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November 25, 2014
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L’America non ci sta: proteste in tutto il paese dopo la decisione sui fatti di Ferguson

Alexander RubinsteinbyAlexander Rubinstein
Proteste a New York a seguito dell'annuncio della decisione del St. Louis County Grand Jury

Proteste a New York a seguito dell'annuncio della decisione del St. Louis County Grand Jury

Time: 6 mins read

 

Lunedì sera il St. Louis County Grand Jury ha raggiunto la decisione di non procedere con l'incriminazione del poliziotto Darren Wilson, il che significa che non sarà processato per aver sparato, lo scorso agosto, al disarmato adolescente nero, Michael Brown. In tutto il paese è tanta la frustrazione per le disparità razziali ed economiche nelle prassi dei tribunali penali e nel trattamento da parte degli agenti di polizia.

Subito dopo i fatti di Ferguson, Robert McCulloch, pubblica accusa nel procedimento che coinvolge Darren Wilson, aveva rifiutato di portare il caso in tribunale, nonostante fosse nei suoi poteri, scegliendo invece di lasciare che fosse un gran giurì a decidere se e quali accuse dovessero essere depositate contro l'agente Wilson.

La nomina di McCulloch al caso aveva già attirato polemiche. Il senatore del Missouri Jamilah Nasheed aveva presentato una petizione con 70.000 firme per chiedere la rimozione dal caso di  McCulloch, sottolineando il suo stretto rapporto con il Dipartimento di Polizia e le controversie del passato. McCulloch si era infatti attirato diverse critiche per avere reso pubblico, con l'intento di influenzare i futuri giurati, un video in cui si vede Michael Brown taccheggiare delle sigarette. Lo stesso McCulloch aveva sporto denuncia per aggressione contro il musicista rock, Axl Rose oltre ad essere stato protagonista di un altro caso di mancato procedimento penale, relativo a un episodio del 2001: due agenti anti-droga sotto copertura avevano sparato 21 volte e ucciso due uomini che con precedenti di droga. Gli agenti dissero che i due erano saliti in macchina e che stavano puntando l'auto contro i poliziotti, anche se un'indagine federale dimostrò che il veicolo non si era mosso e che gli uomini non erano armati. Anche in quel caso McCulloch rifiutò di depositare le accuse contro i poliziotti.

Anche Wilson ha attirato la sua dose di polemiche. Oltre al discutibile comportamento tenuto in occasione della sparatoria che uccise Mike Brown, Wilson si può vedere in un video del 2013 recentemente pubblicato su YouTube, minacciare di arresto un cittadino cui avrebbe dovuto consegnare una citazione in giudizio, perché si rifiutava di smettere di riprendere la scena con il suo telefonino. Registrare gli agenti di polizia negli Stati Uniti è legale. 

Sembrerebbe che il Dipartimento di Polizia di Ferguson non sia nuovo ad abusi di potere: un procedimento legale è stata aperto il 15 novembre contro un altro ufficiale dello stesso dipartimento, Jaris Hayden, che, secondo le accuse, avrebbe costretto un'infermiera incinta a praticare sesso orale per poi violentarla, in cambio della sua liberazione. La donna era stata arrestata nel 2013 per una violazione del codice della strada e per aver dato un nome falso.

Ben prima della decisione del gran Giurì, la nomina di McCulloch aveva già convinto molti cittadini, attivisti e manifestanti del fatto che Darren Wilson non sarebbe stato incriminato. Sensazione che era stata confermata quando il governatore del Missouri Jay Nixon aveva annunciato di aver richiesto la presenza a Ferguson sia della Guardia Nazionale che dell'FBI nelle ore precedenti all'annuncio del Gran Giurì. Frustrazione per la percezione di ricorrenti ingiustizie da parte dei tribunali penali e insoddisfazione per il diverso standard utilizzato nel perseguire gli agenti di polizia bianchi rispetto ai comuni cittadini neri, ha spinto molti attivisti a lanciare un appello alla mobilitazione a livello nazionale.

protesteCarl Dix del Revolutionary Communist Party, USA, ha pubblicato un appello all'azione dal titolo Se il maiale assassino è a piede libero, l'AmeriKKKA ha bisogno di una battuta d'arresto. Il titolo allude alle accuse che il Ku Klux Klan (un'organizzazione razzista e reazionaria che notoriamente ha avuto membri all'interno del Senato, della Corte Suprema e tra funzionari locali in tutto il paese) abbia  attualmente membri all'interno del Dipartimento di polizia di Ferguson. A muovere queste accuse è stato il gruppo hacker Anonymous che ha pubblicato online immagini di alti rappresentanti del Klan ad un raduno pro Darren Wilson.

