Renzo Arbore e la rivoluzione gentile è il libro scritto da Vassily Sortino, edito da Edizioni Leima, reperibile in tutte le librerie italiane e tutti i principali portali. Sortino è un giornalista professionista che ha scritto per il quotidiano La Repubblica e altri periodici. E’ addetto stampa per numerosi artisti e organizzatore di eventi culturali e di intrattenimento. In passato ha insegnato storia della tv e dei tg italiani. In questo suo libro ha voluto raccontare la storia del più grande showman italiano: Renzo Arbore. Il libro è scritto sulla base di testimonianze dirette e con uno stile semplice e lineare.
Un ritratto di Arbore che prende forma lentamente, pagina dopo pagina, proprio come un quadro su una tela bianca, il cui pittore intinge il suo pennello all’interno dei colori che custodisce gelosamente all’interno dell’astuccio in legno conservato nell’armadio in mogano. Vassily -in questo caso- rappresenta il pittore che ha intinto la sua penna all’interno di una moltitudine di colori, per comporre un quadro rivoluzionario che racconta la vita ordinaria di un uomo come Renzo Arbore. Passioni giovanili, progetti attuali e molto altro che trapela da quelle pagine bianche, macchiate di nero e inchiostro ma imbevute di storie che trasudano l’arte e la passione di un artista immenso. Il pittore di questa tela letteraria, oltre ad essere un giornalista molto conosciuto è anche un accanito fan di Arbore e la commistione tra le due cose rende il volume, un prodotto unico nel suo genere, soprattutto per tutti coloro i quali conoscono Arbore, ma anche per chi non lo conosce affatto.

Sono tante le interviste inedite che Sortino ha raccolto nel corso di questo suo lungo percorso in cui ha superato frontiere fisiche, linee di demarcazione convenzionali e geografie di narrazione nuove e mai banali. Personaggi come Nino Frassica, Fiorello, Pippo Baudo, Gianni Boncompagni, Linus, Luciano De Crescenzo, Walter Veltroni, Stefano Bartezzaghi, Mario Luzzato Fegiz, e tanti altri, sono stati protagonisti della storia arboriana e complici di questa straordinaria rivoluzione culturale. Un libro che va letto, conosciuto e raccontato.
“Sono contento – dice Renzo Arbore, che interviene nel testo più volte con sue dichiarazioni, e in una intervista-summa sulla sua carriera – di essere protagonista, da vivo, di un libro che racconta storie della mia esistenza che io neanche ricordavo di avere vissuto. Da oggi elevo Vassily Sortino a mio agiografo. Perché ha dimostrato che io da grande volevo fare l’artista e che da grandissimo voglio fare l’artista. Possibilmente, senza fare il pirla”.
Abbiamo intervistato l’autore del libro.
Come nasce il libro Renzo Arbone e la rivoluzione gentile?
“Nasce nel 2001, quando comincio a scrivere la mia tesi di laurea su Renzo Arbore. Un lavoro che negli anni si è evoluto in questo libro che chiamo ‘biografia scientifica’, in quanto io dimostro come quest’uomo è stato capace di cambiare il modo di fare radio, fare televisione e approcciarsi alla musica in Italia”.
Perché proprio “rivoluzione gentile”?
“Sono parole che ho preso in prestito da un papa Rivoluzionario che era Giovanni XXIII, che sosteneva che “Le vere rivoluzioni non sono quelle fatte con la guerra, la rabbia e l’odio, ma col sorriso, l’allegria e la gentilezza”.
Cosa ha rappresentato e cosa rappresenta per te Renzo Arbore?
“L’unico artista capace di fare sorridere appena pensi a lui”.
Qual è il primo ricordo che ti lega all’artista?
“Io sono nato nel 1980, in quegli anni i bambini andavano ancora a letto presto. Però tutte le volte che in televisione andava in onda Renzo Arbore – in seconda serata, una fascia oraria che oggi non esiste più – non so per quale motivo, mi permettevano di guardarlo. Quindi ho associato la sua figura all’allegria e alla trasgressione di fare tardi la sera”.
Che legame c’è tra di voi?
“Di amicizia e di rispetto reciproco tra professionisti che sanno fare bene il loro mestiere e sanno volersi bene”.
Quando hai conosciuto per la prima volta Arbore? Che persona è? Raccontaci il vostro primo incontro…
“Nel 2002, nel corso di una festa della provincia di Palermo, organizzato al Teatro di Verdura dall’allora presidente della Provincia Francesco Musotto. Una serata-concerto speciale, perché Renzo Arbore si rincontrava con Nino Frassica su un palco dopo i tempi di Indietro tutta. L’ho incontrato, ho spiegato la mia idea e mi ha detto di essere ‘felice di essere protagonista di una tesi di laurea da vivo'”.

Che reazione ha avuto Arbore dopo aver letto il tuo libro?
“Lo ha controllato punto per punto, accettando anche le parti critiche e dandomi un ruolo: “Da oggi tu sei il mio agiografo””.
Il libro racchiude numerose testimonianze di amici che hanno fatto parte della storia arboriana. Possiamo definire la storia arboriana come un vero e proprio movimento culturale italiano alla stessa stregua dei movimenti culturali che si sono sviluppati in Inghilterra o in America negli anni 60 e 70?
“Fino a questa potenza no. Però possiamo definirla una persona che ha saputo portare negli ultimi 58 anni allegria nelle nostre case e possiamo osservarlo come l’unico artista vivente che ti fa automaticamente sorridere quando pensi a lui”.
Cosa rappresenta Arbore per la cultura italiana?
“Rappresenta la rivoluzione industriale del mondo dei media, il passaggio dal passato al futuro. Il più alto rappresentante di una radio, di una tv e una musica che prende maggiore contatto con la realtà”.