Ultima notte mia – Mia Martini, una vita (produzione Erika Urban) è un monologo che racconta Mia Martini negli ultimi istanti prima della morte. L’opera è tratta dal libro di Aldo Nove “Mi chiamo…” che, a sua volta, parla della cantante calabrese dai momenti gioiosi dell’adolescenza ai difficili rapporti con la famiglia e del suo grande amore per la musica. Per una serie di coincidenze, su Mia Martini, all’apice del successo, inizia a circolare la voce che la sua presenza porti sfortuna e pian piano per lei questo diventa un’ombra opprimente. Una mattina del maggio 1995 la cantante viene trovata riversa sul suo letto, con le cuffie ancora sulle orecchie. Stava lavorando ad una sua canzone. Erika Urban da voce e corpo a Mia Martini raccontando la sua storia e la sua vita, con i sogni infantili e la famiglia lacerata da un padre quasi sempre assente o se presente, violento.
Ci racconti la genesi di questo progetto?
Nel primi mesi del 2013 Aldo Nove stava ultimando il suo libro su Mia Martini “Mi chiamo…” edizione Skira e, a Berlino, ha conosciuto Michele De Vita Conti, mio amico da anni. Michele si è subito innamorato della storia di Mia Martini e hanno deciso di lavorare insieme alla trasposizione teatrale del libro. Michele poi ha pensato subito a me per interpretare Mimì, ed io ne sono stata felicissima.
Quali sono i punti di forza dello spettacolo? Perché è da vedere?
È uno spettacolo in cui racconto una storia di vita vera, non ci sono inganni né sui fatti né sulle emozioni. Succede tutto lì in quel momento e su quel letto, nella sua ultima notte. È un momento di condivisione emotiva fortissima.
Cosa significa per te andare in scena a New York?
Sono molto orgogliosa di essere stata scelta per questa rassegna teatrale, fin dall’inizio era un mio obiettivo portare questo progetto ovunque anche oltre i confini italiani. Non avrei mai pensato che la prima tappa straniera sarebbe stata New York, la città dei miei sogni di adolescente! Sono felice di poter recitare per un pubblico di italiani e di americani perché credo profondamente nell’universalità del messaggio di questo spettacolo e sono curiosa di vivere la reazione che avranno.

Quali scelte sono state compiute nel realizzare l’adattamento teatrale del libro di Aldo Nove? Si tratta di un adattamento fedele oppure no?
Aldo Nove e Michele De Vita Conti hanno lavorato insieme all’adattamento teatrale del libro, il monologo è una riduzione, non è stato alterato il testo perché il libro è già in forma di monologo.
Credi che questo spettacolo possa avvicinare le nuove generazioni al personaggio di Mia Martini? Perché?
Proprio in questi giorni ho appreso la notizia che in Italia si girerà una fiction su Mia Martini. Credo che sia il segno che un’artista come lei continui ad avere un’importanza enorme sia per la sua immensa capacità vocale ed interpretativa ma anche per dare finalmente voce alla sua vicenda umana distrutta dall’ingiustizia e dall’ignoranza.
Cosa hai provato a interpretare Mia Martini e a raccontare il suo destino?
Ogni volta è un’emozione fortissima, prima di interpretarla sul palcoscenico non la conoscevo molto ma studiando e approfondendo la sua storia e la sua arte me ne sono completamente innamorata. Poter raccontare la sua storia per me ha anche una valenza civile, non deve più accadere una cosa del genere perché la sfortuna non esiste, esiste solo la mancanza di talento, la conseguente invidia e la profonda ignoranza.
Ultima notte Mia – Mia Martini, una vita andrà in scena presso la Casa Italiana Zerilli-Marimò il 16 maggio alle ore 20 e al The Brick Theatre di Brooklyn il 19 maggio alle ore 19.30.
Per maggiori informazioni: InScena!