A Ferrara per un weekend di relax, sport e un po’ di romanticismo (il tramonto ammirato a bordo della motonave). La città estense ben si presta ad essere visitata in autunno, quando non è troppo caldo e si può percorrere il centro storico a piedi oppure con il mezzo di locomozione più usato da queste parti: la bicicletta. Che è protagonista del tour bike&boat “Anello del Po di Volano”, 42 km ad anello con partenza e rientro a Ferrara, in bici e in barca.
VERSO LE DELIZIE
Il ritrovo è alle 9 del mattino presso la Darsena (si possono portare le proprie bici o noleggiarle da Link Tour). Si parte lungo il percorso della Destra Po per arrivare alla Delizia del Castello di Fossadalbero. E qui bisogna fare un cenno alle Delizie estensi, residenze rinascimentali dei Duchi d’Este, per lo più nel Delta del Po, che furono sì luoghi di svago, di caccia, di amori, ma anche veri presidi per la realizzazione di canali, strade, borghi. La Delizia di Fossadalbero è un castello merlato (oggi sede del Country Club) fatto costruire da Nicolò III tra il 1424 ed il 1434. Secondo la tradizione ospitò gli amori fra Ugo, figlio del marchese Nicolò III, e la sua giovane moglie Parisina, una storia che finì tragicamente. Il palazzo fu trasformato in “Delizia” da Borso d’Este nel 1471. Si riprende a pedalare per arrivare alla Pieve Romanica di Santa Maria di Savonuzzo, conosciuta come pieve di San Venanzio, eretta nel 1344 per volere di Giovanni da Saletta, feudatario del territorio.
Poi si pranza e si pedala fino a Villa Mensa, un’altra Delizia nel comune di Copparo, così denominata perché appartenne alla Mensa Arcivescovile di Ferrara. Non fu mai parte dei beni degli Estensi, ma è collegata a loro per i personaggi illustri che la frequentarono e la usarono come residenza, soprattutto i Vescovi della dinastia d’Este. La visita è possibile solo in occasione di alcuni eventi. Dopo tanto pedalare si arriva a Sabbioncello San Vittore, si caricano le bici sulla motonave e si rientra lungo il Po di Volano, proprio al tramonto, per approdare dopo una romantica navigazione alla Darsena di Ferrara.
ARGENTA E LE SUE VALLI
Il giorno dopo ci aspetta un tour diverso (solo una ventina di km in bici), con partenza in treno per Argenta, edificata come castrum nel 603 per contrastare l’avanzata dei Longobardi nell’Esarcato di Ravenna. Dopo i bombardamenti dell’ultima guerra delle vestigia antiche resta ben poco. Da vedere Piazza Garibaldi, fin dal medioevo il cuore della vita politica, sociale ed economica della città, dominata dalla Torre del Primaro, porta principale delle mura e simbolo di Argenta. Si prosegue verso la Collegiata di S. Nicolò (patrono di Argenta) consacrata nel 1122 e completamente distrutta nel bombardamento del 1945, che conserva la tomba di Don Giovanni Minzoni. Si arriva all’ex Convento dei Cappuccini con la chiesa di San Lorenzo, oggi Centro culturale.
Vicina si può, ammirare la facciata dell’Oratorio di Santa Croce, degli inizi del XVII° secolo. Si prosegue arrivando alla graziosa Pieve di San Giorgio, del 569 d.C. Purtroppo non è visitabile all’interno. Il bosco circostante, tenuto benissimo, è un vero in vito a passeggiate e picnic. Si pedala ancora e finalmente passando per l’Argine Bassarone si ha uno scorcio delle Valli di Argenta, che sono tra le più vaste zone umide d’acqua dolce dell’Italia settentrionale, riconosciute d’interesse internazionale nel 1976 ai sensi della convenzione di Ramsar e Sesta Stazione del Parco del Delta del Po Emilia-Romagna: un territorio che comprende le casse di espansione Campotto-Bassarone e Vallesanta e il bosco igrofilo del Traversante.
Le Valli di Argenta sono importanti per la conservazione di tutte quelle specie legate all’acqua dolce, dall’avifauna alle piante acquatiche, e delle specie che prediligono la zona boscata del Traversante. Merita una visita il Museo della Bonifica presso l’impianto idrovoro di Saiarino. Percorrendo alcuni tratti della ciclabile del Primaro si torna poi ad Argenta, da dove si prende il treno per Ferrara.
A TAVOLA
Per gustare un compendio delle specialità ferraresi, l’Hostaria Savonarola, a due passi dal Castello e dalla Cattedrale, propone antipasto di salumi tipici (da provare il salame locale detto Zia), bis di primi con cappellacci di zucca e pasticcio ferrarese, salamina da sugo e dolci tipici, la tenerina e la torta di tagliatelle.
All’Agrilocanda Val Campotto, a Campotto, oltre ai piatti tipici del ferrarese si possono gustare ottime preparazioni a base di quinoa bio coltivata nell’attigua azienda agricola (notevoli le polpettine profumate di menta).
DORMIRE
L’Hotel Carlton è a due passi dal centro, in Piazza Sacrati, con comodo parcheggio. Ampie camere, ottima prima colazione e personale disponibile.
COSA FARE…PEDALANDO
Il Consorzio Visit Ferrara propone numerose iniziative autunnali.
Domenica 22 ottobre “Anello del Grande Fiume” , sempre partenza in bici da Ferrara lungo la ciclabile del Burana. Arrivo a Stellata di Bondeno poi rientro a Ferrara in barca sul Grande Fiume Po.