Una vita contro una comunicazione da Grande Fratello, una “vita-contro” coraggiosa, coerente, conclusasi con una morte violenta, come violenti e veementi sono stati gli insulti, gli attacchi morali, ideologici e politici che Pier Paolo Pasolini – nato a Bologna il 5 marzo 1922 – ha dovuto subire nel corso della sua vita. Una violenza mediatica che non si è fermata nemmeno dopo il suo assassinio sul litorale di Ostia.
Meticoloso studioso dei cambiamenti della società nostrana dal secondo Dopoguerra fino agli anni del boom economico, Pasolini è stato al centro di innumerevoli diatribe e polemiche per la drasticità dei suoi giudizi intellettuali, scagliandosi soprattutto contro la cultura piccoloborghese e del “totalitarismo dei consumi”, come anche nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti. Invece che sul suo eclettismo analitico, fu però soprattutto sul rapporto con la propria omosessualità che fu costruito il suo personaggio pubblico.
Ogni vero amante della cultura, nelle sue varie forme, può comunque rallegrarsi nel constatare che non è bastata la folle azione di un ragazzo di borgata (non si è mai voluto riaprire il processo sulla sua uccisione ad Ostia, il 2 novembre 1975, nonostante i molti dubbi su partecipanti all’omicidio e sui vari, possibili mandanti, anche politici, ndr) a mettere a tacere la voce, il coraggio, la congruenza di un uomo-artista ben conscio di quale deve essere il ruolo dell’intellettuale nella società: fuggire dai compromessi, dalla tacita accettazione della cultura consumistica e dall’adeguarsi ai “valori del momento”.
Pasolini era per la morale contro il moralismo borghese, quel moralismo che spesso punta l’indice contro la diversità, che tende ad emarginare tutto ciò che può mettere a rischio l’equilibrio sociale piccolo borghese: coerentemente anticonformista, non nascondeva la sua diversità culturale e sessuale.
L’Italia perbenista e ipocrita di destra – ma anche di sinistra – non smetterà mai di fargli la guerra, di cercare di emarginarlo in ogni campo: espulso nel 1949 dal PCI per “indegnità morale e politica”; licenziato dalla scuola media dove insegnava; a processo nel 1955 per oscenità, a causa del romanzo Ragazzi di vita; Accattone, suo esordio cinematografico nel 1961, subito censurato nel primo giorno di uscita nelle sale (l’anno seguente vincerà il premio come Migliore Regia al Festival di Karlovy Vary, in Cecoslovacchia).

Il potere temeva la sua pericolosità: parlava infatti agli operai di un’Italia che il Potere (quello con la maiuscola) voleva dimenticare socialmente e cancellare dai mezzi di comunicazione – quella del sottoproletariato, delle borgate, degli esclusi che non si riconoscevano nei codici morali della cultura dominante – per alimentare invece il consumismo.
Pasolini era pericoloso perché la sua “autonomia” intellettuale, la sua religiosità incentrata più alla ricerca del sacro nella vita che non alla spiritualità comunitaria, lo rendevano difficilmente influenzabile e quindi incontrollabile. Insomma, il premonitore Pasolini aveva già “visto” che nel futuro dell’Italia ci sarebbe stato socialmente e comunicativamente un Grande Fratello!
Resta uno degli intellettuali più rappresentativi del Novecento, e non solo in Italia, anche grazie a una produzione artistica decisamente eclettica: poeta, sceneggiatore, regista, giornalista, drammaturgo, traduttore, pittore. È un intellettuale che, senza dubbio di smentita, rientra nella categoria degli autori sempre inattuali proprio in virtù della loro costante, scoraggiante attualità.

Tanto osteggiato in vita ma anche tanto ricercato, studiato oggi, anche per la ormai vicina ricorrenza del centenario della sua nascita.
Fare un elenco completo di tutte le iniziative – tra mostre, omaggi, retrospettive, pubblicazioni – che nei prossimi mesi lo celebreranno è praticamente impossibile. Eccovi alcuni dei principali eventi in calendario nei prossimi mesi e un elenco (destinato a crescere) delle pubblicazioni in arrivo.
Cominciamo con il cinema.
La tredicesima edizione del Bif&st-Festival Internazionale del Cinema di Bari (da sabato 26 marzo a sabato 2 aprile 2022) sarà nel segno di Pier Paolo Pasolini, con una grande retrospettiva dei suoi film, realizzata con la cooperazione di Cinecittà, del Centro sperimentale di Cinematografia e della Cineteca nazionale. Grazie alla collaborazione delle Teche Rai dovrebbero altresì essere presentati tutti i materiali storici televisivi. Si punta anche a portare al Kursaal uno spettacolo teatrale con testi di Pasolini, e al coinvolgimento dell’Università di Bari e di altre università italiane.