Anonymous sostiene anche che TAK-KKK (Traditionalist American Knights of the Ku Klux Klan, una sezione del KKK con base in Missouri) abbia nelle sue file un gruppo locale chiamato The Ghoul Squad, che sarebbe composto da rappresentanti delle forze dell'ordine. Il gruppo di hacker afferma anche di avere le prove per collegare Darren Wilson al KKK, ma di aver scelto di non pubblicarle per proteggere la sicurezza della fonte. Il gruppo sostiene infatti di avere un simpatizzante all'interno del Dipartimento di polizia di Ferguson secondo il quale molti agenti temono di poter essere banditi dal corpo di polizia in quanto membri del Klan.

Il messaggio del Revolutionary Communist Party USA ricorda anche l'uccisione da parte della polizia di un afroamericano di 22 anni, John Crawford, all'interno di un Walmart in Ohio, il 5 agosto scorso. Secondo il sito web Fatal Encounters, che raccoglie dati in crowdsourcing su cittadini morti durante l'interazione con le forze dell'ordine, ci sono state 153 persone uccise dalla polizia nel 2014 fino ad ora e 410 nel 2013. 

manifestazioneAltri casi di cittadini maschi, neri e disarmati recentemente uccisi dalla polizia includono: il dodicenne Tamir Rice, morto il 23 novembre; Levar Jones, di 35 anni, morto il 4 settembre; Ezell Ford, 25 anni, morto l'11 agosto. Inoltre, le polemiche su Ferguson hanno riportato nel dibattito l'omicidio di Trayvon Martin. Martin, 17 anni, è stato ucciso da una guardia volontaria di quartiere dopo aver acquistato caramelle e succo di frutta in un negozio di Sanford, Florida, nel 2012.

Le proteste sono già iniziate in molte grandi città in tutto il paese. Gli attivisti esprimono il proprio malcontento anche su Internet e sotto l'hashtag #IndictAmerica si sono riuniti gruppi che mirano a porre fine alla carcerazione di massa, alla militarizzazione e brutalità della polizia, alla decadenza civile, alla guerra alla droga, alla percezione di un'America suddivisa in caste orientate dalla razza e alla privatizzazione delle carceri.

Lunedì sera a New York, probabilmente il secondo epicentro del movimento, i manifestanti sono scesi in strada per far sentire la loro voce. La gente ha chiesto giustizia per Michael Brown, così come per Eric Garner, un cittadino di Staten Island ucciso da uno strangolamento illegale da parte della polizia che lo aveva fermato per la vendita di sigarette sfuse, nel mese di luglio, e per Akai Gurley, che il 21 novembre 2014 è stato colpito accidentalmente da una recluta del New York Police Department mentre cercava di uscire dal palazzo della sua ragazza a Brooklyn.

L'omicidio di Garner ha sollevato critiche in città riguardo il cosiddetto broken window policing (la polizia delle finestre rotte), una politica che vede gli agenti prendere a bersaglio reati minori come il consumo pubblico di alcolici, il pubblico urinare, la vendita di sigarette e la prostituzione, con la convinzione che la piccola delinquenza possa portarli a reti criminali più estese.

capo polizia

Il capo della polizia è stato imbrattato con del sangue finto durante le proteste di lunedì sera a New York

In preparazione delle azioni di martedì a New York, in strada è stato distribuito materiale di propaganda. Su uno dei poster distribuiti da socialistworkers.org si legge "Fermiamo i poliziotti razzisti assassini”, con l'immagine di un uomo afroamericano che regge un cartello che recita "Sono il prossimo?”. La protesta ha preso avvio da Union Square, poi i cittadini hanno marciato fino a Times Square e al Bronx. I manifestanti hanno marciato anche su ponte di Brooklyn, Manhattan Bridge, e Triboro Bridge bloccando il traffico. Diverse strade sono state bloccate e del sangue finto è stato gettato sul commissario dell'NYPD, Bill Bratton. Altre azioni sono in programma per martedì sera a New York e in altre grandi città.

Sulla pagina Facebook che promuove la manifestazione in programma a Houston, Texas si legge: "Siamo stufi di affidare le nostre speranze ai giudici. Il loro sistema di giustizia è una presa in giro. Il capitalismo supremazista bianco è la legge del territorio negli Stati Uniti e nessun giudice o giuria può cambiare la situazione. Forse un paio di poliziotti passeranno del tempo in prigione se la gente si arrabbierà abbastanza. Ma i tribunali capitalisti non potranno mai darci giustizia ". I manifestanti di Indict America intendono organizzarsi in 10 città, secondo la pagina dell'evento su Facebook di Boston. Nessuna data è stata indicata per la fine delle proteste e delle azioni che si annunciano nei prossimi giorni.

 


Traduzione dall'inglese di Maurita Cardone.

 

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