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Raggiungibili in subway, treno o traghetto, le spiagge che fanno l’estate a New York

Dai lontani e molto chic Hamptons alle popolari Rockway Beach e Coney Island, come trovare i luoghi per svagarsi visti in tanti film di Woody Allen

Maria Teresa ZoncabyMaria Teresa Zonca
Raggiungibili in subway, treno o traghetto, le spiagge che fanno l’estate a New York

Scorpacciata di hotdog davanti alla spiaggia di Coney Island (Foto di Terry W. Sanders)

Time: 4 mins read

Bisogna prendersi tempo per vivere tutte le sfaccettature di New York, spiagge comprese. Perché si può scoprire un modo differente di concepire il mare. O meglio, l’oceano. Ci sono chilometri di spiagge a New York. E linee della metro da tenere in considerazione, sono quelle dal colore arancione, giallo e blu. Ma non soltanto. Andiamo per ordine e partiamo per le più esclusive spiagge degli Hamptons, distanti un paio d’ore di auto ( o di treno)  dalla città. E’ una zona molto chic, succursale estiva per i ricchi newyorkesi, che ha dinamiche tutte sue, fatta di seconde case arredate con uno stile imitato ormai in tutto il mondo, feste e si, anche lì intrecci di relazioni e business. Oltre duecento ville di Long Island, uno stile imperiale, sono state disegnate da Francis Fleetwood, morto nel 2015 e ricordato come l’uomo che ha reinventato il mito degli Hampton. E’ dai tempi del Grande Gatsby che i ricchi di Manhattan sono soliti trascorrere l’estate nelle case sulla spiaggia. Da Paul Mc Cartney a Lauren Bacall, da George Soros a Steven Spielberg fino a Ralph Lauren, Bill e Hillary Clinton, ed ancora Beyoncé e Jay Z , Calvin Klein e Tory Burch. Long Island e gli Hampton non sono a portata di mano e di tasca per tutti, ma se volete partire e togliervi un capriccio potete andare alla Penn Station sulla 34ma strada, e salire sul Long Island Railway Road, che arriva sino all’estremità est, cittadina di Montauk, fermando in tutti i principali villaggi. Di tutti, Montauk è il più accessibile a livello prezzi. Southampton, invece, è una cittadina frequentata dall’alta borghesia e in alcune strade, come Main Street, è assolutamente vietato passeggiare in costume e ciabatte.

Una spiaggia negli Hamptons

Ma passiamo alla linea blu della subway, la A. Pensate che parte dalla 207ma strada, ovvero da Inwoood, attraversa Harlem e tutta Manhattan, arriva al Queens e al JFK, poi vi porta dritti dritti fino al Rockaway Beach Boulevard, con fermata Beach 67 street. La spiaggia è lunga  circa tre chilometri.  “It’s not hard, not far to reach. We can hitch a ride to Rockaway Beach” cantavano i  Ramones nel 1977. Una spiaggia non attrezzata con lettini e ombrelloni (come del resto non lo sono tutte quelle di New York) facile da raggiungere in cui dedicarsi soprattutto al surf e al basket. Se avete la sensazione di aver già visto questo posto è perché nel 1987 è stato ripreso nel film Radio Days di Woody Allen. In estate si trovano molti posti in cui pranzare e i necessari bagni pubblici, mentre in inverno è tutto chiuso. Ma attenzione, su questa lunga spiaggia ci potete arrivare anche in traghetto con la Rockaway Route, partendo dal Pier 11 a Wall Street, il viaggio dura un’oretta, la prima partenza è alle 6 e un quarto del mattino.

Rockaway Beach, nel Queens (Pixabay)

Ed ora andiamo sulla linea arancione. La D e la F hanno punti di partenza differenti, la prima nel Bronx la seconda nel Queens. In alcune parti di Midtown corrono sugli stessi binari, poi si dividono ancora e, pur passando entrambe per Brooklyn, attraversano differenti quartieri. Tuttavia arrivano entrambe a Coney Island, la F ferma anche al NY Acquarium. Coney Island rievoca i Guerrieri della Notte, la sua spiaggia lunga e sabbiosa è molto simile a quella di Rockaway, sono entrambe penisole. Conosciuta per il suo Luna Park, in qualche modo celebrato anche ne “La Ruota delle Meraviglie” di Woody Allen, anche questa larga striscia di sabbia non è attrezzata con lettini. Tra la spiaggia, e i diversi locali in cui pranzare o acquistare una crema solare piuttosto che un paio di infradito, c’è la fantastica passerella Riegelmann. Lunga poco più di 4 chilometri, è composta da assi di legno e risale, pensate, al 1923. Coney Island è una spiaggia popolare e semplice, spesso affollatissima e altrettanto spesso non balneabile. Ci sono foto d’epoca in cui vien da chiedersi come fosse possibile radunare tanta gente su una sola spiaggia. Oggi non c’è più lo stesso affollamento, tuttavia è ancora molto frequentata e non soltanto per il Luna Park e per gli hot dog di Nathan’s, ma anche per le sue atmosfere un po’ retro.

La spiaggia di Coney Island. a Brooklyn (Foto di Terry W. Sanders)

A Coney Island ci si arriva anche con la linea gialla della metro, N e Q. La prima parte dal Queens, Astoria, la seconda dall’Upper East Side. Entrambe attraversano Midtown, poi Brooklyn.

Ma se cercate una spiaggia davvero tranquilla e molto fuori mano più che una linea metro dovete prendere un traghetto. Andate a South Ferry, vicino a Battery Park, e salite su quello arancione, gratuito, per Staten Island, usato dai pendolari che lavorano a Manhattan. Il viaggio in sé è già molto carino, se fatto in una bella giornata. Si passa poco distante dalla Statua della Libertà, ma anche da Governors Island. Una volta arrivati sull’isola, che fa sempre parte di New York, prendete un autobus per l’Ocean Breeze Park. Troverete non solo tanto verde, la spiaggia, ma anche una bellissima vista del Ponte di Verrazzano.

La spiaggia di Ocean Breeze Park, con vista del Verrazzano Bridge (Foto www.nycgovparks.org)

Lo ricordate? E’ quello della Febbre del Sabato Sera. Parte da Staten Island e arriva a Bay Ridge, a Brooklyn, quartiere in cui è stato ambientato il film che negli anni ’70 portò al successo John Travolta. All’Ocean Breeze park c’è anche una nuova arena ippica terapeutica, la prima del suo genere a Staten Island. Fornisce supporto tutto l’anno per programmi di terapia fisica e occupazionale per i disabili della città.

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Maria Teresa Zonca

Maria Teresa Zonca

Nata ad Aosta, è giornalista professionista e dal 1997 lavora per la Tgr Rai. Ha collaborato con La Stampa, La Repubblica, Il Messaggero, Il Mattino di Napoli, con Radio 105 e Radio Montecarlo. La sua passione è raccontare New York, città in cui si rifugia appena può.

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