Voi dove eravate quando il 19 dicembre1997 negli Usa – il 16 gennaio 1998 in Italia – arrivò nelle sale cinematografiche Titanic – storia d’amore con personaggi di fantasia a bordo dell’inaffondabile transatlantico, che invece, a causa di una collisione con un iceberg, alle ore 23:40 di domenica 14 aprile 1912, affondò durante il suo viaggio inaugurale? I cinema furono presi d’assalto da tanti, tantissimi in tutto il mondo, tanto che non è facile ricordare altri episodi di infatuazione collettiva e globale: forse bisogna tornare ai primi anni ’60 e alle ragazzine che impazzivano quando i Beatles agitavano le frangette.
Ora Titanic festeggia un quarto di secolo tornando in 2400 sale cinematografiche nella versione restaurata in 3D. La Paramount conta su un incasso di 15 milioni di dollari. Anche i giovanissimi potranno così salire su quel transatlantico e vivere la storia d’amore tra un migrante in cerca di fortuna e una ragazza di buona famiglia già promessa in sposa! Sarà possibile “calarsi” meglio all’interno del Titanic e cogliere anche l’attualità riflessa del film, come sottolineato da James Cameron in una recente intervista all’AGI: “Per colpa del mondo occidentale che non si cura abbastanza dei cambiamenti climatici, il mondo, come il Titanic, sta infatti andando contro un iceberg e a pagarne le conseguenze peggiori saranno i poveri”.
Titanic è destinato a restare nella storia del cinema sia per i suoi oggettivi meriti che per l’impatto mediatico, sociale e culturale che ne accompagnò l’uscita e che lo ha portato al terzo posto nella classifica dei film con il maggiore incasso. Forse all’inizio James Cameron voleva davvero, come si mormorava ad Hollywood, solo i soldi per finanziare la spedizione sottomarina dei suoi sogni, in fondo agli abissi per visitare il relitto del celebre transatlantico, ma in seguito fu completamente conquistato dalla vicenda del Titanic, lesse ogni volume pubblicato, esaminò ogni documento esistente, esplorò le vite delle vittime e dei sopravvissuti. Accanto alla volontà di girare il film tecnicamente più ambizioso di sempre c’era insomma un profondo rispetto per la tragedia umana, la paura, l’ingiustizia che si consumarono a bordo della dannata nave. E questo si sentiva, questo commosse tanti: pianti strazianti e rumore continuo di fazzoletti furono la colonna sonora che accompagnò ogni visione!

Il film di Cameron vinse undici Premi Oscar e il record di film più costoso mai realizzato fino a quel momento – con 200 milioni di dollari di budget, a cui si aggiunsero altri 85 milioni per la promozione -, e riuscì ad annoverare più di cinquanta errori, fra storici e tecnici, che non sfuggirono agli spettatori più attenti e che, tuttavia, non impedirono a tanti – me compreso – di vederlo più volte.
Prima della sua uscita si leggevano articoli su quanto fosse ambizioso il nuovo progetto del regista di Terminator e True Lies. Poi c’era quel giovanotto – Leonardo Di Caprio – che aveva sedotto i cuori femminili in Romeo+Giulietta. E quella ragazza inglese – Kate Winslet – con un viso di porcellana che era stata vista in Ragione e sentimento e Hamlet. Un film di tre ore? Non capita spesso… è quasi come Ben-Hur, dicevano allora genitori e nonni.
Se il Il dottor Zivago era stato il film emblema del “romanticismo fino alle lacrime” dei nostri genitori negli anni del boom economico post guerra, Titanic lo è stato per la generazione successiva in una società che lottava per l’abbattimento di tante barriere.
E’ importante sapere che gli esterni del Titanic sul fondo dell’oceano – che si vedono all’inizio del film – non fanno parte di un set ricostruito, ma sono riprese del transatlantico vero e proprio: pur di mostrare agli spettatori immagini autentiche della nave affondata, James Cameron ha fatto in persona numerose immersioni portandosi dietro una cinepresa appositamente costruita dalla Panavision e dal fratello Mike capace di sopportare le 400 atmosfere di pressione che caratterizzano quella profondità.

E “My Heart Will Go On” il brano interpretato da Céline Dion, che accompagna l’abbraccio liberatorio di Jack e Rose sulla prua del Titanic, non doveva esserci. James Cameron aveva categoricamente escluso l’inserimento di qualsivoglia canzone. Il compositore James Horner, però, a un certo punto si trovò in difficoltà: non riusciva a chiudere il film con il giusto picco emotivo. Senza informare Cameron, decise di coinvolgere segretamente Céline Dion e le chiese di scrivere una canzone che racchiudesse i sentimenti presenti nel film, le emozioni che suscitava in lei. Fu registrato un demo con alcuni elementi dell’orchestra di 20th Century Fox e poi fatto ascoltare a Cameron: ne fu entusiasta e decise di includere la canzone all’inizio dei titoli di coda. Il brano vinse poi l’Oscar!
Accennavo in precedenza alle tante “licenze” storiche/tecniche presenti nel film Titanic nonostante il grande budget: quali le più “macroscopiche”? Eccovene solo cinque.
- Nella scena in cui Rose si spinge a poppa sulla ringhiera del transatlantico e allarga le braccia ci sono due errori, uno astronomico ed uno di scena, storico. Il primo: il pomeriggio del giorno della tragedia, Jack e Rose sono sulla prua della nave e hanno il Sole che sta tramontando alla loro sinistra. Poiché il sole tramonta a Ovest, il transatlantico avrebbe dovuto fare rotta verso Nord, ma dal momento che il Titanic viaggiava da Liverpool a New York, quindi verso Est, il sole doveva essere dalla parte opposta. Il secondo: sempre in quella scena si nota un piccolo tatuaggio a forma – se ricordo bene – di farfalla sulla spalla sinistra di Kate Winslet che esce parzialmente dal vestito.
- Il dipinto “Ninfee” di Claude Monet che compare nel film, è stato iniziato nel 1916 e completato nel 1923, ma il Titanic affondò nel ’12. Quel dipinto si trova oggi “ben custodito” nel Museo dell’Orangerie di Parigi all’interno dei famosi Jardin des Tuilleries.
- La torcia della Statua della libertà fu accesa solo negli anni ’50: ma nel film lo è già.
- Di Caprio viene invitato a cena da Call (Billy Zane). Mentre si avvicina al salone (dove c’è la famosa scalinata con l’orologio) si vede riflesso sul vetro della porta aperta dal cameriere l’operatore con la telecamera a mano!
- Verso la fine del film, quando il Titanic sta affondando ed ha la poppa in alto, Jack e Rose ne rimangono appesi fino a che anche questa affonda. Prendono un bel respiro, si lasciano affondare con la nave e poi risalgono. Non avrebbero potuto: la forza sarebbe stata infatti tanto grande che li avrebbe trascinati nel gorgo.
A parte gli errori, Titanic è comunque un crescendo di emozioni, una spinta a sognare, a volare, a spingersi oltre i confini dell’impossibile per renderli possibili. E se oggi, dopo un quarto di secolo, molti di noi ripetono a memoria dialoghi indimenticabili (“Ti fidi di me?”, “Sto volando Jack”, “Sono il re del mondo”, “No Rose, non dire addio. Tu morirai quando sarai vecchia nel tuo bel lettino al calduccio ma non qui, non così, non ora, sono stato chiaro? Devi promettermi che sopravviverai, me lo prometti Rose?”), è il segno evidente che ci troviamo di fronte ad una pagina indelebile della storia del cinema, alla quale in un modo o nell’altro tutti noi apparteniamo.