La magnifica Metropolitana-Museo, progettata dagli architetti Massimiliano Fuksas e Doriana Mandrelli, è stata creata per la visione d’insieme del Tempio romano rinvenuto nel 2004 durante i lavori di scavo. Una grande e splendente cupola trasparente in Piazza Amore permetterà di vedere l’importante recupero archeologico anche dall’interno.
La Fermata Duomo della Metropolitana di Napoli, sulla Linea 1 aprirà al pubblico a luglio prossimo.

Il progetto risale al 2004, presentato dagli architetti Fuksas prima che i lavori si fermassero per il ritrovamento a otto metri di profondità del basamento di un Tempio risalente al I secolo dopo Cristo, edificato dall’Imperatore Augusto e dedicato al culto dei giochi isolimpici che si svolgevano a Napoli, ritenuta la città più a Occidente.
Una straordinaria scoperta archeologica che da un lato ha stravolto i piani urbanistici iniziali, per poi essere inserito in un progetto di riqualificazione che ne rende possibile la conoscenza e la fruibilità a tutto il mondo.
La struttura architettonica d’insieme è contrassegnata da un unico elemento, un disegno che delinea una raffinata e leggerissima Cupola, realizzata in acciaio cor-ten e vetro, posta in Piazza Nicola Amore, storico riferimento della città tra via Duomo e Corso Umberto I.
A tutela del Tempio, la struttura è stata ideata stilisticamente “a bolla”, con molteplici inserzioni di vetro triangolare che consentono alla luce del sole di illuminare direttamente il Tempio.
La nuova MetroArte, che si sviluppa su quattro livelli, consentirà di ammirare sia dall’interno che dall’esterno tutte le opere archeologiche rinvenute duranti gli scavi, accedendo da un ingresso indipendente che permetterà la visione di questi luoghi senza passare dall’ingresso viaggiatori.

Il secondo livello realizzato nella stazione segna invece un’esperienza percettiva caratterizzata da un’area della metro legata alla mobilità, al tema del viaggio, immaginato attraverso spazi di aree a colori, e a motivi geometrici ricchi di suggestive superfici specchianti riflettenti luci blu, azzurre o arancioni intense. Le banchine invece si trovano a 40 metri di profondità e si raggiungono attraverso un percorso di pannelli che cambiano intensità delle cromie, richiamando le tonalità della giornata: dall’alba, al tramonto, alla notte.
La nuova Metro-Museo di Napoli è anche un’occasione per visitare le altre decine di stazioni artistiche inserite nella medesima metropolitana. Un’operazione creata nel 1995 su coordinamento dello Storico dell’arte Achille Bonito Oliva, per rendere i luoghi della città più attraenti e offrire al pubblico la possibilità di un incontro quotidiano con l’arte contemporanea. Sono circa 200 le opere realizzate da artisti e fotografi internazionali, che hanno lavorato a fianco di celebri architetti: Dominique Perrault, Alessandro Mendini, Oscar Tusquets Blanca, Edoardo Souto de Moura, Gae Aulenti, Alvaro Siza, Karim Rashid e tanti altri.