Quasi tutti i principali atleti di ogni sport gareggiano oggi indossando il caratteristico logo della Nike, ma nella prima metà degli anni ’80 la società era il terzo produttore di scarpe sportive, preceduta da Converse e Adidas (prima). Il cestista Michael Jordan ha cambiato tutto: ha contribuito a rendere Nike il colosso che è oggi e rivoluzionato il modo di fare marketing e sponsorizzazione degli atleti.
Basato sulla storia vera di come Nike ha creato l’iconica sneaker “Air Jordan” e sul rapporto dell’azienda con l’allora rookie Michael Jordan, poi leggendario giocatore di basket dei Chicago Bulls, Air – La storia del grande salto, diretto ed interpretato dall’eclettico, pluripremiato attore e sceneggiatore Ben Affleck, è un dramma sportivo intelligente e spiritoso, una storia ben diretta e con un cast eccezionale: parlando di basket è insomma un’autentica, elettrizzante slam dunk–schiacciata a canestro.
Il film segue la formula standard del dramma sportivo “contro ogni probabilità”, ma è impossibile non lasciarsi coinvolgere dall’entusiasmo: non si divertiranno solo gli appassionati di basket, ma anche chi non pratica sport. Un dirigente della sezione marketing della Nike, Sonny Vaccaro (Matt Damon), giocatore compulsivo a Las Vegas, ma con un grande fiuto per le promesse del basket, decide di scommettere casa e posto di lavoro su uno dei talenti dell’iper-aggressivo agente sportivo Dave Falk (un Chris Messina gloriosamente esagerato): il 21enne Michael Jordan.
Suggerisce di investire tutto il budget previsto per il basket non, come di consueto, su tre giocatori, ma solo sul neoprofessionista Jordan perché vede in lui qualità sportive ed umane che ne faranno sicuramente una stella. L’amministratore delegato Phil Night (Ben Affleck) e il direttore del marketing Rob Strasser (Jason Bateman) credono che la proposta di Sonny, che prevede di creare anche un modello di scarpe intitolato al promettente giocatore di basket, sia un’autentica pazzia.

Michael Jordan è per lo più assente nel film, a parte nei filmati d’archivio e in alcune scene in cui però viene mostrato da dietro o il suo viso è oscurato. Una scelta giusta perché il film non è sul giocatore e neppure sulla Nike (anche se l’azienda ottiene incontrastata pubblicità nelle quasi due ore del film), ma su come una scarpa, grazie ad un rivoluzionario marketing, ha permesso alla Nike di diventare la prima società produttrice di sneakers al mondo.
Un traguardo raggiunto anche grazie alla saggezza e lungimiranza della madre della futura leggenda del basket, Deloris Jordan (la brava, magnetica Viola Davis) che vuole il meglio per suo figlio in un settore che ha sempre trattato gli atleti, in particolare neri, come beni usa e getta: chiede, come conditio sine qua non per l’accordo, che suo figlio abbia per sempre una percentuale della vendita di scarpe con il suo nome (“Una scarpa è solo una scarpa – dice – finché non la mette mio figlio”). Una decisione contrattuale che ha aperto la strada ad un maggior potere di tutti gli atleti nei contratti sportivi, ma è difficile dire se il film voglia presentarsi come sostenitore del capitalismo imprenditoriale o dei diritti dei lavoratori.
Altra scena di particolare significato è quando Strasser illumina gentilmente, ma con fermezza, Vaccaro sui pericoli della sua scommessa tutto o niente su Jordan, accennando provocatoriamente allo sfruttamento dei lavoratori thailandesi e coreani nella produzione di prodotti Nike: a mio giudizio quel momento, commovente e significativo, avrebbe forse meritato una maggiore riflessione sull’etica del capitalismo ad alto rischio.
Air – La storia del grande salto, sceneggiatura di Alex Convery, non è solo un affresco sportivo: è anche un film su come le leggende vengono costruite, acquistate e vendute. È molto divertente, molto più di quanto dovrebbe esserlo di solito un film su una grande azienda che cerca di fare ancora più soldi. Funziona su tutti i fronti: ottime interpretazioni, dialoghi forti e un bel focus sulla scenografia e sulla costruzione del mondo degli anni ’80. E’ senza dubbio uno dei migliori film sportivi mai realizzati ma anche un importante documento della storia e della cultura contemporanea.
Air – La storia del grande salto è stato presentato, come anteprima internazionale (cioè mai proiettato nei cinema ma solo in qualche festival) alla 14.ma edizione del Bif&st-Festival di Bari di cinema e fiction Tv. Uscirà in sala negli Usa il 5 aprile, in Italia il giorno successivo.