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January 24, 2020
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L’arte accessibile di Costantino Nivola, maestro scultore così celebrato a New York

“Nivola in New York - Figure in Field”: la mostra sull'artista sardo arrivato a New York alla fine degli anni Trenta per sfuggire alle repressioni fasciste

Chiara Jommi SelleribyChiara Jommi Selleri
Time: 3 mins read

In English

Costantino Nivola

Se New York è un’opera d’arte a cielo aperto, lo dobbiamo in parte anche a Costantino Nivola. Italianissimo di origini sarde è stato un maestro scultore del Novecento. Le sue opere – 21 solo nella Grande Mela – sono sparse in tutta la città: dal Bronx al Queens, da Manhattan a Brooklyn, fino a Staten Island.  Dal 23 gennaio al 15 marzo 2020 alcune di esse rimarranno esposte al pubblico alla Cooper Union nella Galleria Arthur A. Houghton Jr in “Nivola in New York – Figure in Field”, la prima mostra a raccontare la storia dei progetti realizzati dall’artista a New York, possibile grazie alla collaborazione tra la Scuola di Architettura Irwin S. Chanin della Cooper Union, la Fondazione Costantino Nivola e l’Istituto Italiano di Cultura.

CHI ERA COSTANTINO NIVOLA (1911-1988).  Nato a Orani, un piccolo paesino in provincia di Nuoro, Nivola apprende parte della sua arte di scultore dal padre, che era un muratore. Dopo gli studi, nel 1937, diventa direttore dell’ufficio grafico della Olivetti, per il quale realizza le decorazioni del padiglione italiano presso l’Esposizione Universale di Parigi (Exposition Internationale des Arts et Techniques dans la Vie Moderne). Nel 1938 sposa Ruth Guggenheim, una compagna di corso tedesca di origine ebraica, e per questo viene costretto dalle persecuzioni antisemite a lasciare l’Italia, rifugiandosi prima a Parigi, dove lavora come disegnatore, e poi a New York, dove trova l’ambiente ideale per realizzare la sua arte. Qui inizia la sua stretta collaborazione con molti rappresentanti delle avanguardie artistiche del momento, in particolare con il grande architetto Le Corbusier, con cui condivide studio e scelte stilistiche. 

Giuliana Altea della Fondazione Nivola durante l’inaugurazione della mostra (Foto CJS)

“Nivola era un discepolo di Le Corbusier”, spiega Giuliana Altea, presidente della Fondazione Costantino Nivola. “Credeva nella sintesi delle arti, nella collaborazione tra l’artista e l’architetto ”.  Una collaborazione durata più di 40 anni racchiusa in 62 progetti, quattro dei quali esibiti nella mostra.  “Dopo il successo del suo grande rilievo per lo showroom Olivetti di New York , nel 1954 Nivola ha raggiunto una fama internazionale come scultore per architetti e ha iniziato a lavorare con figure importanti come Josep Lluís Sert, Marcel Breuer ed Eero Saarinen”. 

Il fil rouge che lega tutte le sue opere è l’idea che l’arte debba essere accessibile a tutti.  “Per questo i suoi lavori sono concepiti per spazi pubblici e comunali”, spiega Antonella Camarda, direttrice del Museo Nivola.  “Non è un caso che quindici dei suoi progetti siano pensati per le scuole. Proprio per l’importanza che Nivola ha attribuito al ruolo dell’arte nella vita di tutti i giorni”. 

“Nivola è un esempio di come le pratiche di artisti e architetti siano inesorabilmente legate”, afferma Nader Tehrani, preside della scuola di architettura di Irwin S. Chanin. “Questa mostra è un’occasione unica per far luce su un maestro della metà del 20 ° secolo e per mostrare a tutti come come il suo processo creativo sia riuscito a cambiare il panorama della nostra città”.

1. OLIVETTI SHOWROOM 

Showroom Olivetti

Si tratta della prima prima commissione pubblica di Nivola per lo showroom Olivetti. Siamo nel 1954. Per l’interno del negozio Olivetti sulla Fifth Avenue l’artista crea un rilievo alto 4 metri per 23 metri circa di lunghezza. L’opera viene realizzata con una tecnica nuova: il sand custing, ovvero creare un calco fatto attraverso una matrice di sabbia nella quale viene colato gesso o cemento. La grande figura femminile, che include nel grembo le immagini stilizzate di un uomo e di una donna, è una personificazione della Natura. Le braccia a forma di ali, aperte in un gesto di accoglienza, sono nell’arte di Nivola un attributo ricorrente della femminilità: «Vedevo nella donna – dichiarava lo scultore – un essere che assomiglia un po’ agli uccelli … questi uccelli bellissimi che non si possono mai prendere» . 

STEPHEN WISE RECREATION AREA 

Nivola: horse maquette

Questo rilievo fa parte della piazza pubblica creata nel 1962 tra due blocchi abitativi nell’Upper West Side e comprende una fontana, un gruppo di sculture di cavalli in cemento armato, un bassorilievo e un murale che definiscono aree specifiche dedicate al relax. 

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Chiara Jommi Selleri

Chiara Jommi Selleri

Sono nata il 13 ottobre 1988 a Bologna ma abito da sempre nel caos di Roma. Mi piacciono il cinema, il teatro, l’arte e la psicologia: tutto quel che espressione viva del nostro essere. Dopo una laurea in Informazione, Editoria e Giornalismo e un Master in comunicazione, mi sono diplomata alla Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia. Poi sono diventata una giornalista professionista. Ho collaborato con il quotidiano Leggo.

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