Pre-apertura nel segno dell’impegno civile quella della 14ma edizione del Bif&st-Festival del cinema di Bari: in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani è stato infatti proiettato in prima mondiale nel restaurato, Teatro Kursal Santalucia Rumore–Human vibes, il film documentario su musica e diritti umani, scritto e diretto dalla regista napoletana Simona Cocozza e prodotto da Amnesty International Italia, Flicktales, Giallomare Film. Un incontro tra musica e diritti umani attraverso le canzoni che negli ultimi 20 anni hanno ricevuto il Premio Amnesty nella sezione Big. Il riconoscimento viene conferito dal festival Voci per la Libertà e da Amnesty International Italia a quei cantanti che, nei testi delle loro canzoni, abbracciano i temi della Dichiarazione universale dei diritti umani. Le canzoni sono di artisti e cantautori come Ivano Fossati, Carmen Consoli, Niccolò Fabi, Paola Turci, Daniele Silvestri e tanti altri.
Il silenzio è la colonna sonora dei regimi autoritari. Ecco perché bisogna fare tanto rumore, perché la conoscenza dei diritti umani è il primo passo per poterli reclamare. La musica ha il potere di arrivare al cuore delle persone, di chi ascolta. Le parole colpiscono più delle bombe e insieme alla musica possono volare con una rapidità, una potenza e una forza inaspettate per raccontare di abusi, di migranti, di spose bambine, di torture, di genocidi e delle violazioni di diritti umani presenti in ogni paese, anche nel nostro.

Il film è straordinariamente ricco di immagini originali dell’archivio di Amnesty International, che documentano gravissime violazioni dei diritti umani. A tali immagini, a volte estremamente crude, fanno da contrappunto la musica e i volti noti degli artisti che, da un lato, forse rassicurano, ma dall’altro spronano lo spettatore a prendere posizione, o quantomeno a interrogarsi, su temi contemporanei e, purtroppo, futuri.
“Spesso si sente parlare di ‘violazione di diritti umani’, ma cosa significa veramente? Sappiamo forse cosa significa essere torturati, vedere la propria casa bombardata, essere costretti a fuggire? È stato questo il punto di partenza per affrontare questo mio nuovo documentario” spiega la regista Simona Cocozza.
Davanti a molte immagini si vorrebbero chiudere gli occhi, nell’illusione che certe cose non ci riguardino, che stiano accadendo dall’altra parte del mondo; ma tutto ciò è più vicino di quanto si possa pensare. Con Rumore-Human vibes ls regista ha voluto raccontare quanto la musica, qualcosa apparentemente effimero, possa essere molto concreta e, a volte, dirompente.