Ma il centenario di Pasolini sarà celebrato anche all’estero, soprattutto a Los Angeles, la Mecca del cinema, con una grande mostra e retrospettiva. Va comunque detto, anche per onor di cronaca, che nonostante la sua critica al capitalismo e alla borghesia Pasolini stesso ammise, in un articolo del 1966 di Oriana Fallaci, di essere stato affascinato dagli Stati Uniti, da New York in particolare. L’omaggio di Los Angeles a Pasolini, Conoscenza carnale: I film di Pier Paolo Pasolini, che prevede l’utilizzo quasi esclusivo di preziose copie in 35 mm realizzate da Cinecittà, compresi alcuni corti e documentari, è alla base di un accordo che prevede la programmazione stabile di rassegne, mostre e attività dedicate al cinema italiano per i prossimi cinque anni, a testimonianza del rapporto più che ventennale che lega le due istituzioni. “L’Italia è il primo paese al mondo a siglare un simile accordo, e siamo orgogliosi di iniziare questo percorso celebrando uno dei nostri migliori intellettuali”, ha detto Nicola Maccanico, amministratore delegato di Cinecittà, che ha poi aggiunto “La partnership definita con l’Academy Museum of Motion Pictures su varie attività, intende donare nuova vita e visibilità agli autori come lui, che hanno formato e influenzato generazioni di grandi registi internazionali, nella speranza che continuino ad appassionare le generazioni future”.
Verranno proiettati (nel futuristico Academy Museum of Motion Pictures, ideato da Renzo Piano ed inaugurato nel settembre scorso): Accattone (1961), La sequenza del fiore di carta (1969) (uno dei cinque episodi del film Amore e Rabbia del 1969), Appunti per un’Orestiade africana (1970), Comizi d’Amore (1964), Edipo Re (1967), I racconti di Canterbury (1972), Il Decameron (1971), Il fiore delle mille e una notte (1974), Il Vangelo secondo Matteo (1964), Le Mura di Sana’a (1971), Mamma Roma (1962), Medea (1969), Porcile (1969), La ricotta (1963 – uno dei quattro episodi del film Ro-Go-Pa-G, dalle iniziali dei quattro registi degli episodi: Rossellini, Godard, Gregoretti e Pasolini), Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975 – suo ultimo film), il documentario Sopralluoghi in Palestina (1965), Teorema (1968), Uccellacci e Uccellini (1966), e Totò al circo (episodio di Uccellacci e Uccellini che Pasolini non aveva incluso nel momento del montaggio).
Insomma, delle sue 23 opere cinematografiche ne mancano solo 3: Che cosa sono le nuvole (1968 – uno dei sei episodi del film Capriccio all’italiana); il documentario Appunti per un film sull’India (1968) e il documentario 12 Dicembre (1972) – ispirato dalla strage di Piazza Fontana e ideato dal gruppo politico Lotta Continua: voleva essere una specie di viaggio politico-antropologico nell’Italia dei primi anni Settanta attraverso episodi rappresentativi delle trasformazioni in atto nel nostro Paese. Pasolini, che lo finanziò di persona, filmò le sequenze del cimitero di Musocco (dove all’epoca fu sepolto Pinelli) e quelle di Carrara, Milano, Viareggio (poi eliminate) e Napoli. Alla fine, causa diverbi con Lotta Continua, la regia fu accreditata al solo Giovanni Bonfanti, che aveva diretto alte parti del documentario.
Per quanto riguarda il teatro, oltre a quanto previsto al Bif&st 2022, c’è da segnalare il tour italiano del nuovo spettacolo di Ascanio Celestini, dal titolo Museo Pasolini. L’attore ha spiegato così la scelta del titolo e il senso del suo omaggio: “Secondo l’International Council of Museums, le cinque funzioni di un qualsiasi museo sono: ricerca, acquisizione, conservazione, comunicazione, esposizione. Come potrebbe essere un Museo dedicato a Pasolini? Qual sarebbe il pezzo forte? Quale oggetto dovremmo acquisire da collezioni private o pubbliche, recuperare da qualche magazzino, discarica, biblioteca o ufficio degli oggetti smarriti? Cosa siamo tenuti a fare per conservarlo? Come possiamo comunicare attraverso di lui?”.
Davvero numerose sono poi le mostre in programma. A Genova, dal novembre scorso e fino al 13 marzo, si può visitare, a Palazzo Ducale, “Pasolini – Non mi lascio commuovere dalle fotografie“, che raccoglie parte dello sterminato materiale fotografico su di lui: ritratti sui set, nella vita pubblica e privata. La mostra raccoglie un ampio campionario di fotografi chiamati a svolgere il delicato ruolo di testimoni della vita del poliedrico artista: tramite lo studio dei diversi ritratti scattati a Pasolini possiamo analizzare i suoi cambiamenti personali, professionali e poetici. Nella diversità dei contesti emerge una costante: la cattura di immagini di momenti di impegno sempre rivolti al sociale.
Il volto di Pasolini diventa così “l’atlante” per leggere il suo lavoro, la sua personalità e il suo pensiero, ma al contempo per provare a svelare aspetti personali della sua vita.
