nuovi pensieri e magari una visione diversa della realtà. The Marvels – trentatreesimo film del Marvel Cinematic Universe (alias MCU) e sequel di Captain Marvel (2019) e della miniserie televisiva Ms. Marvel (2022) – ha quanto necessario. Un incipit scandito da un montaggio efficace che dà ritmo ad un film che
guarda prepotentemente agli anni ’90, non solo in termini d’ambientazione ma anche di humor, di impalcatura narrativa e stilistica. I dialoghi sono abbastanza contenuti, funzionali e ben sviluppati. Unica pecca è forse l’aver utilizzato troppe scene action all’interno di un minutaggio del film non lungo (95’, al netto dei titoli di coda).
Tante le novità positive di questo film, per certi versi rivoluzionario: a cominciare dalla regia di Nia DaCosta, prima regista afroamericana a dirigere un film dell’Universo Marvel, e dalla presenza della prima supereroina musulmana, Ms. Marvel, interpretata da Iman Vellani, al suo esordio cinematografico dopo aver recitato nell’omonima miniserie tv nei panni di Kamala Khan, residente a Jersey City e grande fan di Carol Danvers/Captain Marvel.

Altre due novità di questo film “al femminile”: mentre in Captain Marvel c’era solo una sola eroina, Brie Larson nel ruolo di Carol Danvers, qui le eroine sono tre: alla Vellani e alla Larson si aggiunge infatti Teyonah Parris, nei panni di Monica Rambeau, già nota ai lettori dei fumetti Marvel, come nipote di Carol con la quale vuole ora riconciliarsi dopo alcuni attriti del passato; il cattivo del film non è più un uomo (Judd Law in Captain Marvel) ma una donna, la comandante Dar Benn, interpretata da Zawe Ashton, armata di un lungo martello molto simile a quello di Ronan l’inquisitore (primo avversario de I guardiani della galassia).
Insomma, un film d’azione che rompe molti schemi precostituiti, supportato da una sceneggiatura solida e ben strutturata, capace di raccontarsi per arrivare a qualsiasi tipo di pubblico, dall’adulto al bambino, dalla donna all’uomo.
In The Marvels non si ride per un’accozzaglia insensata di situazioni allucinate – come in Thor: Ragnarock e, in parte in Guardiani della Galassia 2 – e il clima è ben mitigato da un’ironia ponderata che non raggiunge le vette umoristiche di Iron Man ma che – grazie al paternalistico Nick Fury (l’ottimo Samuel L. Jackson), e a Park Seo-joon (indimenticabile in Parasite) qui nel ruolo di sovrano di un pianeta dove si parla solo cantando e ballando – contribuisce comunque a rendere il. tutto più fruibile, godibile.

Parlando dell’universo di Captain Marvel non poteva comunque mancare Goose, il gatto di Carol, già responsabile della benda nera sull’occhio di Nick Fury ma ora protagonista di alcuni dei più esilaranti siparietti del film e con un ruolo fondamentale nella protezione del popolo Flerken: creature aliene simili ai gatti sulla Terra per apparenza e comportamento, che si riproducono deponendo 117 uova e possiedono molti tentacoli che si estendono dalle loro bocche. Goose non lascia la spalla di Carol neppure quando, spiccato il volo, ripete l’ormai famoso mantra “più in alto, più lontano, più veloce”.

Il film sottolinea che per formare un team occorrono soprattutto rispetto reciproco e nessuna invidia. per le specificità di ciascuno, perché solo così si può imparare dall’altro ed arrivare ad utilizzare alternativamente i superpoteri.

Sinossi: Dopo aver recuperato la sua identità, sottrattale dai tirannici Kree ed essersi vendicata della Suprema Intelligenza, Carol deve occuparsi ora di un universo destabilizzato, essendo l’unica che può farsi carico di questo impegnativo compito. Quando si imbatte in un wormhole (un cunicolo spazio-temporale), collegato alla rivoluzionaria comandante Kree Dar Benn, si rende però conto che i suoi poteri da Captain Marvel sono intrecciati a quelli dell’adolescente Kamala Khan e a quelli del capitano Monica Rambeau, astronauta S.A.B.E.R. Il trio dovrà diventare un team, The Marvels, e imparare a lavorare in sinergia, unendo i poteri di luce, per salvare l’universo intero dalla perfida Dar Benn e dal suo esercito. Le tre eroine sono protagoniste di un bizzarro fenomeno che riguarda i loro poteri: tutte le volte che li usano, infatti, si scambiano di posto tra loro, dovunque siano nell’universo.
In conclusione, un film davvero piacevole, pur se nulla per cui strapparsi i capelli o urlare, addirittura, al miracolo.