Le aziende estere non investono in Italia e il ministro della Giustizia Andrea Orlando si prodiga per incentivarle. Come? Venendo a New York per elogiare i risultati ottenuti dal governo Renzi per accelerare i tempi dei processi… ed è quello che i cittadini italiani chiedono da tempo, ma siamo così sicuri che questa “giustizia veloce” sia realtà?
No, e a lamentarsi sono gli stessi italiani che devono attendere anni per vedersi riconosciuti i propri diritti e che si sentono beffati dalle grandi aziende che invece sfruttano queste “lungaggini” per poter scappare dal territorio italiano senza subire alcun danno, dopo le loro malefatte.
E’ il caso della Banca Barclays Plc che, nonostante aver subito condanne in tutto il mondo per:
manipolazione dei tassi Libor (anche qui)
manipolazione dei tassi Euribor
manipolazione dei tassi di cambio
ora sta lasciando l’Italia, per dedicarsi al mercato Americano, senza che nessuno abbia ancora deciso sul caso dei Mutui in Euro indicizzati al CHF.
Perché tanto scandalo? Perché queste condanne includono i parametri di questi mutui particolari e chi deve intervenire fa finta di non vedere.
Consob? Banca d’Italia? Non dicono nulla. Arbitro Bancario Finanziario? Appoggia il mutuatario, ma non ha potere esecutivo. (Inadempienza Barclays)
Esattamente 9.978 famiglie coinvolte ma solo una piccola parte in protesta poiché le informative in Euro non fanno comprendere ai mutuatari di aver stipulato in realtà un mutuo in CHF.
Il mutuatario, ignaro di tutto il meccanismo di indicizzazione, accettava condizioni alla stipula già sfavorevoli. Questo cosa comporta? Debiti che scendono sulla carta ma non nei fatti…
E così i mutuatari, nonostante siano anni che pagano le rate, si trovano a dover rendere somme ben superiori da quanto richiesto a mutuo.
Il grave problema, per i mutuatari, è che si accorgono del problema solo quando chiedono di estinguere anticipatamente, o quando finiscono di pagare gli interessi vedendosi aumentare le rate, ma ormai è tardi e il danno è fatto.
Si perché la rivalutazione si paga sempre. Su ogni rata.
Ottenere risposte è praticamente impossibile.
Grazie al taglio di oltre 2.000 posti di lavoro, non esiste più nessuno che possa accogliere i clienti in filiale. Esiste solo una casella email che promette risposte in 48h, che spesso non arrivano. E Allora che fare?
Non rimane che chiamare l’800.205.205 un numero verde che non è assolutamente una garanzia.
E già poiché i tagli riguardano anche il call center, da anni ormai spostati all’estero, e così ci si ritrova a parlare italiano con operatori Albanesi per un prodotto “Svizzero”.
Una vera barzelletta!
E’ dal 2011 che grazie alla nostra protesta di due semplici cittadine e madri di famiglia italiane, sono state avviate numerose cause contro questo istituto bancario, sono state presentate interrogazioni e interpellanze parlamentari, ma nonostante tutto, la banca se ne va e i cittadini rimangono senza tutele.
Grazie alla nostra protesta attiva è nata anche un’associazione: TUCONFIN – TUTELA CONSUMATORI FINANZIARI al fine di avere un maggior peso nella ricerca della giustizia, ma più di questo cosa si possono inventare i cittadini lesi? Forse dovrebbero diventare multinazionali che vogliono investire.
E mentre i ministri Italiani viaggiano per pubblicizzare le loro opere, nel resto dell’Europa che succede? Per lo stesso problema le cause vengono vinte, i governi intervengono e i cittadini vivono.
Ecco alcune condanne:
https://www.fca.org.uk/static/documents/final-notices/barclays-bank-plc-may-15.pdf
https://www.fca.org.uk/static/documents/final-notices/barclays-bank-plc.pdf
http://www.fca.org.uk/your-fca/documents/final-notices/2013/fsa-final-notice-2012-barclays-bank-plc
http://www.fsa.gov.uk/static/pubs/final/barclays-jun12.pdf
Sheila Meneghetti e Franca Berno, Fondatrici TUCONFIN