Tra gli eventi previsti fuori Italia, il 22 maggio Barcellona ospiterà la mostra “Pasolini Roma” che consiste nell’esposizione di manoscritti originali di poesie, romanzi, saggi e articoli, lettere, sceneggiature, storyboard, disegni, dipinti, sequenze tratte dai suoi film, interviste, documentari, fotografie e installazioni. Alla mostra, inoltre, si affianca una retrospettiva integrale (alla Filmoteca de Catalunya) dei suoi film.
Torniamo in Italia. “Folgorazioni figurative” è il titolo della mostra, curata dalla Cineteca di Bologna e che si inaugurerà a Bologna l’1 marzo (fino al 6 ottobre), nei nuovi spazi espositivi del Sottopasso di Piazza Re Enzo. La mostra cercherà, attraverso film e dipinti, di disegnare quello sguardo pasoliniano che si ritrova nelle sue opere cinematografiche. Sarà un itinerario figurativo all’interno dell’immaginario del regista bolognese: ogni sezione corrisponderà a uno snodo fondamentale del suo percorso artistico e formativo.
La passione di Pier Paolo Pasolini per la pittura sarà invece al centro di una grande mostra che sarà ospitata dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma, dal 14 ottobre 2022 al 16 aprile 2023. Il progetto “Pasolini pittore” intende riportare l’attenzione su un aspetto artistico rilevante ma spesso trascurato dalla critica, nel contesto creativo complessivo di Pasolini.

Duecento opere circa, provenienti per la maggior parte dal Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, depositario della più importante raccolta di Pasolini, partendo dai suoi inizi pittorici che vanno di pari passo con le prime prove poetiche in friulano. Dipinti e disegni che ne ricostruiscono l’iter artistico, anche grazie alla presenza di un fondamentale nucleo di opere dei primi anni Quaranta, realizzato quando viveva a Casarsa della Delizia (Pordenone). Ritratti, nature morte e paesaggi dal sapore fortemente intimista e familiare fino alla serie di giovani ragazzi ritratti seduti, sdraiati o con fiori che, da altro punto di vista, documentano l’eccezionale sperimentazione artistica del giovane Pasolini.
A corollario della mostra sarà organizzata una serie di incontri culturali, reading e proiezioni di compendio alle tematiche affrontate, che si svolgeranno in varie sedi fra la Galleria d’Arte Moderna, l’Università “La Sapienza” di Roma e altre da definire. In tale contesto l’Ateneo organizzerà anche un grande convegno sul rapporto fra scrittura, pittura e cinema.
Sempre a Roma, a partire dall’autunno 2022, il Palazzo delle Esposizioni, Palazzo Barberini e il MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) celebreranno nelle rispettive sedi museali il poliedrico regista, scrittore e pittore con un grande progetto espositivo coordinato e condiviso.
Il titolo, “Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO“ è ispirato alla frase pronunciata dal saggio Chirone nel film Medea, che evoca la misteriosa sacralità del mondo: il mondo del sottoproletariato, arcaico, religioso, in netto conflitto con gli eroi di un mondo razionale, laico, borghese.
Un percorso che intreccia discipline, media, opere originali e documenti di archivio secondo tre direttrici di approfondimento autonome, specifiche per ogni sede, ma concepite per potersi integrare allo scopo di sollecitare e stimolare riflessioni inedite sulla produzione pasoliniana e sull’influenza culturale che ha esercitato.
Nella mostra al Palazzo delle Esposizioni Pasolini è visto in una dimensione radicale di poeta e autore, sempre vissuta con la totalità di un corpo che attraversa il mondo e sperimenta la dimensione della fisicità come splendore e tragedia, in un amore estremo per la vita e per la realtà. La sua opera si manifesta come una opposizione irriducibile e profetica alla sottomissione dei corpi alle convenzioni e ad ogni normalizzazione omologante delle caratteristiche dei singoli e delle diverse forme dell’eros.
La mostra a Palazzo Barberini, attraverso linguaggi mediali diversi, metterà a fuoco il ruolo controverso che lo sguardo pasoliniano ha svolto e svolge nel condizionare, orientare e provocare il nostro immaginario visivo, la nostra percezione e interpretazione delle immagini. I temi del sacro, della passione e del corpo offriranno agli spettatori la possibilità di un percorso di “montaggio”, o “rimontaggio” visivo, nel nostro rapporto con l’arte del passato.
Al MAXXI la chiave di lettura dell’opera pasoliniana è restituita attraverso le voci di artisti contemporanei, le cui opere evocano l’impegno politico dell’autore e l’analisi dei contenuti sociali ispirati dalle sue opere. Le date:
Palazzo delle Esposizioni, 17 ottobre 2022 – 20 gennaio 2023
Palazzo Barberini, 28 ottobre 2022 – 13 febbraio 2023
Museo MAXXI, 16 novembre 2022 – 12 marzo 2023
Da sottolineare infine che il centenario delle nascite di Pier Paolo Pasolini e dell’attrice Adelaide Ristori (Cividale del Friuli, 29 gennaio 1822 – Roma, 9 ottobre 1906) sono stati inseriti dall’Unesco nel programma “Anniversari 2022-2023”.