“Nonostante il budget ristretto (un milione e duecentomila euro), il Bif&st- Festival del Cinema di Bari – funziona: sono in media 75.000 gli spettatori che affollano ogni anno le nove sale di programmazione e per la maggior parte sono giovani. Già questo è un piccolo miracolo”: così Felice Laudadio – critico di cinema e televisione, produttore e sceneggiatore, e direttore artistico del Bif&st – ha presentato la nona edizione del Festival del cinema che si terrà a Bari dal 21 al 28 aprile, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, promosso dalla Regione Puglia e dal Comune del capoluogo pugliese.
E che l’evento sia da considerarsi davvero speciale, nonostante il modesto budget, lo testimoniano l’alta qualità delle offerte artistiche proposte, la sua veste semplice, “popolare”, non mondana, e la dichiarata voglia di grandi star di essere presenti pur in assenza di cachet: “Questo festival è davvero un’utopia” disse nel 2016 il grande cineasta tedesco Edgar Reitz presente alla manifestazione.
Saranno ben 7 i film in anteprima italiana – ma non in concorso – presenti alla rassegna nel prestigioso Teatro Petruzzelli: si comincia con “End of Justice: nessuno è innocente” di Dan Gilroy, con Denzel Washington e Colin Farrell; a cui seguiranno “Unsane” di Steven Soderbergh, con Claire Foy e Joshua Leonard; “The Report on Sarah and Salem”, del palestinese Muayad Alayan, con Sivane Kretchner e Adeeb Safadi; “La Douleur” di Emmanuel Finkiel, con Melanie Thierry e Benoit Magimel; “Der Hauptmann-The Captain” di Robert Scxhwentke con Max Hubacher e Milan Peschel; “Prima che la notte” di Daniele Vicari con Fabrizio Gifuni e Lorenza Indovina; e a conclusione un grande evento: la versione restaurata in 4k dal grande direttore della fotografia, e pluri-premio Oscar, Vittorio Storaro, di “Ultimo tango a Parigi”.

Altra versione restaurata di questa edizione del Bif&st sarà “Nuovo Cinema Paradiso” offerta proprio dal suo regista Giuseppe Tornatore, che proprio a Bari, nel 1988, lo presentò in anteprima mondiale. Bertolucci concluderà anche le sempre più attese e affollate Lezioni di cinema che quest’anno – sempre al Teatro Petruzzelli – avranno al mattino come ulteriori protagonisti Pierfrancesco Favino, Pippo Baudo, Micaela Ramazzotti, Antonio Albanese, Mario Martone, Margarethe von Trotta, Gianrico Carofiglio, Giancarlo De Cataldo e Vittorio Storaro.

Saranno 12 invece i film in concorso, provenienti da tutto il mondo e presentati in anteprima mondiale o italiana. Una giuria composta da 30 spettatori selezionati, e presieduta dallo scrittore e sceneggiatore Gianrico Carofiglio, attribuirà i premi come Migliore regio, Miglio attore protagonista e Migliore attrice protagonista.

A fare da cornice alle numerose proiezioni saranno due retrospettive: una su Marco Ferreri, con ben 34 lavori, inclusi anche i cortometraggi e i documentari; l’altra sul produttore Franco Cristaldi, con 25 film. Le due retrospettive prevedono anche l’incontro con numerose personalità cinematografiche che con loro hanno lavorato: tra cui, per Ferreri, Andréa Ferréol, Nicoletta Ercole, Piera Degli Esposti, Mario Canale, Fabian Cevallos e Francesca Dellera; per Cristaldi, Maurizio Nichetti, Marco Bellocchio, Giuseppe Tornatore, Domenico Procacci, Paola Pitagora, Paolo Rossetti e naturalmente Zeudi Araya e Massimo Cristaldi.
Come se non bastasse, per questa splendida “abbuffata di cinema” (per dirla alla Ferreri!) sono previste anche delle importanti sezioni che indagheranno sul rapporto tra la settima arte e la società circostante: Cinema&Scienza, patrocinata dal CNR, vede quest’anno al centro sette documentari del regista tedesco Werner Herzog; Cinema&Medicina, curata da Nicola Laforgia e che presenterà tre film incentrati su psichiatria infantile, udito e ossessioni: ad ogni proiezione seguirà un incontro con luminari dei della medicina; Cinema&Musica, 4 film per onorare la memoria del Maestro Luis Bacalov e infine Cinema&Arte, 3 film, uno dei quali “Le memorie di Giorgio Vasari: un artista toscano” di Luca Verdone, e in anteprima mondiale, per sottolineare la fusione tra le immagine statiche dell’arte e quelle in movimento del cinema.