Così vi ho avvelenato è il racconto di un manager dei rifiuti, Gaetano Vassallo, legato alla camorra, che per oltre venti anni ha sepolto sostanze tossiche in quella che viene chiamata Terra dei Fuochi: un pezzo della regione Campania, nel Sud Italia, che si estende tra Napoli e Caserta, dove bande criminali continuano a bruciare spazzatura e ad ammorbare l’aria, ma quasi sempre restano impuniti. Un disastro ambientale tale da determinare un’emergenza nazionale, portata all’attenzione negli Stati Uniti, per i grandi rischi per la salute, dall’oncologo Columnist de La VOCE di New York Antonio Giordano, professore alla Temple University che ha pubblicato due libri sull’argomento: Campania, terra di veleni e Monnezza di Stato: le terre dei fuochi nella Italia dei veleni scritto insieme a Paolo Chiariello, giornalista di SkyTG24. Ma il libro scritto da Vassallo con la giornalista Daniela De Crescenzo svela altri dettagli, da una angolazione diversa, perché l’autore è anche il primo manager dei rifiuti pentito: dal 2007 ha collaborato con la giustizia per paura di essere ucciso dai clan, dando il via, con le sue confessioni, a tredici processi, alcuni dei quali ancora in corso.
Cresciuto nella discarica del padre, Vassallo già nel 1982, poco più che ventenne, iniziò a gestire con la famiglia uno sversatoio e a organizzare i traffici illeciti. In origine l’imprenditore provvedeva a mettere a disposizione dei Comuni della zona tra Napoli e Caserta le cave dove scaricare l’immondizia, poi gli arrivarono, sempre più numerose, le richieste delle grandi aziende di tutta Italia, che cercavano il modo per smaltire gli scarti industriali, risparmiando sui costi. Si arricchivano così i manager dei rifiuti e si arricchivano i clan, ma anche tecnici, politici e amministratori intascavano tangenti e guadagnavano soprattutto le imprese.
Tutto questo mentre nelle discariche, con l’aiuto della camorra e il passare degli anni, si accumulavano i veleni. Incendiare i rifiuti allora fu la soluzione più semplice escogitata per far posto a nuovi carichi. Questo, per Vassallo, fino al pentimento, arrivato, però, quando il “macello”, come dice lui stesso, è ormai un fatto compiuto. “Mi faccio analizzare da capo a piedi ogni sei mesi”, rivela l’imprenditore dalla località protetta dove vive, lontano da Terra dei Fuochi: sfuggito ai killer di camorra, assalito dalla paura di ammalarsi di cancro.
Il libro di Vassallo Così vi ho avvelenato è stato presentato alla libreria Feltrinelli di Napoli, durante un evento al quale sono intervenuti il Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, il Direttore del Mattino, Alessandro Barbano, e la giornalista Daniela De Crescenzo.