Non bastavano due anni di pandemia a indebolire un settore del turismo già piuttosto provato dalla recessione. A peggiorare questa situazione complessa è arrivata la guerra nel cuore dell’Europa. La Russia ha invaso i territori ucraini.
Questo ha immediatamente generato nell’intera Unione Europea sanzioni verso gli invasori per cercare di indebolire le capacità di Mosca di finanziare l’offensiva. Fra le varie misure applicate, il congelamento dei beni e le restrizioni di viaggio, compreso il divieto per le compagnie aeree russe di sorvolare i cieli del nostro continente: una manovra che ha inferto un altro duro colpo al turismo e che potrebbe rappresentare una perdita di 984 milioni di euro.
La preoccupazione in Versilia e in modo particolare a Forte dei Marmi, l’esclusiva località in provincia di Lucca, è palpabile. La cittadina aveva iniziato a osservare la calata del turismo russo già alla fine anni novanta, per poi consolidarsi e divenire più massiccia con il tempo. Anche il presidente dell’Ucraina Zelensky avrebbe voluto investire in una villa situata a Vittoria Apuana per la cifra di 3,8 milioni di euro. L’Associazione italiana per i rapporti culturali tra i popoli della Russia e dell’Italia “Russkaya Versilia” avrebbe fra i suoi progetti quello di costruire una chiesa di fede ortodossa sul suolo apuano.

Il profilo del turista russo è a cinque stelle: gli piace mangiare bene, alloggiare in luoghi lussuosi, fare shopping griffato e non badare a spese. Molti dei negozi a carattere artigianale dislocati sul territorio hanno modificato con gli anni i propri prodotti avendone intercettato i gusti, rendendoli così più appetibili alle loro esigenze. La loro assenza legata all’embargo sulle rotte si farà indubbiamente sentire e fra i proprietari delle ville, spesso affittate anche a 30 mila euro a settimana, ci si sta chiedendo quali destinazioni andranno a sostituire le nostre città, che rimarranno orfane di questi facoltosi villeggianti.
Fra le mete maggiormente gettonate e individuate c’è sicuramente Tel Aviv in Israele, Stato che non ha applicato un regime sanzionatorio pesante e dove risiede la terza comunità russa per estensione più grande, al di fuori della Federazione. Facilmente raggiungibile dalla Serbia, che non essendo parte dell’Unione Europea si è potuta concedere una condizione di neutralità, permettendo alla sua compagnia aerea Air Serbia di continuare a trasportare centinaia di persone da e per Mosca.

Per capire meglio cosa stia accadendo in termini numerici abbiamo intervistato Gianni Checchi dell’Associazione Agenti Immobiliari Forte dei Marmi che ci ha spiegato: “Il mercato immobiliare nella nostra cittadina non ha mai avuto flessioni, almeno per quanto riguarda la compra vendita. Le unità immobiliari a disposizione rispetto alla richiesta restano poche, non ci sono concessioni urbanistiche circa nuove costruzioni e questo consente ai prezzi di rimanere piuttosto elevati. Per quanto riguarda il turismo russo e ucraino si stanno invece verificando delle disdette che riguardano gli affitti, come prevedibile, a causa delle restrizioni sui voli, ma in molti disponendo di un doppio passaporto o avendo residenza sulle piazze finanziarie europee come Montecarlo o Cipro troveranno sicuramente il modo di raggiungere le ville di proprietà. La loro dislocazione riguarda l’intero territorio, ma la concentrazione più elevata la troviamo in Via Roma Imperiale, dove il valore delle abitazioni può raggiungere anche 20 milioni di euro”.
Paolo Corchia Presidente di Federalberghi aggiunge “La mia prima intervista circa il turismo russo a Forte dei Marmi la rilasciai attorno agli anni 2016-2017, quando venni contattato dal New York Times che l’aveva definita il parco giochi dei russi e nonostante i documenti comprovanti, non si capacitava di come una cittadina tanto piccola e da alcuni definita come un borgo selvaggio, potesse fare certi numeri. In effetti più che una cittadina Forte dei Marmi è un paese che conta circa 6000 abitanti. Ogni anno in estate a essi si aggiungono, dati aggiornati al 2019 prima della pandemia, circa 26000 presenze russe, mentre quelle ucraine sono state stimate in 4000. Nel 2020 i numeri sono ovviamente scesi, aggirandosi intorno alle 3400 presenze, fino a arrivare alle 4000 dello scorso anno. I russi comunque qua da noi sono piuttosto stabili. Risiedono stabilmente dai 600 agli 800 cittadini e 8 degli alberghi che abbiamo sono di loro proprietà,. Le famigli ucraine residenti invece risultano essere circa 200. Hanno acquisito come dicevo proprietà immobiliari importanti, amano lo stile di vita agiato e si sono ormai definitivamente integrati. Ricordo ancora la prima colonia che arrivò, di cui facevano parte un generale dell’Armata Rossa, un governatore di Mosca e pure il regista Konchalovsky. Personaggi molto diversi fra loro e appartenenti agli ambiti più svariati, all’epoca a tavola chiedevano le banane, ancora considerate come un frutto esotico.. Quest’anno con la guerra è un grande punto interrogativo”
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