“Il lusso è un diritto” ripete una pubblicità di una nota marca di automobili, ma fa solo il verso a buona parte dei politici, calciatori, attori, presentatori, imprenditori e a quell’opinione pubblica italiana che li idolatra. Se il lusso è un diritto, è un diritto essere Berlusconi. Essere ricchi, potenti e prestanti come lui. Di queste tre doti, oggi, la più facilmente ottenibile è l’ultima, grazie al viagra: il sesso non è più un problema, mentre la ricchezza ormai sembra si possa raggiungere solo grazie al potere o foraggiandolo. Altrimenti non si fanno business, perché la corruzione è totale. I progetti migliori, senza padrini, vengono cassati anche nei Comuni e nelle Regioni del virtuoso Nord. Sarà per questo che i comprimari diventano sempre più importanti e vanno pagati profumatamente.
La capa della segreteria del nuovo sindaco di Trieste, una città di 200 mila abitanti, percepirà 115 mila euro l’anno. A quali compiti sarà preposta per ricevere un compenso simile, estorto dai contributi dei cittadini? Meno male che il sindaco è di sinistra. Tutto in proporzione: i compiti di Marco Milanese, ex ufficiale della guardia di finanza, ‘aiutante di campo’ del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, avevano un raggio d’azione più largo ed egli si è reso conto di poter avere in pugno grosse imprese e società italiane. Perciò, convinto che il suo valore andasse ben oltre la paga che percepiva, ha iniziato a vendere segreti del dicastero, giungendo – sembra – ad assegnare nomine, incarichi, appalti in cambio di denaro, gioielli, orologi, auto di lusso, viaggi, uso di carte di credito altrui. L’occasione fa l’uomo ladro e il ladro valuta l’entità dell’affare. Ladro è anche l’avvocato che ti fa una parcella esosa sbirciando nelle tue tasche o il giornalista che magnifica un prodotto che fa schifo per un proprio tornaconto pecuniario. E, se quest’ultimi non sono perseguibili legalmente, rubano comunque perché si fanno pagare sproporzionatamente o in nero, distorcendo il mercato e inquinando l’etica pubblica. L’amoralità di base è la medesima, solo che c’è chi osa di più e chi di meno. Metà degli italiani votarono Berlusconi nella speranza che avrebbe arricchito pure loro… Ed è meglio che l’opposizione stia zitta ché il Pci si mantenne dal dopoguerra in poi con i rubli russi.
Il giudice istruttore ha ravvisato uno stretto rapporto fiduciario tra il ministro e il suo consigliere. Oltre a rapporti finanziari poco chiari. Però Tremonti, pur occupandosi di come e con che soldi noi paghiamo l’affitto, non si è mai chiesto con quali soldi venisse pagato il suo, dal costo di 8 mila e 500 euro il mese. Né Tremonti si è mai chiesto come facesse Milanese a permettersi due appartamenti di lusso, uno per sé e uno per lui. Il ministro dell’economia fa l’inglese: ero ospite. Perfino un principe inglese si chiederebbe da chi va ospite. Due sono le possibilità: o Tremonti è più cretino di Brunetta (al quale appunto ha affibbiato questo epiteto) o credeva di essere il più furbo di tutti (un genio, come ha sostenuto Berlusconi). In ogni caso, è a questo personaggio che abbiamo affidato una manovra economica del nostro Paese che ormai tocca i 60 miliardi di euro. Converrete che vi avevo messo in guardia sull’uomo, perché io, pur non sapendo fare i conti, so tirare le somme sul valore delle persone e appunto i conti non mi tornavano sulla sua manovra economica. Venerdì, lo stesso giorno che Tremonti ha minacciato le sue dimissioni, è arrivata la sua nomina a nuovo coordinatore dei ministri delle finanze europei. Darà loro lezioni di ‘spremopoli’? Come spremere il popolo bue e bersi le aliquote latte…
E avete visto con quale faccia tosta il ministro Alfano, il giorno della sua incoronazione a segretario del Pdl, ha lanciato il nuovo partito degli onesti, lui che ha partorito il lodo Alfano? Da Pdl a Pdo, che però non sarà mai il diminutivo sincopato di Pudore. Di cui il campione resta il Cavaliere che già si vede il ‘padre nobile’ del partito popolare europeo. Volere è potere – recita un detto popolare.
Una cosa è certa: non si tratta di una P4 perché i porci sono molti più di 4.
E’ da un po’ che sostengo, come ha esordito Obama, che bisogna tassare i ricchi. Se verrà messa una tassa sul lusso, vedrete che non lo ostenterà più nessuno.