Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Onu
November 24, 2015
in
Onu
November 24, 2015
0

Le false ragioni della lotta al terrorismo e l’aereo russo abbattuto dalla Turchia

Manlio GrazianobyManlio Graziano
Time: 4 mins read

Le copie, generalmente, sono più scadenti dell’originale. Le repliche, o i sequel, di film o libri di successo sovente deludono. A seguito dell’orrendo atto terrorista del 13 novembre, la Francia si proclama oggi impegnata nella sua war on terror in Medio Oriente, vota il suo patriot act, e tra le fila dei suoi dirigenti c’è chi parla dell’apertura prossima di una sua Guantanamo.

Per un paese che si era trovato in testa al plotone degli avversari sferzanti del patriot act americano, della war on terror di George Bush e di Guantanamo, la nemesi è crudele. O almeno, lo sarebbe se qualcuno facesse mostra di voler imparare qualcosa dalla storia.

Gli attentati dell’11 settembre non c’entravano nulla con l’Iraq. Gli attentati del 13 novembre c’entrano poco con la Siria. C’entrano un poco, nel senso che in Siria qualcuno dei capi dell’ISIS pensa di potersi servire dell’ansia distruttiva, del cupio dissolvi, di un manipolo di malati per poter distrarre l’attenzione generale da quel che succede sul campo di battaglia. Alcuni specialisti hanno fatto notare che da qualche tempo – grossomodo dall’arrivo dei russi – l’ISIS ha fatto proprio il modus operandi di al Qaeda di “esportare” il terrore probabilmente perché seriamente in difficoltà sul terreno delle operazioni.

Ma è all’altro capo del filo che l’equazione “terrorismo in Francia = guerra in Siria” non funziona. Persino la qualifica di terroristi sembra gratificare più del dovuto gli individui che hanno colpito in Francia. Come ha detto a Le Monde lo psicopatologo Fethi Benslama, specialista della “reinvenzione” dell’islam, “l’offerta jihadista cattura dei giovani disperati a causa di gravi vuoti identitari; propone loro un ideale totalizzante che colma quei vuoti, permette una riparazione di sé, o addirittura la creazione di un nuovo sé, cioè, in altri termini, una protesi di fede che esclude ogni tipo di dubbio”. Ma, prosegue lo studioso, “quei soggetti cercano la radicalizzazione prima ancora di trovare il prodotto”. E cita l’esempio di quei disperati che, prima di partire per la Siria, avevano comprato su Amazon copie di Islam for Dummies e di Koran for Dummies.

D’altronde, che l’impegno della Francia in Siria non c’entri nulla con gli attacchi terroristici è dimostrato dalla minaccia che ha pesato per tre giorni su Bruxelles. Il Belgio non è impegnato in Siria, e i suoi terroristi locali avrebbero dovuto cercarsi un altro pretesto.

Non è intensificando i bombardamenti sulla Siria che la Francia può risolvere i problemi di terrorismo in casa propria. Per farlo, sono molto più efficaci dei buoni servizi di sicurezza. Per di più i francesi, in quel tipo di attività, si sono storicamente dimostrati molto efficaci. Negli anni Sessanta hanno impietosamente smantellato l’organizzazione terrorista OAS nonostante che molti dei suoi membri facessero parte di quello stesso sistema di sicurezza, militare e civile, incaricato di liquidarli. Agli assassini di oggi mancano le motivazioni, il radicamento, e soprattutto gli appoggi di cui godeva l’OAS; quindi, a meno di supporre una drammatica caduta di qualità delle strutture di sicurezza francesi, non dovrebbe essere tecnicamente impossibile liquidarli.

La Francia, però, approfitta oggi della ferocia inconcludente di quegli assassini per giustificare la propria presenza nella Grande Siria, come gli Stati Uniti avevano approfittato della ferocia inconcludente degli assassini dell’11 settembre per andare in Iraq. Gli Stati Uniti, pur essendo gli Stati Uniti, pur avendo una strategia, e pur non trovando altre potenze sulla loro strada, in Iraq hanno combinato un disastro, e gettato le basi per la diffusione del terrorismo nella regione. La Francia non è gli Stati Uniti, non ha una strategia, e trova, nella Grande Siria, un terreno su cui si sono già gettate altre potenze, che non fanno mistero della loro reciproca ostilità. Tutto questo, alla luce del precedente del 2003, non lascia presagire nulla di buono.

