È minuscolo lo stand di Nduja Bella Usa, talmente piccolo che pare essere fagocitato dall’immensità del Summer Fancy Food 2024 di New York, che lo ospita. Non risulta comunque difficile trovarlo, grazie alle numerose persone che vi si assiepano di fronte, nel tentativo di conquistarsi un assaggio del pregiato salume calabrese.
A introdure la storia di Nduja sono Giuseppe Pezzano e Francesco Fiamingo che hanno deciso di unire le loro competenze per rendere possibile l’avventura dell’alimento sul suolo americano.
“Ero stato invitato a Spilinga in Calabria, terra d’origine di questo prodotto, nel 2019 – racconta Pezzano, – quando ho scoperto le potenzialità che poteva avere in America. Gli abitanti locali mi hanno spiegato le molteplici imitazioni e le difficoltà nelle importazioni. Negli Stati Uniti è proibito introdurre carne di maiale che, assieme ad acqua, sale e peperoncino, è l’ingrediente principale. Non trovavo giusto che questa fetta di mercato venisse lasciata all’improvvisazione. Ho quindi contattato Francesco e gli italiani hanno sorvolato l’Oceano e sono venuti a produrre l’originale Nduja a Seattle”.

Il salume dalla Calabria di strada ne ha fatta, dal piccolo paese di 2000 anime da cui è partito si unisce alla pasta e alla pizza pronto a conquistare anche i palati più sopraffini.
“Da oltre un anno e mezzo – continua Fiamingo, – abbiamo una capillare distribuzione negli USA. Adesso il salume è anche sotto vetro. Potrà quindi affrontare un diverso mercato, che è quello degli store, dove è possibile collocare un prodotto pastorizzato. Questa è la prima volta che partecipiamo al Summer Fancy Food newyorkese. Abbiamo presenziato però alla scorsa edizione invernale a Las Vegas, in Nevada. C’è stata crescente attenzione verso il nostro salume, del quale siamo arrivati a gestire oltre 650 spedizioni al giorno”.
Flamingo prosegue il suo racconto mentre serve i clienti: “Siamo molto soddisfatti di questa esperienza abbiamo stretto interessanti rapporti con aziende che producono pasta e salse, non escludiamo che in futuro il Nduja non possa diventare un sugo”.
“Il nostro obiettivo? Ovviamente conquistare tutta l’America e fornire un prodotto d’eccellenza, e coinvolgere altre aziende di Spilinga”.