Dopo più di un anno di attesa l'Istituto di Cultura di New York ha finalmente trovato il suo nuovo direttore. Si tratta dello scrittore Giorgio Van Straten, la cui "chiara fama", criterio che guida la selezione dei rappresentanti della cultura italiana nel mondo, è testimoniata dai numerosi libri pubblicati e dagli incarichi ricoperti in prestigiose istituzioni culturali.
La nomina è avvenuta lunedì quando il ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni, ha svelato i nomi anche degli Istituti italiani di cultura di Londra e Mosca, rispettivamente Marco Delogu e Olga Strada.
Van Straten, scrittore italiano nato a Firenze nel 1955 da una famiglia di origini ebreo-olandese, ha esordito nel 1987 con il romanzo Generazione (Garzanti). Nel 2000 ha vinto il premio Viareggio con Il mio nome a memoria, romanzo in cui ripercorre la storia della sua famiglia dal 1811 ai giorni nostri. Con lo stesso libro, proprio a New York, Van Straten sin era già fatto notare dagli italiofili per aver ricevuto il premio letterario Zerilli-Marimò nel 2000. Il volume era infatti poi stato tradotto anche per il mercato americano col titolo di My Name, A Living Memory.
Dal 2002 al 2005 è stato direttore del Maggio Musicale Fiorentino, dal 2005 al 2008, ha ricoperto il ruolo di presidente dell'Azienda Speciale Palaexpo di Roma, che gestisce, tra l'altro, il Palazzo delle Esposizioni e le Scuderie del Quirinale, ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione della RAI ed è stato consigliere di amministrazione della Biennale di Venezia dal 1997 al 2002.
La VOCE di New York gli augura buon lavoro.