L’abbattimento dell’aereo russo da parte dei turchi segna molto probabilmente la fine della brevissima stagione – neppure dieci giorni – dell’unanimismo di facciata seguito agli attacchi del 13 novembre. E segnala che ogni potenza, grande e piccola, è coinvolta nella guerra per ragioni che nulla hanno a che vedere con la lotta al terrorismo. Per restare ai due protagonisti dell’ultimo, gravissimo, incidente: la Turchia ha garantito per mesi agli aspiranti tagliagole del mondo intero il libero ingresso in Siria dal proprio territorio; e quando si è messa a fare la guerra, l’ha fatta soprattutto ai curdi, cioè agli unici in grado di far recedere l’ISIS sul terreno, risparmiando sostanzialmente l’ISIS. La Russia è intervenuta con la sua nota brutalità, colpendo soprattutto altri movimenti ostili ad Assad, piuttosto che l’ISIS. Lo stesso Assad, d’altronde, pare che abbia in più occasioni “favorito” l’ISIS rispetto ad altri gruppi a lui ostili, perché rappresenta il nemico ideale, quello che lo promuove a campione della lotta contro il terrorismo. E perdipiù, sembra che lo finanzi pure, attraverso l’acquisto del petrolio prodotto nei territori occupati.

Ma anche l’Iran, in una certa misura, ha bisogno dell’ISIS: per giustificare la propria presenza militare in Iraq e per spingere Washington verso accordi sempre più stretti con Teheran. E naturalmente, ne hanno bisogno l’Arabia Saudita e il Qatar, impegnati da anni in un gioco al rialzo nel sostegno a movimenti islamisti di varia natura, per combattere l’influenza iraniana, e per combattersi vicendevolmente.

Come si vede, il terrorismo non interessa a nessuno, se non come spauracchio per giustificare la propria azione. In queste condizioni, la guerra, e il terrorismo, non possono che prosperare ulteriormente.  

Share on FacebookShare on Twitter
Manlio Graziano

Manlio Graziano

Insegno geopolitica e geopolitica delle religioni alla Sorbona e all’American Graduate School in Paris. Ho scritto In Rome we Trust. Cattolici e vita politica americana (Il Mulino, 2016), Guerra santa e santa alleanza. Religioni e disordine internazionale nel XXI secolo (Il Mulino, 2015; ed. inglese Columbia University Press, 2016); The Failure of Italian Nationhood (Palgrave-MacMillan 2010, anche in francese e italiano); Identité catholique et identité italienne (L’Harmattan, Parigi, 2007); Il secolo cattolico. La strategia geopolitica della Chiesa (Laterza, Roma, 2010) e Essential Geopolitics: A Handbook (eBook Amazon, 2011). Collaboro con Limes, rivista italiana di geopolitica.

DELLO STESSO AUTORE

Manifestazioni no stop a New York: ucraini e russi uniti contro la guerra di Putin

La guerra della Russia in Ucraina e il disastro annunciato non solo per Putin

byManlio Graziano
Manifestazioni no stop a New York: ucraini e russi uniti contro la guerra di Putin

The Russian War in Ukraine is a Disaster Not Only for Putin

byManlio Graziano

A PROPOSITO DI...

Tags: Attentati di ParigiAttentati Parigiattentato terroristicoISISlotta al terrorismoRussiaSiriaterrorismoTurchia
Previous Post

Gli effetti delle stragi di Parigi sulla corsa alla Casa Bianca

Next Post

Alta tensione tra Russia e Turchia, Ban Ki-moon l’aveva prevista

DELLO STESSO AUTORE

Perché Trump, sull’immigrazione, ha ragione (con buona pace degli hipster)

Great Again? The United States Between Reckless Ambitions and Relative Decline

byManlio Graziano
Trump cavallo di Troia di Putin? No, patologico narciso specchio della crisi USA

Trump cavallo di Troia di Putin? No, patologico narciso specchio della crisi USA

byManlio Graziano

Latest News

Porto e container in Cina / Ansa

Calo nei traffici tra Cina e USA, dazi e tensioni rallentano gli scambi

byGrazia Abbate
Elena Mazzon in una scena di “The Popess: Instructions for Freedom”.

The Popess: Elena Mazzon porta in scena l’eresia al femminile

byMonica Straniero

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post

A Bigger Splash di Luca Guadagnino accolto a Palermo con favore di pubblico

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?