Il 24, 25 e 26 gennaio si è tenuta, al Jacob K. Javits Center, la 3ª edizione del New York Times Travel Show. Si tratta del più grande evento del Nord America interamente dedicato al settore turistico e dei viaggi, rivolto alle imprese dell’industria turistica, ma non solo, anche a chiunque ami viaggiare! L’obiettivo primo di questo grande showroom è quello di permettere ai Paesi e alle aziende di tutto il mondo la promozione del loro territorio, dei prodotti locali, della cultura e delle loro tradizioni: non a caso 747 sono stati gli espositori presenti alla mostra, 350 gli speaker e gli esperti del settore travel, provenienti da 176 Paesi diversi del globo (fra cui anche l’Italia!).
La fiera è stata strutturata in modo da avere una sezione dedicata ai seminari di viaggio, una agli incontri con gli esperti del settore, e una chiamata “taste of the world” rivolta ai sapori del mondo, alla promozione delle varie località turistiche, alle offerte e alle occasioni sul posto.
Una bella novità, inoltre, è stata la presenza durante l’evento di 2 padiglioni dedicati rispettivamente ai viaggiatori facenti parte della comunità L.G.B.T.Q. (con ben 24 brand turistici che offrono servizi e prodotti indirizzati esclusivamente al divertimento e alla tutela di quest’ultimi), e alle famiglie, anch’esse con servizi e consigli di viaggio appositi.
Tra i seminari proposti, invece, i viaggiatori avevano la possibilità di prendere appunti, ad esempio, su: come risparmiare nell’acquisto di viaggi; come ottenere una visita autentica anche nelle località più turistiche; i 15 modi per viaggiare sostenibilmente senza spendere una fortuna; viaggiare oltre i selfie: sostenibilità, responsabilità, innovazione; trasformare la propria passione per i viaggi in un business e molto altro ancora!
Diversamente, spostandoci verso lo spazio “Taste of the World”, come succitato, si è avuta la possibilità di assistere a workshop sulle tradizioni locali, spettacoli di danze popolari, degustare le prelibatezze provenienti dalle cucine di tutto il mondo, acquistare pacchetti o prodotti scontati, ricevere gadget di vario tipo o addirittura tentare la fortuna con riffe gratuite sul posto! Insomma attività di ogni genere messe in essere per aiutare i visitatori ad avvicinarsi, scoprire e comprendere nuovi angoli del mondo, spesso non sufficientemente sponsorizzati o dove il turismo non è ancora molto sviluppato, o al contrario ancora, venire a conoscenza di peculiarità in luoghi dove il turismo di massa ha già preso largamente piede.
Interessante è stato inoltre sapere che fra gli espositori non vi erano solo colossi del turismo o aziende già affermate nel settore, ma anche piccoli impresari che hanno creduto da sempre nella loro idea, come George Meyers e la sua famiglia, provenienti da una cittadina della Louisiana e innamorati della cucina e delle tradizioni italiane, tanto da aprire un loro agriturismo in Toscana!
Il New York Times Travel Show ha ottenuto anche quest’anno un successo straordinario, i dati statistici parlano chiaro: 23.812 le persone che hanno visitato l’evento; 107 milioni di dollari la spesa stimata per i viaggi nel prossimo anno; 6,5 milioni di dollari il ricavo stimato dagli espositori grazie ai consumatori che hanno partecipato all’evento; e infine si stima che il volume del settore viaggi raggiunga per il prossimo anno una cifra record di 4,9 miliardi di dollari!
Il 2020, dunque, sembra continuare a promette bene per le imprese turistiche, e l’esperienza di viaggio senza ombra di dubbio sta diventando un fenomeno dalla crescita inarrestabile, che riguarda e coinvolge ognuno noi.