Sono migliaia i piccoli paesi in Italia e, specie negli ultimi anni, non si fa altro che lodarne le bellezze, talvolta con ritornelli che, a dire la verità, rischiano di falsarne l’identità, complici slogan semplicistici e una buona dose di retorica. Per il turista esperto ma anche per il curioso che vi capita casualmente, trascorrere una giornata o qualcosa in più in un piccolo centro, è la maniera più immediata per ritrovare la tranquillità perduta, ristabilire il contatto con la natura, riscoprire la lentezza, il senso di comunità e i ritmi vitali meno stressanti. Qualche giorno e via, giusto il tempo di ricaricarsi per poi rituffarsi nel vortice della città.

Risiedere in questi luoghi tutto l’anno è invece assai diverso, al di là del fatto che, per molti abitanti, restarvi non è un atto di resistenza bensì una scelta consapevole, precisa. Questioni fondamentali come lo spopolamento e i disservizi (specie nei settori sanitario, scolastico, della viabilità e dei trasporti), sono spesso al centro del dibattito sui piccoli paesi, che pagano lo scotto di essere isolati, marginali, lontani dai vantaggi delle città, anche in termini di offerta culturale. È invece proprio sull’offerta culturale che sembra che le cose stiano mutando più visibilmente.
Sempre più “restanti”, da nord a sud del paese, si impegnano concretamente associandosi, dando vita a progetti attivi e dinamici, talvolta agli occhi di molti addirittura assurdi, finalizzati però non ad una ricostruzione del passato (oramai impossibile oltre che anacronistica) ma alla nascita di un nuovo sguardo sui luoghi stessi.
Fino a qualche fa, Porretta Terme era un comune singolo, ora invece è la frazione più abitata di Alto Reno Terme, centro nato dall’unione con il limitrofo Granaglione, nel cuore dell’Appennino Tosco- Emiliano. Era il 2006 quando, molti anni prima di questa fusione, è nata a Porretta, per volere della poetessa Azzurra D’Agostino, insieme ad Andrea Biagioli e Luisella Meozzi, l’Associazione culturale Sassiscritti.

“Abbiamo iniziato ormai tredici anni fa – racconta Azzurra D’Agostino – , e Sassiscritti in questi anni ha avuto continue evoluzioni. Gli scopi però sono rimasti sempre gli stessi: condividere l’idea che la cultura sia un’occasione di crescita umana, personale e collettiva. Le difficoltà sono quelle che hanno molte realtà in questo ambito, ma per ora non ci scoraggiamo e continuiamo a portare avanti azioni condivise. Porretta Terme si è fuso con un paese vicino da qualche anno, e oggi complessivamente siamo circa settemila abitanti, anche se qui in montagna i confini amministrativi sono labili: a Porretta fanno capo, per servizi e infrastrutture, molti cittadini del comprensorio. La zona è ampia, nei boschi per fortuna non ci sono dogane che segnalino quando passiamo da Emilia a Toscana, da un comune all’altro, e noi ci muoviamo liberamente”.
Finalità di promozione culturale a tutto campo: si legge così sullo statuto dell’associazione SassiScritti, che da anni sostiene e promuove attività legate al teatro, alla scrittura, alle arti visive, alla danza e alle espressioni corporee, al cinema, e che dà impulso sia alla valorizzazione delle tradizioni locali che al dialogo interculturale.
“Con SassiScritti lavoriamo tutto l’anno – prosegue Azzurra D’Agostino – e realizziamo iniziative pensate sia per chi vive qui, che per chi, da fuori, mette nuova linfa e sguardo su questi luoghi. Ma la nostra associazione vive anche creando eventi altrove (ad esempio Pistoia, Bologna, Firenze) ‘esportando’, diciamo così, la visione che sta dietro il nostro fare. Nel 2019 a Firenze abbiamo realizzato, collaborando con altre realtà associative, “In Flore”, una rassegna di quattro appuntamenti, tra la primavera e l’autunno, dedicati al dialogo tra alcuni musicisti e i loro autori di riferimento. Purtroppo, i fondi non bastano a stipendiare adeguatamente chi ci lavora ogni giorno, il che mette continuamente a repentaglio la nostra esistenza, perché il peso di tutto questo fare ricade interamente sulle scelte individuali (fermo restando che noi abbiamo deciso di dare sempre un contributo, anche piccolo, a tutti gli artisti che coinvolgiamo). Stiamo su un confine fragilissimo. Riteniamo che questa sia una miopia da parte delle istituzioni, in quanto svolgiamo un servizio pubblico di aggregazione e cultura. Un bene che ci sembra un peccato perdere”.

Gli eventi e gli appuntamenti nati in questi anni dal lavoro di SassiScritti, sono numerosi e certamente si contraddistinguono per l’attenzione alla qualità. Fuori dalle più note e fuorvianti logiche “di mercato”, le proposte culturali di Sassiscritti sono ponderate: non vi è confusione né sovraffollamento di offerte o concentrazione di eventi solo in un preciso periodo, gli appuntamenti sono unici e distinti e il visitatore è veramente al centro dell’esperienza perché non tartassato da eccedenti stimoli. Ragionamento questo che riflette quanto i criteri basilari dell’associazione siano disposti naturalmente alla cura e all’impegno. Tra gli eventi maggiori legati al nome di SassiScritti c’è senza dubbio il Festival “L’importanza di essere piccoli”, appuntamento nei borghi dell’Appennino Tosco- Emilano dedicato all’incontro tra poesia e musica. “Questo festival è qualcosa che ci ha fatto comprendere molto, sia a livello professionale che umano – racconta Azzurra – e ha fatto germogliare anche l’associazione come idea collettiva, come la riprova che si possa praticare insieme ad altri un modo di fare arte (e in qualche modo anche ‘politica’) in modo libero e creativo, portando avanti una poetica e un’idea precise di cosa siano per noi la montagna e il margine. Il 2020 sarà il decennale del festival e ovviamente un’occasione per fare il punto. Festeggiare, certo, ma anche interrogarsi guardare al futuro. Mai dare nulla per scontato, quello che si ama va scelto volta per volta”.

E se l’avvenire è un’incognita che prima o poi sarà nelle mani delle generazioni future, Azzurra e gli altri collaboratori dell’associazione, sanno che sarà importante lavorare e progettare anche per i più piccoli. “Per i bambini abbiamo creato ‘Sassolini’ – conclude Azzurra – una rassegna annuale con degli artisti di vario genere (attori, illustratori, scrittori, musicisti…), all’interno della quale, dopo una parte di esibizione, si fanno laboratori creativi insieme. Siccome è tutto gratuito per il pubblico, ogni anno rincorriamo bandi che ci garantiscano di poter pagare gli artisti, le spese e i rimborsi per l’organizzazione. Finora abbiamo avuto una risposta piuttosto buona da parte delle istituzioni e delle famiglie. Per il 2020 siamo coperti e per il futuro, come al solito, si vedrà”.