E’ morto Ennio Morricone, il grande maestro compositore di leggendarie colonne sonore per il cinema. Era nato a Roma nel 1928, aveva 91 anni. Si era rotto il femore e sapeva ormai che non gli rimaneva più tanto tempo e per questo aveva chiesto alla famiglia di dar solo la notizia dell’avvenuta morte e procedere con funerali privati perchè “non voglio disturbare” (scrivendo un suo personale messaggio agli amici e ai fan da leggere).
Per gli italiani all’estero e soprattutto per i residenti in America, Morricone penso rappresenti quel genere d’ artista che ci rende così tutti orgogliosi per la sua italianità: possedeva il genio di saper toccare l’anima dei sentimenti umani attraverso l’arte del bello. Nel suo caso, la bellezza della musica.
Ho un ricordo vivo e intenso del maestro quando, per la prima volta nella storia delle Nazioni Unite, nel febbraio del 2007 la sala dell’Assemblea Generale dell’ONU fu aperta ad un concerto e lui fu il prescelto come protagonista. Davanti ad una orchestra di 170 elementi e ad un coro, Morricone diresse le maggiori composizioni musicali dei sui film, davanti ad un pubblico composto da oltre 190 nazionalità!!
Così tutti ad ascoltare la sua musica meravigliosa che è partita con “Voci del Silenzio”, che scrisse dopo gli eventi dell’11 settembre e in memoria della vittime di tutti i massacri della storia. Io avevo accanto mia moglie Robyn, americana di Boston e di origine italiana: quella sera la vidi commossa da quella musica in un modo come non mi era mai capitato prima. Mi disse: “Si vede come il maestro Morricone sia felice di poter suonare soprattutto le sue nuove composizioni qui al Palazzo di Vetro”. Infatti erano musiche scritte per la pace.
Morricone, che quell’anno del concerto all’ONU andrà pure a Hollywood per l’oscar alla carriera, consegnato da Clint Estwood (poi lo vincerà di nuovo nel 2016 per il film “The Hateful Eight”), volle dedicare la sua performance a tutti i caschi blu impegnati nel mondo per il mantenimento della pace.
Il concerto di Morricone, un evento straordinario per l’ONU che fece tornare di fretta l’allora Segretario Generale Ban Ki-Moon da una missione all’estero perché proprio non poteva mancare, fu organizzato grazie all’immenso e impeccabile lavoro della missione italiana guidata allora dall’Ambasciatore Marcello Spatafora – tra le file del suo eccezionale staff ricordo il bravissimo diplomatico da “mission impossible”, Giuseppe Manzo, ora ambasciatore d’Italia a Buenos Aires -. Fu un successo ineguagliabile: tutti gli ambasciatori degli allora 192 paesi con le loro famiglie restarono ipnotizzati dalla musica di Morricone, che ricordiamo ha composto le colonne per oltre 450 film!
Nominato all’Oscar per cinque dei sui film (“Days of Heaven”, “The Mission. “The Untouchables”, “Bugsy” e “Malena”) e poi vincente nel 2016 con “The Hateful Eight”, le colonne che fecero di lui di colpo una star internazionale son sicuramente quelle della serie degli spaghetti western firmati da Sergio Leone negli anni Sessanta e Settanta. Infatti l’Assemblea Generale dell’ONU ebbe come una scossa nel sentire arrivare il piffero e la fisarmonica dell’attacco della colonna sonora di “Un Pugno di dollari” , o del “Il Buono, il Brutto e il Cattivo”. Ovviamente, ci furono infiniti applausi per “Once Upon a Time in America”, opera d’arte del cinema sempre a firma di Sergio Leone, e per la musica di quel “Nuovo Cinema Paradiso” alla quale la composizione di Morricone sicuramente dette un contributo importante per l’oscar al bel film di Giuseppe Tornatore.

L’allora Segretario Generale Ban Ki-moon, che ammise di aver visto moltissimi dei film con la musica d Morricone, nel suo discorso disse che il maestro aveva saputo mettere in musica le storie “di persone con grandi sogni”, ma che ci aveva anche mostrato “il buono, il brutto e il cattivo, ovvero la sua musica potrebbe fare da colonna sonora delle mie prime settimane al lavoro” concluse scherzando quel UNSG che aveva da poco iniziato il suo difficile incarico al Palazzo di Vetro.
Fu una nottata indimenticabile. Letteralmente il mondo in una sala restò per quasi tre ore immobile ad ascoltare la musica di un grande maestro italiano. Ennio Morricone, sicuramente un simbolo della miglior Italia. Già, una sua statua davanti al Palazzo di Vetro o in qualunque angolo di New York, oggi verrebbe solo omaggiata.